- Ricordi -

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Nei giorni successivi Jungkook ha continuato ad insegnarmi a leggere, nonostante io gli dicessi che non era più necessario. La sua continua insistenza, però, mi ha fatto appassionare sempre di più.

Quando andiamo in biblioteca adesso riesco a leggere i titoli dei libri, e alcune volte mi soffermo a leggere le trame di quelli che mi piacciono di più.
Talvolta, durante il mio tempo libero, leggo dei libri consigliatomi da Jungkook, facili da capire e con poche pagine.

Passiamo sempre più tempo in biblioteca. Ormai mi ha fatto vedere quasi tutti i reparti di libri che ci sono, ed elencato quelli che per lui sono i migliori per ogni genere.

Anche oggi siamo venuti per vederne degli altri, perché Jungkook vuole consigliarmene qualcuno con un po' più di pagine, visto che gli altri ormai li finisco in poco tempo.

Nel mentre che lui li cerca, io guardo un po' tra gli scaffali. Ce ne sono di davvero molto strani, mentre alcuni sono addirittura in lingua straniera. Ad un certo punto mi fermo di colpo leggendo il titolo di un libro a me molto familiare. Lo prendo in mano e leggo il titolo sulla copertina. Sì, non ci sono dubbi... è proprio questo. Faccio scorrere un dito sulla rilegatura. Poi lo apro. Accarezzo con lentezza la prima pagina, facendo in modo che i ricordi ritornino sempre più vividi nella mia mente.
Il ricordo della mia infanzia che mi è stata strappata. Il ricordo di mia madre, che mi leggeva sempre questa storia prima di andare a dormire. Dei suoi lunghi capelli corvini, raccolti la maggior parte delle volte in uno chignon. Della sua mano calda che mi accarezzava i capelli, e della sua voce gentile, premurosa, che cantava sempre per me nel tentativo di farmi addormentare.

Chiudo il libro e alzo la testa verso l'alto. Poi chiudo gli occhi, e lascio che le lacrime mi bagnino il viso. Mi appoggio con la schiena contro uno scaffale, e aspetto che i miei ricordi si dissipino un po'. Non avrei mai immaginato che anche Jungkook avesse questo libro.

Apro gli occhi sentendo i suoi passi farsi sempre più vicini, e cerco di asciugarli il più velocemente possibile.

«Li ho trovati.» Mi dice porgendomi due libri.

Li prendo e lo ringrazio, cercando di non guardarlo negli occhi.
Poi mi ricordo del libro che ho in mano.

«Questo... posso prenderlo in prestito?» Chiedo un po' titubante.

Non ho mai preso un libro di mia iniziativa; di solito me li sceglie sempre lui, visto che è più esperto di me e li conosce meglio.

«Cappuccetto Rosso eh?» Commenta. Non ha neanche avuto il bisogno di leggere il titolo per sapere quale fosse.

«L'ho letto un paio di volte quando ero bambino.» Continua. «Non sapevo ti piacesse questo genere di libri.»

Arrossisco un po'. Non mi importa se è un libro per bambini. Lo leggo per un altro motivo.

«Comunque sia... perché non mi guardi negli occhi?» Mi chiede.

Cavolo se ne è accorto... non voglio però che capisca che ho appena pianto.

Giro la testa da un lato.

«Non c'è un motivo...» Dico a bassa voce. Di male in peggio.

«Perché non tornate alla vostra stanza? Io ne approfitto per mettere un po' in ordine...» È la prima scusa che mi è venuta in mente.

Lui mi si avvicina.

«Non cambiare discorso.»

Poi mi prende da sotto il mento con due dita, e mi costringe a guardarlo negli occhi.

• ιℓ мισ ѕ¢нιανσ •Where stories live. Discover now