CAPITOLO 2 : POMERIGGIO

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Odio il Sole!
Niente mi da più fastidio di quando i vestiti che hai addosso ti si appiccicano come fossero una seconda pelle per il sudore e l'umidità di cui sono pregni.
Alcuni pensano che il Sole di mezzogiorno che picchia in testa sia il peggiore, ma per me non è così.
Il Sole del pomeriggio è il più infido perché ti invita ad uscire e ad esporti.
Quando pensi che sia sicuro andare fuori, ecco che ti prende per la testa e te la sbatte forte sul duro pavimento.
Per questo motivo mi capita poco spesso di uscire in quelle ore, ogni volta sono confuso e non mi rendo conto di quello che sta succedendo.
Ricordo a malapena quel pomeriggio, quando cambiai città per frequentare le scuole superiori in un nuovo ambiente.
I miei genitori lo fecero per permettermi di riiniziare da zero, o almeno questa è la mia ipotesi.
Prima che ne fossi consapevole il mio passato era sparito, non c'erano più i pregiudizi e gli sguardi spaventati.
L'unica cosa che mi teneva collegato alla mia vecchia vita era Heather, che aveva convinto i suoi genitori a farle frequentare le superiori con me.
Era cambiata molto da quel giorno, in cui per la prima volta mi rivolse la parola.
Da ragazzina debole ma con un grande coraggio e uno straordinario senso di pietà per gli esclusi era diventata ormai una piccola donna, bella come il Sole, dicevano.
A me non era mai piaciuta quella similitudine e continuavo a paragonarla a qualcos'altro.
I pomeriggi in casa nella nuova città erano resi sopportabili dalla presenza di Heather, con la quale facevo sempre i compiti.

Quel giorno, però, non era con me.
Dato il titolo dello scritto da sviluppare avevo ritenuto la sua presenza inopportuna.
Molto probabilmente era andata da Lewis, sicuramente un bravo ragazzo, ma non molto sveglio.
Almeno non quanto me.
Pensavo che nonostante ella avesse molte qualità, tra di queste non c'era sicuramente la bravura a scuola o l'abilità di elaborare un pensiero eccessivamente complesso.
Non riuscivo a capire come potessero creare un saggio valido, anche se avessero unito le forze.
Ma questo non era il mio problema, per adesso.
Dovevo riuscire a trovare un modo per farle capire quanto fosse importante per me senza farla scappare.
Esaminai tutto quello che avevo capito di lei in 7 anni di frequentazione e sviluppai addirittura due piani di azione.
Il primo era la corsia preferenziale, nel caso in cui tutto fosse andato bene.
Per il secondo, invece, avrei avuto bisogno del regalo di mio padre.
Senza che me ne rendessi conto l'odiato pomeriggio svanì e il Sole andò a morire nel crepuscolo.

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