12.

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Il giorno successivo io e ragazzi trovammo un altro lupo ucciso, sempre con lo stesso metodo e la sostanza grigiastra sempre presente a ricoprire gran parte del corpo.
<<Secondo me dobbiamo tornare dagli anziani. >> disse Kim con determinazione.
<<Non ha senso Kim, gli anziani ci hanno già detto tutto quello che sapevano. La cosa migliore da fare è di informare il branco. >> ribattè Anthony.
<<Tu Sofia cosa ne pensi? >>
<<Ha ragione Anthony, ormai è troppo pericoloso essere gli unici a conoscenza di questa situazione. Dobbiamo informare anche il resto del nostro branco, ma non vedo il bisogno di tornare dagli anziani dato che, molto probabilmente, ci direbbero le stesse identiche cose. >>
<<La mia idea è stata bocciata. >>
<<Non prendertela Kim, non è sbagliata è solo che non la cosa giusta da fare al momento. >>
<<Quando vuoi comunicare l'allarme? >>
<<Pensavo di farlo questa sera, dev'essere il prima possibile. >.
<<Noi ti daremo una mano. >>
<<Grazie ragazzi. >>

Sarebbe stato il mio primo discorso importante da fare, speravo di non iniziare a balbettare o di non andare in fibrillazione.
Non ero molto brava con le parole, ogni volta che dovessi esprimere un concetto o anche un semplice discorso a qualcuno iniziavavo ad entrare in ansia,e il pensiero che dovessi parlare davanti a più di 20 persone mi metteva molta agitazione.
Tornata a casa iniziai subito a prepararmi.
Mi feci una doccia calda e lavai i capelli,che per l'occasione decisi di farli mossi.
Nella nostra tradizione quando un lupo doveva esporre un discorso al proprio branco doveva essere elegante e presentabile, anche se non era l'Alfa.
Per  noi la nostra immagine contava più di qualsiasi altra cosa.
Scelsi un abito nero aderente che arrivava poco sopra il ginocchio abbinato ad un tacco sempre di color nero.

<<Sofia sei bellissima. >> disse Anthony, guardandomi dalla testa ai piedi.
<<Grazie mille Anthony, dici che non sembro una scema conciata così? >>
<<No assolutamente. >>
<<ODDIO MIO SOFIA SEI BELLISSIMAA! >>
<<Grazie mille Kim, penso che ti avranno sentita tutti con la tua voce dal tono estremamente alto. >>
<<Lo sai, mi faccio prendere dalle situazioni. >>
<<Si, ho notato. >> risposi, alzando gli occhi al cielo.
Iniziammo a camminare, kim ed Anthony erano al mio fianco, come sempre.
Iniziai a sentire il mio cuore battere all'impazzata non appena arrivammo al luogo d'incontro.
Ero terrorizzata.
Era stato tutto organizzato per il meglio, sembrava quasi una cerimonia.
C'era un gazebo, decorato con fiori e archi in erba, poi c'erano dei lunghissimi tavoli già apparecchiati da ciò che sarebbe stata la nostra cena.
Anche l'atmosfera era meravigliosa, si sentivano ancora gli uccelli cinguettare, il sole era ancora caldo e si rifletteva nel fiume, creando un paesaggio mozzafiato.
Prima di me parlò un uomo che presentò il motivo di questa serata.

<<Salve a tutti, donne, uomini e bambini.
Oggi siete qui perché uno dei nostri lupi, in questo Sofia mckeen, dovrà comunicarci qualcosa che noi non vediamo l'ora di scoprire. Sofia cosa aspetti? Raggiungimi sul palco. >>
Ci sarei mai riuscita? O avrei fatto una brutta figura? Iniziai a pregare nella mia mente che tutto andasse bene e che dalla mia bocca uscissero parole vere.
<<Buonasera a tutti, come stava dicendo prima il Signor Horkins oggi sono qui per farvi un comunicato. La cosa di cui voglio parlarvi è molto seria e molto delicata. >>
<<Di cosa si tratta? >>Mi chiese Pablo, nonché migliore amico di mio padre.
<<Di recente io ed i miei amici siamo andati a trovare gli anziani per un avvenimento che mi ha colpita personalmente. Mentre ero in pura tranquillità nella mia casa un demone ha tentato di strozzarmi. Successivamente ci siamo recati dai grandi capi anziani e durante il tragitto abbiamo trovato un lupo morto, nello stesso identico modo in cui stavano per uccidere me.
La cosa che ci ha fatto soffermare sull'animale è che aveva una sostanza grigiastra addosso, simbolo di rabbia e tristezza del demone.
Il capo Quitjam ci ha detto che secondo lui ogni licantropo è a rischio, dal più buono al più cattivo.
I demoni stanno iniziando una guerra di vendetta, dopo lo sterminio subito nel 1500.>>
<<E cosa possiamo fare?>>
<<Voi davvero gli credete? >>
<<Infatti, la ragazza parla di demoni, di guerra, ma noi qui non abbiamo avuto nessuna prova di tale tragedia. >>
Tra il pubblico, se così potevo chiamarlo, iniziò a scatenarsi un dibattito.
C'era chi mi credeva pazza, chi pensava che mi stessi inventando tutto e chi invece era riuscito a fidarsi di me e a credermi.

<<Ragazzi vi prego! Posso capire che molto di voi siano scettici e non credano alle mie parole ma questa è la verità. Questa mattina abbiamo trovato un altro lupo, morto nello stesso identico modo.
Se non credete a me potete credere ai miei amici che erano li presenti, Anthony, Kim, potete salire un attimo? >> dissi, cercando in qualsiasi modo di convincere il branco.
Kim prese in mano la situazione e spiego tutto ciò che fosse successo, Anthony confermò ogni cosa e sembrava che tra le persone ci fosse un po più di fiducia.
<<E ora come pensi di agire Sofia? >>
<<Non lo so, non sono io al comando.
Anche se mio padre era l'Alfa, questo tipo di decisioni non spettano a me. Io sono venuta qui per informarvi, ora ne dovranno discutere persone superiori a me che ci indicheranno la giusta scelta da fare. >>
<<Sofia se tu vuoi puoi partecipare, quando tuo padre morì eri solo un ragazzina, adesso sei un'adulta e puoi far parte delle nostre riunioni. >> mi disse Pablo, sorridendomi.
<<Ne sono onorata, grazie mille Pablo.
Volevo chiedervi un'altra cosa. Ma per quanto riguarda i Marneyns,dobbiamo avvertirli del pericolo?>>
<<Per me possono anche morire tutti, non meritano la nostra gratitudine. >>
<<Uccidiamoli noi stessi quei bastardi. >>
<<SILENZIO! Sono a conoscenza della rivalità che c'è tra noi e loro ma sono lupi come noi, siamo della stessa razza, non possiamo negar loro la verità.
Perciò Sofia,ti do l'incarico di comunicar loro di quanto accaduto.>> Ribattè l'Alfa.
<<Eseguirò il suo ordine Signore. >>

Tra l'Alfa e il branco c'era un rispetto Indossulibile. Dovevamo dargli del"lei", bisognava inchinarsi quando ti dava un ordine o anche quando ti comunicava qualcosa. Era come se fosse un Re per noi.
La serata terminò tra musica, gioia e divertimento, ma dentro ognuno di noi c'era una piccola parte che provava paura, paura di perdere tutto ciò che si avesse, o le persone che si amavano e la paura che questa sarebbe potuta essere l'ultima serata di gioia, prima di una possibile guerra che ci avrebbe distrutti.


Ciao a tutti, questa è la dodicesima parte della storia.
Spero davvero che possa piacervi e vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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