20.

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Alla vista di Hero scoppiai a piangere.
Ero così contenta di vederlo e una parte di me aveva avuto paura di non rivederlo più.
<<Ehy piccola, che cos'hai? >> mi disse, stringendomi ancora di più.
<<Devo raccontarti tutto quello che è successo, non puoi capire cosa ho appena vissuto. >> dissi singhiozzando.
<<Vieni, sediamoci qui. >>
Mi fece cenno di seguirlo sulla panchina in veranda e così feci.
<<Ora raccontami tutti. >>
Inziai a raccontare dalla sostanza che avevo trovato, poi gli parlai di come il demone mi aveva manipolata con le sue parole, di come io l'avessi ucciso.
<<Ma perché mi hai tenuto all'oscuro di tutto questo? Avrei potuto aiutarti! >>
<<Non potevo, sarebbe stato pericoloso per te. Io ero l'unica in grado di uccidere il demone. Più persone lo sapevano e più ne rischiavano la vita. >>
<<Chi altro lo sapeva?.>>
<<Solo io e i capi anziani. Sono stati loro a dirmi che non me devo parlare con nessuno. >>
<<Dio mio Sofia saresti potuta morire, avrei potuto perderti per sempre. >>
<<Lo so, ma non potevo sprecare l'unica possibilità di salvarvi tutti. >>
<<Sono così fiero di te. >>
Si avvicinò a me e dolcemente posò le mani sui miei fianchi per poi poggiare le sue labbra sulle mie, regalandomi un bacio lungo ed intenso.
<<Vuoi qualcosa da mangiare?.>> mi chiese dalla cucina.
<<Oh nono, grazie. Vorrei solo farmi una doccia. >>
<<Va bene, ti lascio andare. >>
<<Tranquillo sarò qui tra 10 minuti. >>

Andai in bagno  e dopo essermi tolta i vestiti entrai in doccia.
L'acqua calda aiutò a rilassarmi e a togliermi dalla mente ciò che fosse successo.
"Tuo padre ti odia ", per quanto ci provassi quelle parole erano l'unica cosa che l'acqua non riusciva a portare via con se.
Perché un demone dovrebbe dire una cosa simile? Per farmi arrabbiare così che potessi ucciderlo? O era in contatto con mio padre e mi stava solo riferendo ciò che lui gli avesse detto?
Le mie guance iniziarono a bagnarsi per via delle lacrime e a diventare rosse per la rabbia.
I miei pensieri vennero distratti dal rumore della porta che si apriva.
Il mio cuore inziò a battere forte e inziai ad aggirarmi. Chi diavolo poteva essere? Hero era in cucina e sapeva che in bagno c'ero io, nessun altro sarebbe venuto qui.
Nell'esatto istante in cui decisi di uscire Hero spostò la tendina della doccia.
<<Pensavo di potermi aggiungere a  te. >>
<<Mi hai spaventata a morte, cavolo. >>
<<Lo prendo come un si?>>
Presi il vuoi viso tra le mani e lo baciai.
Lasciò i vestiti sul pavimento ed entrò nella doccia.
Mi presi un momento per osservare quanto fosse bello.
L'acqua bagnava i suoi capelli neri portandoli sulla fronte, le sue labbra rosse per via della temperatura alta, i suoi occhi verdi che mi guardavano con dolcezza.
Era il ritratto della perfezione.

<<A cosa stavi pensando prima? >> mi chiese non appena uscimmo dalla doccia.
<<A tante cose, la mia testa è piena di pensieri. >>
<<Vuoi parlarne? >>
<<Prima preferirei ci mettessimo qualcosa addosso. >>
<<Oh no tu puoi restare anche così, a me non dispiace davvero. >> disse in modo sarcastico, facendomi l'occhiolino.
<<Sei sempre il solito. >> risposi, dandogli un bacio sulla guancia.
<<Le abitudini restano, no?
Comunque ti aspetto in cucina. >>
Andai nella mia camera da letto e presi un jeans ed una maglietta e raggiunsi Hero in cucina.
Stava riscaldando una pizza mentre io appoggiata al muro, lo guardavo.
<<Mi sento osservato così. >>
<<Come se ti dispiacesse. >>
<<Infatti, hai ragione. Sei ancora turbata? >>
<<Un pò, quel demone mi ha detto cose che continuano a macellarmi nella testa. >>
<<Cosa di preciso? >> spense il forno e mi raggiunse alla porta.
<<Mi ha detto che mio padre mi odia, che lui non è fiero del fatto che sto con te. >>
<<E perché mai dovrebbe esserlo? Sono sempre stato dalla vostra parte e tuo padre lo sapeva bene. >>
<<Certo, questo lo so. È solo che ho paura che lui possa odiarmi davvero. >>
<<Sofia, sai che non è così. Lui non potrebbe mai odiarti, nemmeno per sbaglio. >> disse, accarezzandomi la guancia.
Le sue parole erano così confortanti.
Non sapevo se fossero vere o meno, se avesse ragione il demone e se ce l'avesse Hero.
Sapevo solo che non dovevo più tormentarmi, dovevo smetterla di vivere pensando di star tradendo mio padre.
Dovevo iniziavo a vivere, più di quanto stessi già facendo.


Ciao a tutti, questa è la ventesima parte della storia.
Spero davvero che possa piacervi è vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

Al chiaro di lunaWhere stories live. Discover now