Capitolo 4 - Primo Incontro Pt. 2

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Canzone: "I hate everything about you" by Three Days Grace

Steve sospirò ed entrò nella stanza, era rimasto stupito dalla freddezza delle parole del ragazzo ma voleva tentare, immaginava che James lo stesse mettendo alla prova per vedere quanto ci tenesse. Si sedette sul letto e aspetto che fu il figlio a parlare per primo.

-Per tanti anni ho desiderato conoscere mio padre, l'ho sempre aspettato in cuor mio ma sapevo che non sarebbe mai arrivato.-

Steve stava per rispondere ma fu fermato da James che alzò una mano per zittirlo.

-Taci e lasciami parlare.-

Steve non voleva contrariarlo così rimase in silenzio per ascoltare ciò che aveva da dire.

-Adoravo Capitan America, eri il mio idolo. La mia stanza da zio Clint era piena di poster e miniature che ti raffiguravano. Avevo anche chiesto a zio Clint di aiutarmi a creare un piccolo scudo, io e i suoi figli giocavamo spesso a fare i supereroi e io ero te. Quando mamma mi ha detto che eri mio padre ho distrutto tutto, ho iniziato ad odiare te e ciò che eri. Mi ero convinto che tu sapessi della mia esistenza e non volessi prendermi con te, mi facevi schifo perché ogni volta che ti sentivo nominare era sempre per un'azione eroica passata nei confronti del mondo, ma mai per me. Ero deluso, amareggiato, triste e arrabbiato. Non volevo un padre che non mi volesse con sé.-

Steve sospirò, quelle parole lo facevano sentire una merda, ma si impose di superare la prova al quale James lo stava evidentemente sottoponendo.

-Voglio sapere che intenzioni hai, voglio sapere se posso contare sulla tua presenza nella mia vita o meno. Voglio sapere se devo chiamarti papà.-

James guardava Steve freddamente, dalla madre aveva anche preso il carattere purtroppo e spesso e volentieri sapeva nascondere benissimo le sue emozioni senza il rischio di farle trasparire. Steve si alzò dal letto e gli andò vicino abbracciandolo fregandosene della reazione di James. Quando invece il figlio si lasciò abbracciare senza reagire male Steve sorrise, sorpreso dal fatto che James non gli stesse tirando un altro pugno, probabilmente il suo viso non avrebbe sopportato un altro colpo dopo quello ricevuto poco prima.

-Puoi contare su di me sempre James, sono tuo padre e adesso che ti ho ritrovato non ti voglio più perdere.-

James sorrise e di tutta risposta lo abbracciò timidamente.

Poco dopo Natasha fu di ritorno a casa con le buste della spesa. Steve mostrò a James quale sarebbe stata la sua stanza fino a che non avrebbero trovato una sistemazione migliore nel caso lui non si sentisse a suo agio per poi scendere subito in cucina per fare il pranzo. Si mise a cucinare mentre Natasha sistemava la tavola per loro tre e in poco tempo tutto fu pronto. Steve guardò Natasha accennando un sorriso.

-C'è stato un miglioramento, abbiamo parlato un po'. Mi ha raccontato qualcosa di sé, voleva sapere se poteva contare su di me e se io volessi fargli da padre. Ovviamente ho acconsentito, non ho voluto conoscere James per nulla.-

Natasha sorrise e lo baciò castamente sulle labbra.

-Sono felice che siate riusciti a parlare, ci speravo davvero. Adesso però impegnati a fare il padre e vallo a chiamare per il pranzo!-

Disse ridendo e finì di sistemare le cose a tavola in maniera ordinata. Steve salì a chiamare James per il pranzo e subito fu seguito. Quando furono tutti e tre a tavola James guardò il padre poi il piatto che aveva davanti fingendo di non essere sorpreso quando invece non si aspettava nulla di tutto questo.

-Come facevi a sapere che questo è il mio hamburger preferito?-

Steve sorrise e gli fece l'occhiolino in segno d'intesa.

-Ho i miei trucchetti per sapere le cose. E poi questo è anche il mio hamburger preferito!-

James sorrise iniziando a sperare in qualcosa di bello. Guardando i genitori si rese conto che potevano davvero essere una famiglia ma tutto dipendeva da lui e da come si sarebbe evoluto il rapporto col padre. Però era già un passo avanti, stavano mangiando tutti e tre seduti allo stesso tavolo e condividevano le ultime novità su ciò che accadeva in città e James partecipava di tanto in tanto se il discorso si rivelava interessante. Era incredulo, era passato dal vivere in una casa non sua e crescere tra braccia che non appartenevano ai suoi genitori, ad avere adesso una famiglia che sembrava volergli bene ed essere pronta ad amarlo. Non avrebbe mai creduto di ricevere un'accoglienza simile, si sarebbe aspettato un rifiuto e infatti si era preparato a tutto tranne che ad essere accettato. Avrebbe saputo adattarsi, non conoscendo bene il padre non sapeva cosa gli riservasse il futuro con lui.

Spazio autrice
E niente, io sclero come una scema per padre e figlio. 😂😂 Come non adorarli dopotutto? Peccato che le avventure nella famiglia Rogers non sono finite qui 😏

𝕊𝕥𝕦𝕔𝕜 𝕚𝕟 𝕥𝕙𝕖 𝕡𝕒𝕤𝕥Where stories live. Discover now