let's shut up and dance

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Changlix

Stray Kids

Fluff

Changbin
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Felix

Felix era solo su un palco.
Non sapeva perché era lì, c'era e basta.
Era curioso di sapere cosa si provasse a danzare nel silenzio, nel nulla e nel vuoto.

Solitamente, il piccolo teatro messo a disposizione della JYP non veniva usato e raramente era aperto. Ma Felix non era un semplice ragazzo, era un ragazzo che doveva nascondersi dai problemi, che non doveva pensare, ed era riuscito a trovare una copia delle chiavi nello studio di Chan e senza pensarci l'aveva presa.

In qualche modo aveva bisogno di liberarsi, doveva rimanere solo, con la musica e il silenzio di coloro che non erano lì.

Non poteva stare alla practice room, sicuramente qualcuno sarebbe entrato e gli avrebbe chiesto se poteva ballare con lui e poi, la practice room non aveva il materiale di cui aveva bisogno per ballare.

Aveva agganciato il mozzicone che era collegato al tessuto ad uno dei ganci che penzolavano dalle catene che vi erano sul soffitto del palco.

Che ci doveva fare con dei nastri spessi e larghi di tessuto? Beh semplice, danza aerea.

Non aveva mai detto a nessuno di questa sua piccola passione, certo amava la danza hip hop ecc, ma la danza aerea lo aiutava a scappare, a rifugiarsi nel castello nel cielo, a correre per il castello errante di Howl, a volare veloce vicino alla streghetta Kiki e al suo gatto. La danza aerea lo aiutava a fuggire.

Arrotolò la stoffa sulle sue mani, strattonando un po' per assicurarsi che il mazzicone fosse ben fissato, si avvicinò poi ad un interruttore dietro le quinte del palco, accendendolo e facendo tirare su le catene che reggevano ora i nastri.

Felix arrotolò ancora un po' il nastro alle sue mani, prese la rincorsa e saltò, riuscendo a far increspare perfettamente il tessuto lungo le sue gambe snelle, muovendosi come se stesse danzando in aria, cosa che stava effettivamente facendo.

Allentando la presa sul nastro che aveva lungo le mani, tornò con le punte dei piedi a terra, "correndo" in circolo, facendo arrotolare i nastri tra di loro, per poi saltare ancora, e incastrare le sue gambe e il suo busto all'ingiù, mentre riusciva in una sorta di spaccata in aria e girava su se stesso, facendo srotolare letamente e delicatamente i nastri.

Rimanendo ancora fermo a testa in giù, in posizione si spaccata, si tirò sù, continuando la sua danza.

Non sembrava ballare, era più un pattinare con leggerezza sull'aria.
Anzi, lui stava volando.
Completamente ignaro di uno spettatore indesiderato, che lo aveva visto entrare di soppiatto nel teatro e ora lo stava guardando dallo stipite della porta.
Era poggiato con la schiena allo stipite, le braccia conserte e gli occhi strabiliati da quello che stavano vedendo.

Felix era leggero come l'aria e leggiadro come una piuma che si libra nel vento. Mai in vita sua aveva visto tanta bellezza e delicatezza in un solo essere.

Felix continuò a ballare, ancora e ancora. Finendo poi la sua danza in un leggiadro passo sul suolo, seguito poi da un altro e in fine, il suo corpo che cade silenziosamente sulle sue ginocchia, sfinito ma felice.

kpop Boy×Boy one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora