• [ ꅐ꒐꓄ꁝ ꌦꄲ꒤ ] • Angels of Death •

Make you mine

⚠Questo capitolo contiene scene smut.⚠

ZACK'S POV

La raggiungo e poggio le braccia conserte sull'isola della cucina, osservando Ray che sta posando vari ingredienti su quest'ultima.

«Che dolce prepari?» domando, per spezzare il silenzio.

E anche per distrarmi, dato che se la guardassi ancora mi verrebbe un erezione.

«Preparo delle crêpes con fragole e panna.»

Ah, panna.

Continuando a guardarla, rimango muto.

In tutto quello che fa sa essere seducente. Il modo di cucinare, l'abbassarsi per prendere le padelle, la sua schiena nuda ai miei occh- ma a chi cazzo voglio prendere in giro, al momento sono io ad avere il cervello a puttane accecato dalla lussuria, vedo perversione ovunque.

Ray si porta un dito sporco di panna in bocca, pulendolo.

«Mmmh, che buona! Saranno buonissime!» dice orgogliosa di se stessa.

Tossisco nervosamente e decido di alzarmi andando verso il divano, per scappare da quella situazione.

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«Zack sono pronte!»

«Arrivo.»

Mi alzo dal divano e mi vado a sedere in una sedia attorno all'isola, stessa cosa fa lei. Iniziamo a mangiare mentre Ray mi da a parlare, ma non la sto ascoltando per niente.

Ho altri pensieri in testa al momento.

«Zack? Mi stai ascoltando?» mi riporta alla realtà.

«Huh?»

Voltandomi verso di lei per dargli la mia attenzione, mi pento. Il mio sguardo scende sulle labbra di Ray, precisamente nell'angolo della bocca sporco di panna.

Questo è troppo.

«Pff, lascia star- Z-Zack?!»

In men che non si dica la interrompo, schiacciando il mio corpo contro il suo poggiato al lavello, dato che si era alzata per posare il piatto. I nostri corpi aderiscono perfettamente, i nostri visi sono così vicini che riusciamo a sentire l'uno il respiro dell'altro sulla pelle. Con una mano prendo il suo viso, portando il suo sguardo nei miei occhi. A questo contatto diventa tutta rossa, rendendo tutto più eccitante.

Avvicinandomi sempre di più passo la lingua sull'angolo della bocca di Ray, pulendolo dalla panna e facendola irrigidire. A pochi centimetri dalle sue labbra e guardandola dritto negli occhi, gli sussurro con voce roca:
«Oggi mi hai provocato fin troppo.»