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Martina non vedeva l’ora che la campanella dell’ultima ora suonasse poiché voleva passare la giornata con quell'uomo, ora si rese conto che non sapeva neanche il suo nome. Aveva già molte domande da fargli, cominciando con chiedergli come si chiamasse.
Tony aspettava davanti la scuola, era arrivato con ben un’ora di anticipo, era impaziente di conoscere sua nipote; però doveva capire come dirle che era suo zio, doveva cercare di indirizzare il discorso verso i legami familiari: “Magari così si sarebbe fidata di più parlando di cose private” pensava.
Ecco che la campanella suonò.
Ci fu una mandria di studenti che uscivano e Tony non riusciva ad individuare Martina, infatti quest’ultima gli si avvicinò di lato quando egli ancora cercava tra la folla. Gli disse: “Sono qui!” egli si girò e le sorrise: “Oh eccoti, scusa ma ci sono davvero un sacco di ragazzi” “Non si preoccupi, la capisco…andiamo” e si avviò per uscire dalla folla, egli la seguì.
“Scusi io però devo pranzare quindi casomai possiamo fermarci prima ad una pizzeria?” disse Martina
“Innanzitutto dammi del tu e poi sì, ci fermiamo in pizzeria ovviamente ed il pranzo te lo offro io!”
Ella rimase a bocca aperta: “No, non si…ehm…non ti preoccupare! Posso pagarlo da sola, ce li ho i soldi”
“Insisto dai”
“Va bene, grazie” e gli sorrise
“Di nulla” rispose, ricambiando il sorriso; poi le indicò la propria macchina e salirono su di essa.
“Wow, bella macchina! Devi essere ricco” esclamò Martina non appena la vide e ci entrò, “Beh, a dire il vero ho molti soldi, sono Tony Stark se è per questo!” disse con molto orgoglio. Ella a sentire quel nome si girò dal lato opposto. Egli vedendola con aria triste le chiese cosa fosse successo: “Ho detto qualcosa che non va?” “No, scusa, è solo che anche mia madre aveva quel cognome…” “Oh, wow…che coincidenza!” e rise, l’argomento era caduto proprio su quello che voleva senza neanche sforzarsi, però vide che a Martina le si stavano inumidendo gli occhi, così le domandò: “Tua madre è morta vero?” sapeva già la risposta ovviamente ed infatti si detestò per aver riso prima, ella non rispose e si limitò ad abbassare la testa, egli così le disse: “Mi dispiace…non avrei dovuto ridere prima…” “Tranquillo, non potevi saperlo…” ma invece egli lo sapeva ed è per questo che si odiava per aver fatto battute su sua sorella. 
Tony non sapeva come tirarle su il morale, così si avvicinò per abbracciarla e vedendo che ella non opponeva resistenza, completò l'obiettivo. La abbracciò, dicendole che le dispiaceva e che con lui poteva parlare se avesse voluto, di qualunque cosa. Dopo si staccò e le pose un fazzoletto per asciugarsi le lacrime, quindi accese il motore dicendo: “Quanta fame hai?” e rise, ella rispose: “Tanta!” e sorrise anche lei, a vederla sorridere dopo averla vista così triste, gli si scaldò il cuore, tanto che disse: “Sono felice di vederti sorridere di nuovo, non smettere mai, hai un sorriso stupendo!...E mi dispiace per prima…” “Tranquillo, è tutto ok! Comunque è davvero strano che abbiate lo stesso cognome, perché Stark non è diffuso per niente! Sei sicuro di non essere un nostro parente?” e rise, egli rise ma per finta, perché se ella rideva vuol dire che non ci credeva davvero che egli potesse essere un suo parente, ma decise di rispondere così: “Perché se lo fossi, non ti piacerebbe?” e le fece l’occhiolino, Martina sorrise e disse: “Beh, devo dire che avere un parente con molti soldi…come rinunciare?” e rise, egli anche e poi chiese: “Se fossi davvero un tuo parente, quale vorresti che fossi?”, ella ci pensò su e calcolò ad alta voce: “Di sicuro non un nonno perché sei troppo giovane…e poi per essere mio nonno dovresti essere davvero più vecchio, molto più vecchio…quindi andiamo avanti, potresti essere un cugino di mia madre, ma il suo unico fratello non ha avuto figli quindi…cosa rimane?” Tony e Martina si stavano pian piano rendendo conto che non era più un gioco, che stavano facendo dei veri calcoli per scoprire se veramente essi fossero parenti, egli però la interruppe: “Cosa ne sai che il suo unico fratello non ha avuto figli e poi dov'è questo suo fratello?” ella sospirò: “Purtroppo non lo so dove sia, perché ha detto mio padre che egli ha abbandonato mia madre non appena ha saputo che era incinta e che si era sposata con mio padre…a quanto pare non gli piaceva molto mio padre, e neanche me a questo punto…non ha voluto conoscere sua nipote” rise ma aveva le lacrime agli occhi, di nuovo e stavolta Tony non poteva tollelarlo: “No dai, vedrai che tuo padre si è sbagliato, tuo zio vuole in realtà conoscerti e forse è in viaggio proprio ora per venire da te” disse quindi speranzoso di farle cambiare idea,
“Ma perché ora? Dopo 15 anni?”
“Non lo so, magari perché non ha potuto prima, perché aveva degli affari privati e pericolosi da svolgere e non voleva metterti in pericolo”
“Anche mio padre ha degli affari pericolosi da svolgere, ma comunque c'è sempre per me!”
Tony sapeva che non stava funzionando, così disse: “Va bene, avrà avuto le sue ragioni, magari quando arriverà ti spiegherà tutto…ora, dove eravamo con i calcoli?”, cercò di cambiare velocemente argomento, ma si rese conto di essersi messo in trappola perché l’unico parente che rimaneva era proprio lo zio e se avesse scoperto che davvero lo era, dopo quello che aveva sentito dalla sua bocca, non pensava che ella potesse accettarlo, almeno non ora. Ella ci pensò un attimo prima di rispondere: “Manca proprio lo zio” e rise, ma la sua risata si spense subito per due motivi; uno, perché tutti i calcoli, gli avvenimenti e la logica portavano al risultato che Tony era davvero suo zio; due, perché quello che stava arrivando con aria arrabbiata verso di loro era proprio suo padre. Ella così ripeté: “Manca davvero solo lo zio…” e lo guardò con la bocca aperta, egli la guardò non sapendo che dire, ma ella continuò: “Dovremo continuare un'altra volta, sta arrivando mio padre accidenti…mi dispiace, non so perché, ma egli non vuole che io ti veda…comunque è stato bello, apparte l'indagine che abbiamo fatto haha” poi uscì dall'auto e andò incontro a Thor, che disse: “Marty che ci fai con lui? Ti ha presa lui?” e subito si sporse in avanti per fulminare, letteralmente, Tony, ma Martina lo bloccò: “No Papà, scusa, sono stata io a voler salire in macchina ed ad uscire con lui…mi dispiace, non so perché, ma volevo conoscerlo…”, egli la guardò con uno sguardo molto arrabbiato e la rimproverò: “Martina ti avevo detto di non vederlo, me lo avevi giurato!”
“Lo so, lo so e mi dispiace infatti, ma volevo conoscerlo…scusa…” poi l’abbracciò, ma il suo unico scopo era quello di nascondere la faccia nel suo petto per non far vedere le lacrime che incominciavano a scendere.
“Martina mi hai deluso…faremo i conti più tardi” e se la scostò da dosso, la vide piangere e disse: “Devi imparare ad accettare le conseguenze delle tue azioni, mi dispiace” in realtà gli faceva male vederla piangere, ma non aveva altra scelta.
Si rivolse a Tony: “E tu…ti avevo detto che non la potevi vedere!” gli si avvicinò e lo prese per il colletto della camicia, ma Martina si mise in mezzo e disse: “No Papà! Sono stata io a volerlo vedere, punisci me, non lui!” e lo guardò negli occhi in segno di supplica. Thor la guardò e le disse: “Lo so ed infatti io e te faremo i conti più tardi, ma io avevo detto a lui che non poteva vederti!” e lo tirò ancora più su, Tony cercò di ribellarsi e disse: “Non ne hai il diritto Thor!” “Non ti azzardare a dirlo!” poi Martina si aggiunse e disse: “Dire cosa? Che è mio zio!?”, dopo queste parole tutti e due si fermarono e guardarono Martina, Thor aprì bocca per primo: “Marty ma cosa dici? Che idee ti saltano per la testa?”
“Io e Tony…” ella rispose ma fu interrotta da Thor.
“Come sai il suo nome?”
“Me lo ha detto lui ed è da qui che è cominciato tutto! Abbiamo iniziato a fare dei calcoli per vedere che parente potesse essere dato che ha lo stesso cognome della Mamma, prima per gioco, ma man mano che andavamo avanti, i risultati diventavano sempre più vicini alla realtà e siamo arrivati alla conclusione che Tony sia mio zio! Ora dimmi, Papà, è la verità?”
Thor guardò Tony che gli disse: “È finita Thor…”
Thor allora guardò Martina e le disse: “Marty…mi dispiace…ma sì, Tony è tuo zio…”
Ella guardò Tony e gli chiese: “Lo sapevi?”, egli abbassò la testa e non rispose, ma per Martina era come se l’avesse fatto: “Abbiamo fatto tutti quei calcoli quando potevi dirmelo subito, ora capisco perché difendevi tanto il mio zio ipotetico di cui stavamo parlando, per farmi cambiare idea…beh, non ha funzionato…mi avete mentito, entrambi! Papà, anche tu!” guardò prima Thor con sguardo deluso e poi Tony con lo stesso, poi si girò e corse via, con le urla dei due che le dicevano: “Martina…aspetta!”, ma ella ormai era già troppo lontana.

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