13. Due stelle che splendono vicine

1.1K 68 11
                                    

Clarke's pov
Sento le sue mani che mi toccano ed il suo profumo invadermi i polmoni. La fisso, fisso i suoi occhi. Di nuovo il mio riflesso in quel verde magnetico. Le lacrime continuano a rigarmi le guance, mentre Lexa continua ad accarezzarmi la guancia, spostando una ciocca di capelli dal mio viso dietro l'orecchio. È davvero qui con me? Poggio la mia mano sulla sua, sul mio viso. Al tocco rabbrividisco di nuovo. Lei è davvero qui, e mi ha appena detto che mi ama e che resterà per sempre con me. Era da tempo che non mi sentivo così al sicuro. Mille pensieri e domande mi girano nella testa, ma niente ha importanza. Lexa è qui, ed io sono con lei. Siamo insieme, è tutto ciò che conta. Quando mi asciuga una lacrima sotto l'occhio sinistro e si alza in piedi realizzo che siamo nella piazza centrale, in mezzo a della gente che ci guarda ed altra che piange. Nessuno ha chiesto nulla riguardo al ritorno di Lexa, tutti si sono limitati ad inchinarsi di fronte a lei. Improvvisamente tutti sono più calmi, ed ognuno non ha occhi che per lei. Quando si volta a guardarmi, mi alzo accanto anche io. "Sono a conoscenza di tutto ciò che è accaduto, ma è bene che sappiate che ora è finalmente finita. La Città della Luce è stata distrutta, Wanheda ne ha il merito. Molti di voi non ne sono a conoscenza, ma lei ha messo a repentaglio la sua vita pur di salvarvi. È riuscita a sconfiggere  A.L.I.E., ed essendo stata io stessa in possesso della Fiamma prima che lei la utilizzasse, sono riuscita ad aiutarla. Ma è stata lei a salvarci, senza di lei a questo punto sareste ancora tutti bloccati nella Città della Luce. Adesso che ognuno di voi ha chiara la situazione, è importante che sappiate che nulla è cambiato, e che la Coalizione è ancora in vigore. Nelle prossime ore qui si terrà la cerimonia per i caduti, nel frattempo chiedo agli ambasciatori dei tredici clan di radunare la propria gente, ed iniziare a procedere intervenendo con le cure mediche necessarie" spiega, mentre tutti ascoltano in silenzio. Quando rimaniamo sole nella piazza mi ricordo che devo spiegarle quel che mi ha riferito A.L.I.E., così mi avvicino a lei fino a quando i nostri sguardi non si incontrano di nuovo. Notando la mia espressione, anche la sua si fa più seria. "Lexa, c'è un motivo se è stata creata la Città della Luce. Le centrali nucleari ancora attive in tutto il mondo stanno iniziando a fondere, causando l'innalzamento del livello di radiazioni solari sulla Terra. Presto non ci sarà più acqua potabile, e tutti cominceranno ad ammalarsi. Secondo i calcoli di A.L.I.E. abbiamo sei mesi di tempo, poi la Terra non sarà più abitabile" le spiego, più velocemente di quanto mi aspettassi. "Praimfaya" esclama lei, ed io la guardo con espressione interrogativa. "Non c'è da preoccuparsi così tanto, Clarke. Dopo la mia Ascensione, sono venuta a conoscenza della presenza di alcuni bunker, presenti in ogni clan. Uno è proprio qui a Polis, ed è quello dove potrebbe mettersi al sicuro il Popolo del Cielo. Dobbiamo solo trovare il modo di dare la notizia a tutti, senza che si crei il caos" mi spiega, mentre io mi concedo un lungo sospiro di sollievo. "Non sarà necessario trovare un modo per sopravvivere, questa volta ce lo abbiamo già. Senza di te, nessuno avrebbe potuto metterci al corrente della presenza dei bunker. Tu ci hai salvati, di nuovo" le dico, mentre lei abbozza un sorriso annuendo ed aggiungendo un: "Ce la faremo, insieme". A questo punto le emozioni prendono di nuovo il sopravvento, e sento le lacrime farsi strada negli occhi. "Sei davvero qui, pensavo di averti persa di nuovo. Non ce l'avrei fatta da sola, avevo bisogno di te. Ho bisogno di te. Sei davvero qui?" sussurro scoppiando a piangere, mentre Lexa mi stringe di nuovo tra le sue braccia. "Sono qui. Te l'ho detto che la morte non è la fine Clarke. Sono qui, sono qui con te" mi ripete. Poi la sento poggiare il viso tra i miei capelli, mentre continua a stringermi forte a lei, ed inizio a tranquillizzarmi. "Non lasciarmi più" la prego mentre lei risponde: "Non lo farò, siamo forti insieme, ce la faremo. Arriverà il giorno che sognavamo Clarke, ed io sarò con te". Mi allontano leggermente, ancora tra le sue braccia, e quando la guardo negli occhi vedo che anche i suoi sono lucidi. Mi avvicino e la bacio velocemente sulle labbra, per poi tornare di nuovo ad abbracciarla, respirando a fondo il suo profumo. Non importa dove, quando e con chi. Finché sarò con lei, mi basterà un abbraccio per sentirmi a casa.

Starmates (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora