Diffidenza

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~Marinette~

Cominciai a sistemare le cose nel mio nuovo negozio.
Quella mattina mi ero svegliata con l'itento di cominciare il mio lavoro.
Era per questo ero tornata a Parigi, per realizzare il mio sogno!
Dovevo sistemare un bel po' di cose prima di aprire la mia boutique e fare l'inaugurazione.
Anche se da sola, probabilmente, non c'è l'avrei mai fatta.

Mia madre mi aveva consigliato di chiedere aiuto a qualcuno dei miei amici per farmi dare una mano, ma non volevo.
Perché? Non ne avevo idea!
Forse mi vergognavo, era questa la verità, mi vergognavo per essermene andata via, per averli abbandonati e aver abbandonato Parigi.
Non avevo ancora incontrato nessuno tranne Adrien...un altro problema di cui non volevo parlare.

Da quando ci eravamo rivisti lui era diverso, strano, mi trattava come se fossi un'illusione e temeva che potessi sparire da un momento all'altro.
E io non me la sentivo di stargli lontano.
Qualcosa mi diceva che Adrien, in quei quattro anni, non aveva fatto altro che chiudersi in se stesso, senza chiedere aiuto a nessuno e nascondendo i propri sentimenti a tutti, era come se il mio ritorno improvviso lo avesse fatto risvegliare da una sorta di trans!

Sapevo, sentivo, che in fin dei conti aveva solo bisogno di un'amica. E non lo avrei lasciato solo.
Non questa volta.

- Non credo hai miei occhi! - esclamò una voce alla mie spalle

Mi voltai, incontrando gli occhi nocciola della mia migliore amica.

- A...Alya - balbettai

- Allora! Come mai sei tornata alla base e non hai detto nulla alla tua migliore amica? - mi chiese avvicinandosi con aria battagliera

- Non ne ho avuto il tempo? - chiesi a mia volta per cercare una risposta al mio comportamento

- Non hai avuto il tempo per me! - esclamò - Dovevi solo mandarmi un minuscolo messaggino! -

- Scusa...ma...davvero, non sono ancora riuscita a riprendere il ritmo di qui - dissi

Alya annuì e mi si avvicinò fino a prendermi per le spalle.

- Cosa... -

Mi ritrovai stretta in un abbraccio soffocante

- Sciocca...avresti dovuto dirmelo che tornavi - sussurrò stringendomi ancora

- Hai ragione, sono una pessima amica -

                               ***

- Forza al lavoro! - esclamò Alya

In dieci minuti mi ero ritrovato il negozio pieno dei miei amici: la mia migliore amica aveva fatto un paio di telefonate ed erano venuti tutti a dare man forte; C'erano tutti i miei amici del liceo: Rose, Nino, Juleka, Alix, Kim, Max, Nathaniel, anche Sabrina e Chloé.
Io e la figlia del sindaco avevamo legato molto e smesso di darci battaglia da quando ero andata a New York, era stata la mia unica amica lì, perché veniva spesso a trovare la madre e quindi stava con me.

Erano venuti tutti per aiutarmi a sistemare.

- Ragazzi, davvero, non è necessario c'è la faccio da sola - provai a dissuaderli

- Ma sta zitta! - esclamò Chloé - Volgiamo un negozio di vestiti decenti qui...quindi dobbiamo muoverci a preparare tutto per aprire e fare l'inaugurazione -

- Sempre ai vestiti pensi è - la rimproverai

- E certo! -

Ci mettemmo tutti all'opera e in qualche ora il locale era stato tirato a lucido ed era stato riempito di manichini e da alcuni miei disegni.
Grazie all'altezza di Kim erano state montate le tende per i camerini e anche quelle delle vetrate che avrei chiuso per nascondere le mie creazioni quando non erano ancora pronte; Rose e Juleka si erano premurate di sistemare il mio studio e lo avevano riempito di alcune foto dei tempi in cui andavamo a scuola insieme

Dopo tanto tempo...ho capito di amarti!Onde histórias criam vida. Descubra agora