Tensioni

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Aziraphale si trovava spesso a ripensare a ciò che stava succedendo nella sua vita e pensava di non essere mai stato così vicino al fondo di un baratro.

Tutto ciò che stava accadendo attorno a lui era assurdo e orribile, grottesco, ecco la parola giusta.

I libri, i libri lo salvavano. Starsene da solo tra le pagine, leggere, esplorare mondi sconosciuti, dimenticare sé stesso. Quello lo aiutava. E nient'altro, se non la presenza di Crowley.

Era da un paio di giorni, in realtà, che i due non si vedevano. Il rosso aveva iniziato a dare ripetizioni di fisica a dei ragazzi (Aziraphale si era complimentato con lui per aver preso quella decisione) ed era spesso impegnato con il lavoro. Aziraphale, invece, si trovava intrappolato dal marito, che gli girava attorno come un cane da guardia e lo osservava con sospetto.

Oltre che essergli stranamente vicino.

Chiaramente, Gabriel non si comportava sempre come la brutta persona che era. Era strano, perché ogni tanto faceva quelle cose che le persone che si amano ogni tanto fanno.

Gli dava dei regali, lo portava fuori a cena, parlava senza dargli costantemente dell'idiota. Aziraphale iniziava a chiedersi se l'uomo non avesse paura... di essere lasciato?

In ogni caso, il biondo si stava rilassando, occupato a vendere libri e a riordinare gli scaffali, quando la porta si aprì, lasciando entrare Crowley, trainato da un ragazzino con i capelli lunghi fino alle spalle.

"Crowley?" chiese Aziraphale, abbastanza confuso.

"Voleva vedere dei libri..." cercò di spiegarsi l'altro, abbastanza a disagio.

"Vi conoscete?" chiese il ragazzino, che si stava guardando attorno come se fosse stato nel più bello dei parchi divertimenti. Aziraphale pensò con un sorriso che da piccolo aveva avuto anche lui quell'espressione stampata sul viso.

Poi si rese conto della domanda che aveva appena fatto.

"Beh... - disse Crowley - direi che..."

"Ci conosciamo."

"Sì, siamo amici."

"Cioè - Aziraphale fece vagare gli occhi per la stanza - Non proprio amici amici."

"Conoscenti." disse Crowley.

"Andavamo a scuola insieme." buttò a caso Aziraphale.

Crowley alzò un sopracciglio "E... ora non è che ci frequentiamo proprio tanto."

"Già."

"Già."

"Lui è...?"

"Warlock." disse il ragazzino, che si era stufato presto della conversazione abbozzata dei due ed era andato a frugare tra le pagine, prendendo un libro a caso.

Aziraphale guardò Crowley mettersi le mani in tasca. Entrambi non sembravano essere molto a loro agio.

"Quindi... ti trovi bene con le ripetizioni?"

"Beh, abbastanza."

"A prima vista - disse Aziraphale con un mezzo sorriso - Non sembri il tipo che si trova bene con i bambini."

Crowley parve rimanere in uno stato di riflessione per qualche secondo, poi si abbassò gli occhiali per appena un secondo, sorridendogli "Diciamo che non sarebbe molto figo ammetterlo, ma mi sono sempre trovato bene a tenere bambini e roba simile."

"No! È... - Aziraphale sorrise - È una bella cosa. Un giorno sarai un bravo genitore."

Si rese conto di ciò che aveva appena detto e delle implicazioni di quella frase solo quando Crowley parve pietrificarsi.

Sin [Good Omens] [Human AU]Where stories live. Discover now