Liberazione

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Crowley si svegliò sentendo l'uomo di fianco a lui che, nel sonno, si stringeva al suo petto.

"T-tutto bene, Zira?" chiese, accarezzandogli la nuca.

Quanto era bello potergli stare così vicino, poterlo finalmente coccolare e stringere e sentire il suo respiro! Sarebbe stato tra le coperte con lui per un'eternità intera!

Si accorse di avere la testa un po' annebbiata e si ricordò vagamente della sera precedente. Aziraphale aveva parlato con qualcuno, quindi lui si era messo a bere solo soletto... e poi?

"Gnn... - disse Aziraphale, risvegliandosi - Oh, Crowley. Buongiorno, sei già sveglio."

Il rosso sorrise, annuendo e lasciandogli un bacio sulla fronte "Esattamente."

"Senti..."

"Mh mh...- disse Crowley, che se lo stava letteralmente mangiando con gli occhi - Dimmi."

Era così bello, anche da appena sveglio e con i capelli arruffati, anche con quell'aria assonnata.

"Ieri ho incontrato un'amica di Gabriel alla festa. Non possiamo farci vedere."

"Che rottura di palle - rispose Crowley, sbuffando - Doveva essere il nostro bel weekend questo. Sai, per essere normali..."

"Lo saremo appena sarà finita. Andrò da Gabriel e lo lascerò, davvero..."

Aziraphale aveva assunto il tono che faceva sempre quando la questione di suo marito saltava fuori.

"Senti - disse Crowley mettendosi seduto, con tono serio - Il problema è che... io non so se crederti. Da quando abbiamo iniziato tutto questo tu continui a dire che presto lo lascerai. Ma cos'è presto? Domani? Tra due settimane, tre mesi, un anno?"

"Scusami..." disse il più basso, abbassando lo sguardo verso il materasso "È che ho paura. Gabriel è l'unica persona che io abbia avuto, per anni, anche se è orribile. Faccio fatica..."

"Lo capisco - Crowley posò una mano sulla sua guancia morbida e paffuta. Gli sorrise "E io voglio che tu stia bene. Ma per stare bene devi anche deciderti. Lui è pericoloso, Zira. E io non so quanto posso aspettare ancora. Gli incontri di nascosto, il tuo correre sempre via, il... il sapere che tu vai da lui, la sera. Io... io vorrei essere quello con cui vai a dormire ogni notte. Quello che vive con te, che ti prepara da mangiare, che può vederti senza preoccuparsi che qualcuno lo guardi. Invece ogni sera baci un altro uomo, dormi con lui, hai una fede gemella alla sua... Lo capisci, vero? Questa doveva essere l'occasione per sentirci dei fidanzati veri... ma adesso? Quanto ancora dovremo aspettare? E quanto dovrai aspettare tu prima che lui ti faccia male? Intendo, seriamente male?"

Aziraphale premette il viso contro il cuscino "È che io... non ci riesco. Ci provo, ma ho paura. Ho sempre paura."

Crowley socchiuse gli occhi "Tu non lo lascerai mai, vero?"

"Non ho detto questo." Aziraphale si tirò su a sua volta "Voglio solo... tempo."

Crowley, stizzito da tutta la situazione, fece schioccare la lingua "Certo, forse quando ti avrà mandato all'ospedale."

"Non dire così..."

"Non posso aspettarti per sempre. Voglio una vita normale. Voglio essere un fidanzato, non un amante. E se non possiamo avere neanche un paio di giorni per noi..."

"Mi dispiace, va bene? - sbottò Aziraphale - Ci sto provando. Non... lo so che meriti di avere una relazione vera, invece di questo... solo che, io... ci provo..."

"Zira, ora non fare così - la voce di Crowley si addolcì un poco, ma rimase ferma - Io voglio il tuo bene. E se vuoi lasciarlo, devi farlo. Ma devi prendere per davvero questa scelta. O per le mani ti troverai solo cenere."

"Lo so..."

"Allora fa quello che devi fare, appena puoi - Crowley gli prese il viso tra le mani - Non solo per me. Anche per te stesso. Intesi?"

"Intesi."

Crowley gli schioccò un breve bacio sulle labbra "E ora andiamo. Abbiamo un matrimonio a cui presenziare."

"E come facciamo con Michael? Con l'amica di Gabriel?"

"Facciamo finta di non conoscerci ovviamente - rispose Crowley - Come facciamo sempre."

Si sentiva così stufo di tutti quei giochi a nascondino. La notizia che anche al matrimonio e per il resto del weekend sarebbero dovuti sopravvivere da clandestini, poi, era la parte peggiore.

Crowley si alzò in piedi, andando alla ricerca del vestito che aveva pianificato di mettere alla cerimonia. Sentiva gli occhi dell'altro, ancora sul letto, su di sé.

"Vuoi una foto?" chiese, sorridendo, e l'atmosfera divenne un po' meno gelida.

Non gli piaceva litigare.

°°°

Michael chiuse per prima la chiamata. Gabriel e lei parlavano abbastanza spesso, ma era da un po' che non si sentivano, se non per prendere un caffè con Uriel e Sandalphon. Con tutti i loro impegni facevano fatica a vedersi al di fuori dal lavoro.

Per questo Gabriel non sapeva che lei quel weekend sarebbe stata a un matrimonio e aveva dovuto rifiutare la sua offerta per una cena insieme agli altri.

"Un matrimonio."

"Sì, di una cugina di terzo grado, Anathema. Non te ne ho mai parlato, credo."

"Anathema, davvero? Anche Aziraphale è là."

"E perché tu no?" aveva chiesto, abbastanza confusa, Michael.

"Mi ha detto che sarebbe stata una cosa tra pochi amici intimi, io questa neanche la conosco, quindi sarebbe sembrato scortese."

Michael si guardò attorno, nella sala da pranzo dove tutti stavano facendo colazione "Mah, qui ci sono molte persone, in realtà. Non so quanti invitati su un centinaio possano essere amici intimi."

"Michael?"

"Sì?"

"Me lo faresti un favore?"

"Dipende da cosa si tratta..."

"Ho come l'impressione che Aziraphale abbia un amante. Brutta storia, davvero. Non vorrei che se lo fosse portato dietro. Sai che lo amo e dovrei fidarmi di lui, ma sai anche che sono un tipo geloso. Se tu per caso vedessi qualcosa di strano..."

"Ma certo! - si affrettò Michael - Un tradimento è una cosa tremenda, un peccato. Cercherò di capirci qualcosa."

"Grazie, sei un'amica."

"Di niente, Gabriel."















SONO SPARITA PER UN SACCO. Perdonatemi, il rientro a scuola è stato un trauma.

Ma ora sono tornata con la soap ope- la fanfiction che (spero) avete atteso tanto!

Sin [Good Omens] [Human AU]Where stories live. Discover now