Capitolo 5

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Tom.

Avete presente quando dentro la vostra testa vi create l'immagine della donna dei vostri sogni: con un determinato fisico, con un determinato colore dei capelli e altrettanto per gli occhi. La vostra testa comincia a fare una cernita di tutte le immagini che gli occhi le mandano, eliminando quelle sbagliate e tenendo quelle giuste. È semplice matematica, no?

Ecco, poi succede che in una giornata così calda di giugno, qualcosa cambia. Incontri un paio di occhi color nocciola e qualcosa dentro di te si risveglia cambiandoti il modo di pensare. Nello stabilimento dove lavoro –La cozza sullo scoglio- ne ho viste di ragazze passarmi sotto al naso
-ovviamente, al contrario di quello che si potrebbe pensare dal nome-, sono tutte ragazze belle, ma sciape, senza niente che potesse attirare la mia attenzione.

Lei è quel tipo di ragazza che non sapevi di stare aspettando, quella persona che è il tassello mancante dell'equazione, quella che ha completato il puzzle inserendo la tessera nella posizione corretta. Chiamatelo colpo di fulmine, oppure è colpa della pallonata in testa che poco fa mi hanno tirato due bambini, eppure so che è così.

«Oggi fa dannatamente caldo, mi toglierei la maglietta! Peccato che le politiche lavorative non lo consentano, non capisco il perché, le donne possono mettersi senza il costume di sopra e noi no» sbuffa il mio amico sventolandosi un cruciverba davanti al viso, tra l'altro mai finito perché non è capace, pur di far entrare le lettere nelle caselle inventa parole assurde. Proprio non riesce a scriverne una giusta, tutti i cruciverba completati derivano dalle soluzioni nelle ultime pagine, niente è farina del suo sacco.

Lo ignoro. Continuo a guardarla: sta parlando con una bambina, le sta spiegando chissà quale concetto, e nonostante ciò si mostra interessante, la bambina ride mostrando quei pochi dentini che ha, e ride anche lei spostandosi i capelli, di un colore tra il castano e il biondo, dietro l'orecchio. La guardo da lontano, e mi sembra di una bellezza diversa. Va al di là dei canoni di bellezza tradizionali, ed è proprio questo ad intrigarmi. Non sono un fan dell'amore a prima vista e non so spiegare la ragione per la quale l'ho notata subito, eppure vorrei conoscerla.

«Sì, questa la so! Finestroni circolari delle chiese gotiche... i rosanti! Ma non entra» borbotta pasticciando sul foglio, scuoto la testa rassegnato.

«Ale, sono i rosoni. Cosa diavolo significa rosanti?» rispondo ridacchiando. Soddisfatto per la risposta, la scrive sul foglio.

«Visto che sono dentro le chiese saranno santi!» risponde sincero. Delle volte è così stupido che penso sia caduto dal letto da piccolo.

«Basta, ci rinuncio!» continua lasciando cadere il piccolo libricino sulla sabbia.

Rido. Per un momento mi sembra quasi di aver perso di vista la ragazza e invece è lì che continua a tirarsi giù il vestito, come se avesse paura a mostrare il suo corpo. Sorride in un modo che fa venire voglia di sorridere anche a me, eppure so che non vuole mettersi in mostra, che non sa neanche quanta bellezza nasconde inconsapevolmente.

«Pianeta terra chiama Tommaso» urla la voce dentro il walkie tokie» sobbalzo per lo spavento finendo per sbattere il gomito contro la sedia.

«Sei un'idiota! Sono accanto a te, non c'è bisogno di urlare» rispondo ad Alessandro che sta letteralmente seduto affianco a me. Il mio stupido migliore amico, noi due siamo un po' come Cip e Ciop, come Winnie The Pooh e il miele. Dove va uno, deve andare in automatico anche l'altro.

Lavoriamo da quando abbiamo 18 anni, entrambi nello stesso stabilimento balneare ed entrambi nello stesso luogo. Siamo come i gemelli siamesi, ma diversi, e io il più bello ovviamente.

Gli mollo uno schiaffo sul braccio e lui si finge offeso.

«Ti ho fatto un discorso serio per mezz'ora e tu non hai ascoltato neanche una parola»

Summer VibesWhere stories live. Discover now