capitolo 17

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Capitolo 17

"Cos'ho di sbagliato?" Si chiese mentalmente lasciandosi trasportare in un pianto disperato

Il suo corpo ormai ricoperto di lividi, il labbro sanguinante, la vista offuscata a causa delle lacrime

Alzò lo sguardo incontrando quegli occhi che stava cominciando a capire, adorare

Lasciò che la rabbia la sfogasse su di lei, cosa che le riusciva benissimo

Tremò per la paura quando un suo pugno le sfiorò la testa colpendo in modo violento il muro

La luce non entrava dalla finestra, la porta chiusa a chiave, le serrande chiuse, poteva vedere solo una leggera luce provenire dai suoi occhi verdi cristallini,quasi trasparenti,  le sue labbra mentre formavano un ghigno spaventoso.

Si avvicinò al suo viso in modo pericoloso, non vedeva, ma sentiva, percepiva,  il suo respiro troppo vicino al suo, le sue labbra mentre sfioravano la guancia rigata ormai troppe volte dalle lacrime

E come un mare il tempesta il suo stomaco non si fermava un secondo, chiuse gli occhi cercando di regolarizzare il suo respiro

La paura e adrenalina scorrevano nelle sue vene fino a quando le labbra morbide del biondo non trovarono finalmente quelle di Alicia per unirle in un bacio imprevedibile, desiderato. 

Ma la sua mente non smetteva di pensare, il cervello elaborava domande alle quali nemmeno Dio poteva rispondere, le mani del ragazzo vagavano dietro la sua nuca, tra i suoi capelli, sulle guance, come per chiederle scusa o per farle capire qualcosa che nessuno dei due voleva scoprire ancora.

Mentre la testa del biondo era su un'altro pianeta, dove non era considerato un malato mentale.

E quando le loro labbra persero il contatto, lui la prese tra le sue braccia per poi farla alzare da terra con le gambe della ragazza intorno al suo bacino

Un ghigno, un desiderio, e in pochi secondi tutto il resto svanì

-Mia- furono solo quelle le sue parole prima di farla sua per sempre






-Michael no- urlò alzando il busto

Si guardò intorno più volte sperando che non ci fosse alcuna traccia di due occhi verdi e labbra carnose nella stanza

La sua testa poggiata sul ginocchio del fratello, le mani gli stringevano in modo quasi violento i pantaloni della tuta, i piedi poggiati sul cuscino di Ashton vicino alla sua testa.

Una posizione a dir poco scomoda

Alzò la testa verso la sveglia posta sul comodino vicino ad un libro di fumetti

Sette in punto

Stiracchiò le gambe e poi le braccia dando anche qualche gomitata al fratello

-Ashton svegliati- sussurrò in un primo momento dolcemente muovendogli il braccio

Nessuna risposta

Lo scosse ancora più volte ,cosa che odiava terribilmente

-Ashton muoviti- urlò colpendolo con un cuscino

Mugolò lamentandosi per poi voltarsi dal lato opposto

Alicia si avvicinò al suo braccio per poi cominciarlo a mordicchiare più volte

Lo sentì ridere per poi prenderle i fianchi e farle il solletico

-Buongiorno- sussurrò facendole le pernacchie vicino alla spalla

Mental Obsession||Michael CliffordWhere stories live. Discover now