Lavinia

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Sonia si è allontanata discretamente da noi , dubito che sia andata a tirare fuori una soluzione dal cilindro , sono più propensa a pensare che sia corsa a presentare le sue dimissioni immediate. Sto fremendo di rabbia, questo tizio sarà scappato da un reparto psichiatrico, mi sta ancora tenendo saldamente il polso. Dietro di noi una fila di passeggeri si sta godendo lo spettacolo. Mi libero stizzita dalla sua presa.
<<Ho uno spray al peperoncino dentro la borsa, e ho intenzione di chiamare la polizia >> gli sibilo all'orecchio. Alessandro non sembra minimamente scosso dalla mia minaccia . Mi sorride sornione , questo sorriso avrà steso centinaia di sprovvedute, ma in me non sortisce alcuna reazione . Però che bel sorriso! Lavinia liberati di questo sconosciuto e smettila di sognare ad occhi aperti!
<< Sono sicuro che Sonia, troverà una soluzione , altrimenti prenderemo in considerazione lo spray al peperoncino, ma è stata così gentile con noi, non merita questa barbarie... no, aspetta! Vuoi usarlo su di me?>>. Brava Lavinia! Bravissima! Potevi anche dirgli che gli avresti piazzato un calcio mirato nei gioielli di famiglia, frutto di quell'unica lezione di Karatè di quando avevi 7 anni. Devi prenderlo alla sprovvista, e scappare alla prima occasione. Alessandro mi scoppia a ridere in faccia, si sta prendendo gioco di me. È pazzo.
<<Apprezzo veramente che tu non sia una sprovveduta , ma per il futuro evita di rivelare ad un ipotetico aggressore che giri armata di spray urticante>>. Continua a burlarsi della situazione, incurante della mia rabbia.
Con un tempismo perfetto , il mio cellulare comincia a squillare. Non ho bisogno di guardare lo schermo per sapere chi mi sta chiamando.
Alberto si sarà accorto che non sono andata al lavoro stamattina, ma non ho voglia di dargli alcuna spiegazione. Non appena sarò arrivata a Palermo parlerò con lui. Non certo una mossa coraggiosa, la mia. Lo so, ma ho bisogno di mettere una considerevole distanza tra me e lui prima di affrontarlo. E poi, al momento, devo liberarmi di questo affascinante stalker. Affascinante? Scuoto la testa, devo essere ubriaca. Ubriaca alle dieci del mattino, avranno corretto il mio cappuccino al bar dell'aeroporto. Aveva un sapore strano, non c'è altra spiegazione. Però è davvero un bel tipo, distante anni luce dalla stomachevole perfezione di Alberto e le sue orrende cravatte abbinate ai suoi completi di alta sartoria. Sono sicura che il mio presunto marito per finta, Alessandro, non ha mai indossato una cravatta in vita sua. E questo gli fa guadagnare dei punti. Ha l'aria un po' finta disfatta degli hipster, lunghi capelli castano scuro legati in un disordinato chignon, una barba corta e curata e due incredibili occhi neri. Mai visti due occhi così profondi ed espressivi. Un viso perfetto, un abbigliamento casual e poco studiato, un sorriso sghembo . Tutti i cliché che nei libri mi fanno storcere il naso , si sono materializzati davanti a me. Alessandro sembra uscito dalle pagine di un romanzo di quart'ordine: bello, impossibile e stronzo.
<< Ucciderà gattini per hobby>> penso tra me e me.
<< Non li amo particolarmente, ma non li ho mai uccisi>> mi sorride sornione .
Oddio! L'ho detto ad alta voce ? Il cappuccino, è colpa del cappuccino, e anche un po' del profumo di Alessandro.
Alberto sembra sempre un arbre magique ambulante con le sue fastidiose fragranze all'abete rosso o chissà quale altra essenza boschiva. La pelle di Alessandro invece, ha un vago sentore di olio d'argan e miscele orientali. Qualcosa che richiama peccaminosamente alla memoria, massaggi olistici e copiose sudate all'hammam. Scuoto la testa cercando di tornare con i piedi per terra.
Alessandro mi sta ripetendo qualcosa, ma fatico ad afferrare le sue parole. È perfino tornata Sonia con un sorriso a 32 denti.
<< Mentre stavi fantasticando su di me, Sonia ha trovato il modo di farci partire>>. Mi regala uno dei suoi sorrisi arroganti e pieni di se. Mi costringo a distorcere lo sguardo da lui e a concentrarmi sulla solerte impiegata del box informazioni.
<< Come dicevo a suo marito, ho un paio di notizie, una buona e una po' meno...>>
Inarco un sopracciglio << Cioè ? Ha trovato un solo posto libero ? Non importa, lo prendo io, tu caro, mi raggiungerai domani o dopodomani. Potresti ritirare le fedi , pagare il conto del banchetto nuziale o chiedere l'annullamento del matrimonio, nell'ordine che preferisci>>.
Alessandro ammicca sornione e sorride a Sonia
<< Capisci cosa amo di questa donna? Adoro l'ironia della mia Lavinia>>. Torna ad osservarmi regalandomi un altro dei suoi sorrisi assassini e mi accarezza la guancia con delicatezza << Tesoro, nessun posto in aereo, però ci han prenotato una cabina in prima classe in treno. Domattina saremo a Palermo in tempo per prendere la nave della nostra crociera>>.
<<No, aspetta! Una distanza che in volo si copre in 50 minuti, dovremmo percorrerla in 8 ore di treno?>>. Sono sconvolta, odio viaggiare in treno, e non voglio sopportare Alessandro un minuto di più.
<< Non saranno otto ore, amore mio. Non è la tua ironia che amo da impazzire , ma il tuo innato ottimismo. Riesci a vedere sempre il lato positivo delle cose, il bicchiere mezzo pieno, la pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno,Lavinia arriveremo a Palermo domattina alle 6, viaggeremo per quasi 12 ore e sarà tutto così romantico!>>.

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