Un nuovo confronto

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Ciao a tutti, ben tornati. Prima di tutto volevo ringraziarvi per la pazienza che avete dimostrato fino ad adesso, purtroppo il pc mi è stato ridato solo a inizio settimana, quindi il capitolo non è molto lungo, ma, mi faccio perdonare dandovi un anticipazione, vi posso solo dire che  è in arrivo un altro personaggio e saranno guai per un altro personaggio della storia.

Ho deciso che i nuovi capitoli della mia storia usciranno ogni quindici giorni e saranno molto più lunghi.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e alla prossima!

Charlotte

Nonostante tutti gli ultimi drammatici avvenimenti, sono felice, tra le mie braccia sana e salva ho la mia bellissima bambina Hope, che ha già dimostrato di essere una piccola combattente. 

Adesso, non voglio pensare a nulla, se non hai miei tre figli, che hanno la precedenza su tutto e tutti, anche sul mio grande amore che provo per il padre dei miei figli Christopher.  Nonostante sappia che i miei figli stanno bene e sono al sicuro, il mio cuore sanguina perché ho deciso che l'unico modo per essere felice con i miei bambini è rinunciare al mio grande amore. In realtà avevo già maturato questa decisione, ma, adesso sono più convinta che mai questa sia la cosa giusta da fare. 

Chi lo sa, forse il destino, sarà magnanimo con me e forse potrò amare un altro uomo che non sia il padre dei miei figli. 

Forse ciò che mi auguro non accadrà mai, eppure questa è l'unica consolazione che mi da la certezza, di non umiliarmi davanti a quel uomo, come è accaduto in passato, credendo a qualcosa che non sarebbe mai stata reale. 

Adesso, le mie uniche priorità è la felicità, la serenità e la sicurezza dei miei figli.

Ho appena terminato di dare da mangiare ad Hope, quando la porta si apre e in camera irrompono felici i miei due gemelli, che appena i vedono mi regalano un sorriso, che illumina tutto il mio mondo.

- Ciao bambini, come va? - gli chiedo, sorridendo.

- Ciao mamma, come sei bella - mi dice Isabella, avvicinandosi.

- Ciao mamma, ci sei mancata - replica, l'altro mio figlio Alan.

Sentire queste parole dai miei gemelli, mi riempie il cuore di immensa gioia e di speranza verso il futuro. - Alan, Isabella avvicinatevi che voglio presentarvi la vostra sorellina -. gli spiego dolcemente.

I bambini mi guardano con occhi sgranati e si avvicinano lentamente al letto, gli faccio vedere Hope, i bambini la guardano meravigliata, come se fosse qualcosa di strano, la loro reazione mi commuove sinceramente. 

- Alan, Isabella questa è la vostra sorellina Hope -, faccio le presentazioni.

- Mamma è piccolissima e bellissima -, dicono i gemelli in coro.

- E' normale, è nata da poco -, gli spiego.

- Viene a vivere a casa con noi? - mi chiede ingenuamente Isabella.

- Certo, torna a casa con noi -, le rispondo.

- Adesso, avrò un'altra sorellina da proteggere -, mi dice Alan, guardandomi negli occhi.

Mio figlio mi sorprende sempre più, non posso fare altro che confermare quello che ha detto.

I bambini a turno mi dicono di essere felici, per l'arrivo della sorellina, questa cosa mi tranquillizza molto, vuol dire che non ci saranno problemi, nell'accettare la nuova arrivata.

Il resto del pomeriggio passa velocemente, facendo progetti con i miei figli.

Christopher 

Devo andare in ospedale per vedere come sta Charlotte e Hope, ne approfitterò anche per  parlare con lei di quello che è successo quando è caduta dalle scale. 

Appena entro nella camera dell'ospedale dove si trovano Charlotte e nostra figlia, mi rendo conto che ci sono anche i gemelli, che appena mi vedono mi saltano addosso e mi salutano, sono cosi orgoglioso dei miei figli.

Dopo aver salutato i gemelli, pongo la mia attenzione su Charlotte e la nuova arrivata,  - ciao, come state?- chiedo.

- Ciao, stiamo bene , grazie dell'interessamento - mi risponde, noto una certa distanza, ma, forse mi sbaglio.

- Come sta Hope? - le chiedo, per assicurarmi che la mia ultima figlia stia bene.

- Hope sta benissimo. Vuoi prenderla in braccio ? - mi domanda Charlotte.

- Certo, che voglio prenderla in braccio -, per la prima volta prendo l'ultima arrivata in braccio, è un emozione che non si può descrivere a parole, bisogna solo viverla per poter capire a pieno cosa si prova.

Charlotte mi avverte che ha mangiato da poco, quindi devo fare attenzione e non fare movimenti bruschi.

Mi rendo conto che mia figlia è un esserino piccolo e indifeso, che va protetto da tutti coloro che vogliono farle del male, non solo a lei, ma, anche al resto della mia famiglia. Ora, non voglio pensarci, ma, arriverà il momento che mi vendicherò di chi ha voluto far del male  a Charlotte e a nostra figlia Hope,  è una promessa che ho fatto a me stesso, è che ho intenzione di mantenere.

Alla fine, Hope torna tra le braccia di sua madre, che con molta sicurezza e gentilezza, pone nostra figlia nella culla, che si trova di fianco al suo letto, per farla dormire.

Alla fine anche i gemelli ci salutano e tornano a casa.

Adesso, in questa camera ci siamo solo io ed Charlotte.  Le annuncio sicuro, - dobbiamo parlare, di quello che è accaduto -.

Lei mi guarda con una strana luce negli occhi e inizia a parlare,  - bene ti dirò cosa è accaduto. Mentre stavo per scendere le scale, qualcuno mi ha detto, che tu non sarai mai mio è poi mi ha spinto giù. Poi c'è stato il buio più totale e mi sono risvegliata in ospedale. Il resto lo conosci - termina, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.

Non credo alle mie orecchie, mi ha appena detto che qualcuno l'ha spinta giù dalle scale per causa mia, ma, mi chiedo chi diavolo possa essere stato. Ad un tratto nel mio cervello si accende una lampadina, ma, spero che la mia supposizione sia sbagliata, perché non vorrei essere nei panni di chi ha spinto Charlotte dalle scale.

Questa cosa mi rende furioso, pieno di ira e di rabbia, come mai mi è capitato prima nella mia vita. La mia vendetta sarà tremenda, non avrò pietà per niente e nessuno, tutti capiranno che nessuno può fare dal male alla mia famiglia, poiché le conseguenze saranno maggiori della colpa di cui si sono macchiati. Nessuno tocca ciò che mi appartiene e ciò a cui tengo maggiormente.

Nella stanza è sceso un clima freddo, guardo Charlotte che evita di guardarmi in ogni modo possibile, questa cosa non mi piace proprio, - guardami Charlotte - gli ordino.

Lei non si volta, fa finta di non sentirmi, sono abbastanza furioso, senza che lei mi faccia arrabbiare ancora di più. Le dico senza mezzi termini in modo freddo, - non ti puoi comportare come una bambina, hai appena partorita, sei adulta e sei madre!-

Lei si volta e mi guarda, rimane in silenzio per attimi che sembrano anni, poi mi risponde in modo distaccato, - so perfettamente di essere nuovamente madre, in quanto se non fosse stato a causa tua, nostra figlia non avrebbe rischiato di morire. Adesso te la pongo io una domanda, chi tra noi due deve crescere? -, termina.

La guardo e mi rendo conto, che Charlotte ha alzato dio nuovo un muro invalicabile tra noi, ma, non sarà questa cosa ha spaventarmi, in quanto i nostri figli sono un legame che niente e nessuno può spezzare. E' solo una questione di tempo, è il mio piano si realizzerà.



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