CAP 22

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                                    LUCA

Dicembre è ormai alle porte, tra poco più di due mesi finirò il mio stage a Catania e dovrò tornare a Messina per frequentare i corsi, questo mi terrà lontano da Mia.

Messina dista una novantina di chilometri da Catania, è scontato che verrò a trovarla quasi ogni sera ma non sarà più lo stesso: non potrò svegliarla la mattina con il caffè, non le darò il buongiorno di persona, non potrò vedere quando si addormenta all'alba dopo aver fatto l'amore, non potrò spingerla sull'altalena facendola ridere a crepapelle. So che mancano sempre diversi mesi ma è un pensiero che non mi abbandona.

Ultimamente noi due siamo inseparabili nonostante i nostri assurdi orari.
Ho fatto molte scoperte su di lei, per esempio, non mi aspettavo che a letto si rivelasse così audace e vogliosa. Quando facciamo l'amore Mia si trasforma, in quei momenti riesco a cogliere la ragazza senza problemi, felice di stare lì con me, quella che riesce a dimostrarmi il suo amore senza bisogno di parole.

Il suono del telefono mi distrae, metto il viva voce e rispondo alla mia ragazzaccia.

"Ciao, come mai sei già sveglia? Senti la mia mancanza per caso?"
Dall'altra parte del telefono Mia se la ride.

"Ciao amore, volevo solo sentire la tua voce e dirti che manchi già."
Adoro quando mi chiama amore e ultimamente lo fà spesso.

"Anche tu manchi Mia, tornerò da te in tempo per quando stacchi dal lavoro, promesso."

"Non voglio che ti metti alla guida, rimani a dormire dai tuoi genitori io starò bene."

Oggi è il compleanno di mia sorella Claudia e non potevo mancare alla cena di famiglia, non volevo lasciare Mia da sola ma lei non ha voluto saperne di accompagnarmi, ha detto che non si sente pronta a conoscere la mia famiglia e io non ho insistito, però averla lasciata da sola mi preoccupa.

Non ci sono state più minacce nell'ultimo mese, penso sia perché Mia è sempre in compagnia di uno di noi e probabilmente anche perché non sanno dove vive adesso.

Sono consapevole che non resteremo a Milo per sempre, quando torneremo nei nostri rispettivi appartamenti potrebbe capitare che quei bastardi tornino ad importunarla, in previsione di questa probabilità ho proposto a Mia di trovare un nuovo alloggio con il mio aiuto, lei non mi è sembrata molto entusiasta ma ho ancora tempo per convincerla a cambiare idea, nel frattempo devo tenere gli occhi bene aperti.

"Non voglio dormire dai miei genitori, torno a casa, ti chiamo in serata quando riparto okay?"

"Okay! Fai tanti auguri a tua sorella e dille che ci sarà sicuramente un'occasione per conoscerla."

"Non le dirò niente dovevi venire con me e farlo di persona."
Dico per indispettirla e ci riesco.

"Luca Testa sei insopportabile, sappi che non mi vedrai nuda per tantissimo tempo se non fai quello che ti ho chiesto!"

"Mi vuoi morto per caso? Non puoi ricattarmi così."

"Guarda che sei tu quello che ha iniziato."

"Okay, okay, glielo dirò e sai una cosa? Ho ragione a chiamarti ragazzaccia."
Mi arrendo al ricatto facendola ridere come una matta; mi piace quando è spensierata.

"Ci sentiamo più tardi?"
Domanda.

"Si, ti chiamo stasera."

"A più tardi amore."

"A dopo. Ah.. Mia?"

"Si?"

"Ti amo."

"Anch'io ti amo."

Un destino contro Where stories live. Discover now