Una pianta, un quadro, un modo di morire

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Un pomeriggio come gli altri, a tratti, mi recai al solito scorcio di vita irreale, me ne stavo seduto lì, con la solita ma non familiare aria in viso di chi fosse alieno a quella tonalità di grigio montana, ascoltai la mia musica, lessi i miei libri, guardai l'immobilità delle cose, pensai ai miei dolori, e sprofondai nei miei vuoti per poi annegare ad occhi aperti in un tramonto, poco prima di tornare a casa notai un seme, lo raccolsi, lo osservai per un po' di tempo prima di addormentarmi, lo lasciai tutta la notte davanti alla finestra, i raggi lunari fendevano i vetri e lo accarezzavano. Il mattino seguente piantai quel seme nel giardino sotto casa, le prime settimane vidi quel seme germogliare con molta fatica, così smisi di farlo crescere per un po', fino a che quel seme, tutto da solo, fece sbucare il suo stelo, mesi dopo nacque una bellissima pianta, colori, profumi e tutto il resto. Cominciai a prendere colore così come lo prendeva quella pianta, ero proprio soddisfatto di ciò che venne fuori da quel seme, e allora pensai, e se non l'avessi raccolto quel giorno? Sarebbe cresciuto ugualmente? E se quel seme fosse destinato a sopperire piuttosto? Domande lecite suppongo. Dopo diversi mesi quella pianta era proprio cresciuta, si dava anche un bel da fare per dare quel tocco in più al quadro appeso sopra di lei, però un giorno parse di voler crescere più in alto di quel quadro, finché una notte, nella mia insonnia, vidi lei voler superare il quadro, la cornice divenne logora, quella pianta non apprezzava affatto il quadro che stava lì, prima di lei, così iniziò ad erogare una tossina velenosa, silenziosa, lenta e letale, dovetti togliere il quadro dalla parete, ma la pianta, lei, rimaneva bella, non c'era dubbio. Ma qualcosa non andava, sembrava ce l'avesse con me, allora io rimasi con gli occhi chiusi, ma sveglio. Quella notte la pianta tradì se stessa, l'aria che produceva di colpo sparì, iniziai a soffocare. Ma lei rimase lì, seppur tristemente bella. Senza di me sarebbe morta qualche settimana dopo, sarebbe appassita, sfumando anche la sua bellezza.

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