Happy ending /Jikook\

Capitolo undici

Essendo soltanto un capitolo di passaggio, è molto corto rispetto al solito.
Per questo, aggiornerò molto presto, quindi entro martedì o mercoledì.
Spero comunque che il capitolo vi piaccia e vi auguro una buona lettura 💕

Jimin's pov

"Dai, torniamo a casa."
Sorrisi, afferrando la sua mano.
"Torniamo a casa."

Una volta arrivati di fronte al dormitorio, mi bloccai di scatto, vedendo una figura familiare venire verso di me.
Cazzo. Avevo l'impressione di aver dimenticato qualcosa. O meglio, qualcuno.
"Avevi un impegno eh?"
Mi allontanai da Jungkook, mantenendo la calma.
"Jackson, calmati. Vieni con me un secondo."
Lo presi per il braccio, cercando di allontanarlo, ma lui si mise di fronte a Jungkook, incrociando le braccia.
"Sei tu, vero?"
Jungkook fece le spallucce, alzando gli occhi al cielo.
"Non so di cosa tu stia parlando."
Jackson sbuffò, avvicinandosi ancora di più.
"Non fare il finto tonto con me. Sei il suo ex, quello che non riesce a dimenticare, giusto?"
Jungkook sorrise sentendo le ultime parole, ma poi tornò serio, allontanando leggermente Jackson con la mano.
"Intanto, indietreggia un attimino, che non sei il mio tipo. Poi, non è un segreto che io sia il suo ex, non farne una questione di stato."
Jackson fece nuovamente un passo avanti, avvicinandosi ancora più di prima e guardandolo fisso negli occhi.
"Immaginavo. Ascoltami bene. Sono due anni che provo ad uscire con questo ragazzo, e mi ha sempre detto di no. E mi sarebbe anche andato bene se non avesse semplicemente voluto uscire con me. Ma il motivo non era questo. Il motivo era che continuava a soffrire per te. E da quando sei arrivato, non hai fatto altro che continuare a ferirlo. E adesso vorresti semplicemente riprendertelo? Come se nulla fosse? Non te lo permetto."
Jungkook rimase in silenzio per qualche secondo, prima di allontanarsi da lui e dirigersi verso l'entrata del dormitorio.
"Jimin non è un oggetto. Non voglio riprendermelo..."
Si fermò, voltandosi verso di me.
"Voglio che sia lui a tornare da me."
Detto questo mi sorrise e si voltò, entrando nell'edificio.
"È arrivato il poeta."
Sbuffò Jackson, avvicinandosi a me.
"Sei stato troppo aggressivo."
Dissi freddamente, voltandomi verso di lui.
"Troppo aggressivo? Quello sta chiaramente cercando di portarti via da me."
Rispose, avvicinandosi e mettendomi le mani sulle spalle.
"Voglio proteggerti..."
Mi abbracciò, ma non ricambiai.
"Non ne ho bisogno."
Dissi, allontanandolo lentamente.
"Non sono il tuo ragazzo, Jackson. E mi dispiace, ma forse non lo sarò mai."
Strinse leggermente la presa sulle mie spalle, guardandomi fisso negli occhi. Non disse nulla. Stavo per aprire nuovamente bocca, ma mi bloccò, poggiando le sue labbra sulle mie. Sussultai, ma non mi allontanai, aspettando che fosse lui a farlo. Dopo qualche secondo infatti si allontanò, guardandomi negli occhi.
"Hai provato qualcosa?"
Guardai i suoi occhi rossi, illuminati solo da un misero barlume di speranza. Abbassai la testa, scuotendola lentamente.
"Mi dispiace..."
Sussurrai, ed era vero. Tenevo a Jackson, era una persona straordinaria. Semplicemente, non era la persona giusta per me.
"Immaginavo."
Si allontanò, togliendomi le mani dalle spalle.
"Ti auguro il meglio, Jimin. Spero che lui ti tratti bene questa volta."
Detto questo, si voltò, allontanandosi a passo svelto, con la testa china.
Sospirai, guardando il cielo.
"Mamma, se mai dovessi incontrarlo, fammi il favore di chiedere a Dio che cos'ha contro di me."
Sbottai, entrando nel dormitorio. Una volta arrivato nel corridoio, vidi Jungkook che faceva avanti e indietro, davanti alla porta di camera nostra. Mi avvicinai, inclinando la testa di lato.
"Aspetti qualcuno?"
Sorrisi, vedendolo bloccarsi di scatto. Mi guardò per qualche secondo, poi sospirò, sollevato, come se si fosse tolto un macigno dallo stomaco.
"Grazie a Dio."
Disse, correndo verso di me e stringendomi forte.
"Sei tornato da me."
Ricambiai l'abbraccio, sorridendo, mentre sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
"Sono tornato a casa."