Capitolo I - Acqua

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Ecco, suona la sveglia. Sono le 5:00 del giorno 11 settembre. Oggi è il primo giorno di scuola, andrò in 3 superiore ma in un altra scuola, ho fatto la primina quindi sarò la più piccola in classe.

Fuori piove, e questo mi piace, molti si svegliano presto per svolgere le proprie attività mattutine ma quasi tutti si scordano la cosa più importante...guardare alla finestra.

La mattina ha un qualcosa di speciale, è il momento della giornata dove il male e il bene sono entrambi a riposo, dove il cielo è bello a prescindere dalle condizioni atmosferiche ed è il momento in cui il mondo si prepara ad un nuovo giorno.

Guardo dalla finestra della mia cameretta, il cielo grigio si fonde con il rosso cotto dei tetti e il giallo del tufo, le goccie di pioggia creano una sinfonia splendida con il ticchettio, è l'autunno, la stagione della morte e della rinascita. Mi sono sempre sentita una ragazza autunnale pur essendo nata nel pieno della primavera.

Decido di prepararmi così da avviarmi prima verso la scuola e magari incontrare meno gente per strada.
Prendo il mio zaino grigio eastpack, metto qualche quaderno dentro, il mio diario nero da universitaria pur essendo al liceo e il mio portapastelli grigio. Odio i colori vistosi, preferisco quelli scuri, rispecchiano tutto ciò che è elegante, ed io amo l'eleganza ma in realtà è perchè odio mostrarmi agli altri ed è forse per questo che non ho praticamente amici.
Vado in bagno, faccio una doccia, mi lavo i denti e mi trucco appena con un pò di mascara, talvolta vorrei truccarmi di più ma non voglio farmi notare dagli altri.
Apro il mio armadio, maglietta grigia, jeans blu scuro, felpetta nera e stivaletti neri, questo sarà il mio outfit da primo giorno, moderno e urbano, mi fa sentire una newyorkese, complice anche il tempo. Ho due gioielli, una collana d'argento con appesa una croce come ciondolo e un braccialetto che in realtà non è un gioiello ma un bracciale porta nome che ho da quando sono nata, quelli che si usano per identificare i bambini dopo il parto.

Per passare il tempo decido di leggere qualcosa, un manuale di fotografia.
Sin da quando ero piccola ho amato la fotografia e in particolar modo quella che riguarda il nudo artistico, è un mondo affascinante, eleganza e naturalezza si riuniscono in un'opera d'arte. So che però non farò mai foto del genere, sono troppo timida per chiedere a qualcuno o qualcuna da farmi da soggetto e in più non credo ci sarebbero persone disposte a ciò in città, vivo in una cittadina piuttosto grande, parlando in termini di grandezza italiana, comparata a Shangai o a Tokyo è una formica tuttavia non si vive male e sono anche fortunata dato che vivo in centro in una casa ottocentesca.

Tra il leggere, chiudere gli occhi e pensare, si sono fatte le 7 e decido di avviarmi verso la scuola, un quarto d'ora di tragitto per le fredde e umide strade della città e poi mi siederò su una panchina del piazzale vicino al liceo, ci sono soltanto io per strada...È mattina, e un nuovo giorno sta ancora per iniziare...

Racconti di una ragazza qualunqueWhere stories live. Discover now