Capitolo 13 ✔️

4.9K 260 1
                                    

Le forze mi stanno abbandonando. Più avanzo verso l'Istituto con Katherine in braccio e più mi sento debole. Cosa mi sta succedendo?

"Harry!" alzo lo sguardo verso l'entrata principale dell'Istituto. Il sole è ritornato a splendere in cielo e non mi permette di vedere chiaramente chi mi sta chiamando. Cerco di coprire i miei occhi e, quando finalmente ci riesco, vedo Louis correre verso di me con il terrore dipinto in faccia, e non lo biasimo. Fortunatamente il corpo di Kat ha smesso di ustionare la mia pelle rendendomi più facile il cammino verso il mio amico, anche se riesco ancora a sentire il puzzo di bruciato provenire dai miei vestiti.

"Lou" sussurro ormai privo di forze. Non riesco più a tenere gli occhi aperti. La voglia di riposarmi è superiore rispetto a tutto il resto è sono costretto a sbattere più volte le ciglia cercando di rimanere lucido. Mancano ancora pochi passi. Le mie gambe cedono all'improvviso e crollo a terra privo di sensi. Riesco sentire le urla disperate di Louis che si fanno sempre più lontane fino a svanire nel nulla lasciando spazio solo ad un silenzio opprimente.

[...]


Apro gli occhi con una lentezza incredibile. La prima cosa che noto sono gli arazzi sul soffitto danneggiati lievemente dal tempo. Non mi trovo nella mia camera e questo è più che sicuro. Sposto lo sguardo di lato e noto una fila di letti vuoti e ben fatti coperti da delle lenzuola bianche con lo stemma dell'Istituto ricamato sopra. Sono in infermeria. Cerco di alzarmi, ma il mio corpo non risponde immediatamente agli impulsi che manda il mio cervello e crollo nuovamente disteso sul materasso. Come diavolo ci sono finito qui? La mia mente è un caos totale e sembra che qualcuno si stia divertendo a martellarla continuamente.

Lentamente riesco a mettermi a sedere e appoggio delicatamente la schiena alla spalliera fredda del letto. Le bende sul mio corpo, che fino a poco fa non avevo minimamente notato, si stringono lievemente facendomi gemere dal dolore e piegare in avanti. Cerco di toglierle, ma qualcuno me lo impedisce appoggiando una mano sulla mia.

"Sta fermo." Mi rimprovera mia sorella risistemando il bendaggio alla meno peggio. Sembra esausta e ne sono abbastanza sicuro viste le sue profonde occhiaie, i suoi capelli arruffati e i suoi vestiti spiegazzati. Chissà da quanto tempo sono senza sensi su questo letto. "Sei ancora troppo debole e devi riposarti dopo quello che è successo due giorni fa." Due giorni? Sbarro gli occhi e sposto rudemente le sue mani dal mio corpo.  Adesso mi ricordo tutto. Sebastian è venuto a "farci visita" facendo finta di essere Jacob e ha tentato di uccidere me e Katherine.

"Dov'è lei?" chiedo preso dall'agitazione. Gemma sospira affranta e abbassa lo sguardo verso le lenzuola "Dov'è?" ripeto alzando leggermente il tono della voce. Lei non mi risponde e volta la testa verso la fine della stanza. Seguo il suo sguardo e rimango impietrito. Sento come una morsa all'altezza del petto e non mi so spiegare il motivo. Kat se ne sta sdraiata inerme su un lettino mentre due Fratelli Silenti cercano di esaminarla. Provo ad alzarmi, ma mia sorella preme una mano sulla mia spalla e mi spinge nuovamente verso la spalliera del letto sfiorando con le dita, senza volerlo, la ferita al petto. Gemo dal dolore e lei la toglie immediatamente.

"Scusa." Sussurra dispiaciuta. Ignoro le sue parole e punto lo sguardo sulla bruna stesa a pochi metri da me. Lei segue il mio sguardo e sospira. "Se ne stanno occupando loro, non devi preoccuparti. Stanno facendo il possibile per salvarla." porto lo sguardo su di lei e scuoto la testa amareggiato

"E' colpa mia se è in quelle condizioni." Dico indicandola con una mano "Dovevo capirlo subito che era in pericolo. Potevo evitare tutto ciò mentre adesso mi sento impotente." Lei appoggia una mano sul mio braccio destro e mi accarezza dolcemente cercando di darmi conforto

It's Not A Game || Harry StylesWhere stories live. Discover now