Capitolo 3 - Smettila di evitare la mia dannatissima domanda!

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Entrai in casa, sbattendo la porta principale dietro di me. "Mamma, Gemma?" chiamai, sapendo che entrambe avrebbero ormai dovuto essere a casa.

"Sono qui, tesoro" rispose mia madre dal soggiorno.

Mi tolsi la giacca e mi levai le mie Converse, prima di dirigermi verso la stanza. Lei era seduta sul divano a guardare la televisione.
"Ciao mamma."

Si girò verso di me, un sorriso si fece strada sul suo volto. "Ciao tesoro. Com'è andata a scuola?" picchiettò il divano di fianco a lei, chiaramente indicandomi di sedermi. Considerando il mammone che ero, le andai incontro senza pensarci due volte.

Una volta che mi sedetti, mi stravaccai contro lo schienale. "Normale, credo." Alzai le spalle, ripensando a Louis premuto contro gli armadietti e a come l'avevo stuzzicato durante l'ora di matematica, il che mi fece ovviamente sorridere.

Mamma aprì la bocca per dire qualcosa, ma proprio in quel momento Gemma decise di unirsi a noi. "Ciao H!" sorrise mentre si sedeva sull'altro lato del divano.

Quando la vidi, i pensieri riguardanti la festa mi tornarono in mente, e seppi immediatamente cosa dovessi fare. "Gem, hai sentito parlare della festa di venerdì?"

Lei alzò un sopracciglio, girandosi verso di me. "Certo, perché?"

Mi grattai il retro del collo, mordendomi il labbro. "Potresti dare un passaggio a me e Zayn, per favore?" la supplicai, facendole gli occhi dolci, sapendo che fossero il suo punto debole.

"Beh, Io--"

"Hey, hey, hey. Una festa?" ci interruppe mia madre, alzando un sopracciglio.

La guardai timidamente, annuendo "Sì?"

Mi guardò scettica per qualche secondo, cercando non so cosa sul mio volto, prima di sospirare sconfitta. "Bene, sei abbastanza grande da prendere le tue decisioni."

"Grazie mamma, io--"

"Ma" mi interruppe, alzando un dito per fare più effetto. "mi aspetto che tu sia responsabile, Harry. Non bere troppo e non pensare neanche minimamente a fumare, sono stata chiara?"

Ridacchiai un po' per lo sguardo serio che aveva sul volto, perché ad essere onesti, mia madre non era mai seria. "Mamma, mi conosci almeno un po'? Lo sai che non ho mai fumato niente e non ho intenzione di farlo."

Le sfuggì un piccolo sorriso, e allungò la mano per accarezzarmi gentilmente la guancia. "Lo so caro, volevo solo essere sicura che tu non faccia niente che io non voglia. Lo sai che è un male per te, vero?"

Annuii, inclinandomi per darle un bacio sulla guancia.

Ho sempre odiato cose come sigarette, droghe e tutto ciò che potrebbe causare dipendenza. Ero la persona che ero, quindi perché avrei dovuto fumare o fare qualcosa che mi avrebbe trasformato in qualcuno che non ero? Queste cose fanno solo male al corpo e distruggono il tuo futuro.

Ora, io non ero esattamente il ragazzo più intelligente del mondo, ma almeno avevo le mie opinioni, al contrario di altri adolescenti.

Per di più, ero fortunato ad avere tre migliori amici che fossero esattamente come me. La pensavamo sempre nello stesso modo riguardo a queste cose.

"Wow, a volte vorrei che tu non fossi un mammone, perché ascolti sempre tutto quello che ti dice" disse Gemma, alzando gli occhi al cielo.

La fulminai con lo sguardo, sbuffando. "Almeno faccio ciò che dovrei" replicai, incrociando le braccia al petto.

"Gem, forse tu dovresti prenderti cura di tuo fratello al posto di insultarlo." Suggerì mamma, alzando un sopracciglio.

Lei scosse la testa, sorridendo divertita. "Ok, vi accompagnerò alla festa, Harry. A che ora dobbiamo passare a prendere Zayn?"

When Hate Turns Into Love (Larry Stylinson // Italian Translation)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt