Fourteen; Funny Lie

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[MICHAEL]

"Luke, mi vuoi spiegare cosa ti prende?" chiesi al biondino che stava seduto sul mio letto, il naso immerso nel suo stupido libro di trigonometria e neanche la ben che minima intenzione di prestarmi attenzione. Era dalla sera prima che lo sentivo più freddo e distaccato ma non riuscivo proprio a capirne il motivo, aveva persino detto al suo migliore amico di noi e mi aveva baciato davanti a tutti. Si certo, non era stato un vero e proprio bacio, lo sapevo, ma per me aveva significato molto. Luke alzò lo sguardo su di me, giusto il tempo di scrollare le spalle come se nulla fosse, per poi tornare a concentrarsi su ciò che stava facendo poco prima. Sbuffai, buttandomi a peso morto con la testa sui miei cuscini bianchi. Lui non mi degnò neanche di uno sguardo facendomi imbronciare. "Sai che neanche a me piace essere ignorato?" chiesi, alludendo alla sua affermazione di quella mattina mentre alzavo un sopracciglio. Lui ripeté l'azione di poco prima. Alzò il viso dal libro, si voltò solo un secondo per guardarmi per poi scrollare le spalle e tornare a leggere.

Eravamo venuti a casa mia dopo la scuola, i miei genitori non ci sarebbero stati per tutta la notte essendo entrambi di turno in ospedale e mia sorella Thea avrebbe dormito a casa di una sua amica per il weekend, così avevo pensato di portarlo a casa e di rendere le cose un po' più belle e speciali per una volta. Magari saremmo pure riusciti a dormire assieme dopo averlo fatto, speravo, per ore e ore. Ma Luke si era semplicemente seduto sul mio letto, lo sguardo fisso sul suo zaino, prima di prendere tutti i libri che gli servivano, cominciando a far finta che io non ci fossi, scambiando solo qualche parola quasi costretta. Mi morsi il labbro e mi misi dietro il suo corpo, le gambe accanto ai suoi fianchi e il mento poggiato sulla sua spalla. Lui non si smosse, però riuscivo a vedere un piccolo sorriso trattenuto sulle sue labbra. Quel biondino mi avrebbe fatto uscire di testa prima o poi, lo sapevo. Soffiai su una ciocca di capelli sfuggita al suo elastico, sorridendo soddisfatto davanti ai brividi che iniziarono a percorrere il suo collo. Mi avvicinai, lasciando un piccolo bacio dietro al suo orecchio facendogli mordere il labbro.

"Avanti Luke - mugolai leggermente - Mi dici cosa ti ho fatto? Ti ho portato qua per stare un po' da soli.. Non vuoi?" sussurrai vicino al suo orecchio, passando le mani ad accarezzargli il petto da sopra la maglietta rossa che portava. Lui chiuse gli occhi, mordendosi con più forza il labbro e lasciandosi andare sotto le mie carezze, poggiando la testa sulla mia spalla.

"Prima passi l'intero pranzo a farneticare sul fatto che ci dovrebbero essere delle cheerleader maschi e poi mi dici che vuoi stare solo con me?" chiese stizzito, arricciando quel dolcissimo nasino alla francese che si ritrovava. Ridacchiai, mordendomi il labbro, una strana sensazione di felicità al petto mentre annusavo quasi la sua gelosia.

"Mh, e tu saresti il capitano - gli mordicchiai il lobo - Con questo culetto sexy la divisa ti starebbe proprio bene sai? Anche se, a dirla tutta, sarei troppo geloso che qualcun'altro ti vedesse in quel modo" ringhiai quasi, tirando il suo corpo ancora più vicino al mio. Lui mugolò qualcosa, sorridendo in maniera quasi soddisfatta.

"Ciò non toglie che tu non mi abbia considerato per tutto il pranzo, Clifford" disse. Gli morsi delicatamente il lobo, passandoci leggermente la punta della lingua sopra, sentendo poi l'altro sospirare. "Michael.." mi ammonì, portandosi il labbro tra i denti.

"Avanti Lukey.. I miei non torneranno prima di domani pomeriggio e mia sorella è da un amica per tutto il weekend - passai la lingua sul suo collo, soffiandoci di nuovo sopra - Possiamo fare ciò che ci pare e tu potresti urlare quanto vuoi.. Poi potremo dormire nudi sotto le coperte" sussurrai prendendo a baciare lentamente il suo collo.

(Stay) HighBar {Muke}Where stories live. Discover now