1- Seoul

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T/N's POV
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<Wow.> rimasi semplicemente senza fiato.
Ero estasiata.

L'asfalto riverberava ogni singola luce notturna, creando un'atmosfera quasi surreale. Ero ancora vittima dei postumi del fuso orario, ma ciò non mi impedì di godermi pienamente la città che per anni e anni era stata l'indiscussa protagonista dei miei sogni più reconditi.

<Tutto qui?> ridacchiò Kathrine,  colpendomi amichevolmente la testa. <Una vita che mi ronzi attorno con questa Seoul e ora tutto ciò che sai dire è un misero "wow"? Ammirevole.>

Osservai la mia migliore amica, facendo in risposta una piccola smorfia.

Durante il viaggio in taxi verso l'albergo, focalizzai alternativamente la mia attenzione dal paesaggio alla mia migliore amica: Kathrine era perfetta ed ogni centimetro del suo corpo rientrava in quello che era definito "canone di bellezza". Lei lo sapeva e non era una novità il fatto che fosse costantemente al centro dell' attenzione tra i ragazzi. 
Sospirai.  Ero così invidiosa di lei...ma non in una maniera maligna o tossica, semplicemente la ammiravo.

Ci conoscevamo dall'asilo ed eravamo diventate sin da subito migliori amiche. Eravamo come il giorno e la notte: Kathrine amava l'estate e piuttosto che stare segregata in casa a guardare Netflix preferiva di gran lunga uscire pomeridianamente in centro città per poi dirigersi alla sera nella discoteca più vicina. Era la personificazione dell'estroversione e della solarità, a differenza mia che preferivo il silenzio e la tranquillità. Oggettivamente non ero una persona molto introversa, ma le paranoie che mi assalivano quando provavo a rivolgermi ad uno sconosciuto erano ridicolosamente infinite. Per qualche strano motivo le persone mi incutevano timore, facendomi assumere nella maggior parte dei casi un comportamento diffidente e circospetto.

Il mio motto era: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

•••

Dopo circa un'ora di tragitto, giungemmo nell'hotel che avevamo prenotato: la mia stanza nel complesso non era molto grande, ma a mio parere era molto ben arredata e nell'aria aleggiava un delicato profumo di rosa. Mi buttai nel letto senza nemmeno togliermi le scarpe; ero decisamente sfinita e la mia pigrizia iniziava a farsi sentire sempre più ferocemente.

Stavo quasi per prendere sonno quando la porta della mia camera si spalancò, sbattendo violentemente sul muro.

<Che ci fai già distesa?!>

<Kathrine!!> urlai dallo spavento, alzandomi di colpo e sbattendo la testa contro la mensola situata sopra al letto.

I suoi occhi si assottigliarono, squadrandomi dall'alto al basso in maniera scocciata, per poi illuminarsi improvvisamente.
<Quasi dimenticavo!> esclamò tirandosi uno piccolo schiaffo sulla fronte.

Non l'avevo mai vista così felice e appagata.
C'era qualcosa sotto, ne ero più che sicura.

<Sputa il rospo.> sibilai, ottenendo in risposta solamente un ghigno divertito.

<Destra o sinistra?> mi domandò, portando davanti a sè le sue piccole mani chiuse in un pugno.

<Siamo tornata alle elementari? - sbottai - sinistra.>

<Sei la solita fortunata.> protestò aprendo il palmo della mano.

<Un pezzo di carta?>

Le sue sopracciglia si accigliarono a tal punto da creare una piccola crespa nella fronte.
<Avvicinati e guarda meglio, stupida.>

Il cuore iniziò a battermi all'impazzata come se il suo unico obiettivo fosse quello di uscire dalla cassa toracica.

Mi fiondai tra le braccia di Kathrine.
<Non d-dovevi.> singhiozzai impregnando di lacrime la sua felpa.

<Buon compleanno T/N!>

Mi staccai dall'abbraccio osservando il biglietto che gelosamente stringevo tra le mie dita tremanti: sarei andata a vedere i BTS.

Just a coincidence. || Kim Taehyung x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora