~Zemblanity~

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Inglese

Inevitabile scoperta di qualcosa che non si sarebbe voluto sapere.

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Data: 1 Gennaio (notte) - 2 Gennaio (prima dell'alba) 2018

Lysander avvertì la presenza di suo fratello ancor prima di vederlo.

Si sentiva fuori di sè, circondato da un intangibile vetro, un fuori-spirito che gli faceva vedere tutto come se non gli appartenesse.
Come se fosse un coinvolgente, sconvolgente, entusiasmante... film.
Una foto vista e attentamente studiata.
La lettura di un libro di storia, il racconto di qualcosa di tremendo.

Aveva l'assoluta consapevolezza di doversi allontanare da lì, che ciò che avrebbe scoperto lo avrebbe distrutto. Aveva la certezza di doversi muovere. Ma non si può far muovere un personaggio di un libro, di un film.
Lui rimane lì, pietrificato dalla paura.
E Lysander rimaneva, fermo, stranamente e inesorabilmente consapevole che Lorcan era vicino, che era un pericolo, per sè stesso, per lui, per i suoi amici, per l'intera Hogwarts.

Lysander sapeva che era colpa di Lorcan, lo sentiva all'altezza del cuore. Avrebbe tanto, tanto voluto avere la forza di muoversi.

La porta alle loro spalle si aprì.

<Maledetti indovinelli!> borbottò Alex, entrando con la bacchetta illuminata da un Lumus.

<Alex?> mormorò Scorpius.

<Mi avete lasciato indietro!> sbottò il moro, per poi abbassare lo sguardo e sgranare gli occhi <Questo è... è sangue?>

<S-Si. Si, lo è.> mormorò Lys.

<Lysander?>

Un fruscio, un fremito: <Lorcan.>

Lorcan Scamander avanzava. Il clip clop delle sue scarpe nel sangue era- per qualche motivo- terrificante.

La divisa dei Corvonero era interamente imbrattata di sangue. La giacca bianca era chiazzata di rosso, eppure il ragazzo appariva in perfetta forma. Persino i suoi capelli, di solito biondi e simili al sole, erano striati di sangue. E, in mezzo a tutto quel rosso, la luce della luna che filtrava dalla finestra faceva sembrare di perla la sua pelle pallida, terribilmente pallida, e il suo sorriso- sorriso falso, sorriso forzato- luccicava. Un sorriso animalesco, spaventato, di chi è in trappola. Un sorriso con dei canini molto- troppo- sporgenti.

<Lorcan...?> chiese Lysander, e la sua voce gli suonava così patetica e fragile <Che cosa hai fatto?>

Suo fratello tremava. "Devo avanzare" si disse Lys "Se esiste un Dio, un qualcosa di Superiore, ti prego, ti prego, fammi muovere" supplicò vanamente il ragazzo. Era ancora immobile.

<Va via> sussurrò Lorcan, con voce tremante e incerta. Le sue movenze erano quasi eteree, predatoriali. Aveva gli occhi lucidi e le guance segnate di nero. O forse era solo la penombra a farle apparire così.

Fu in quel momento che la porta si spalancò nuovamente, distruggendo il silenzio, riprendendo i respiri e i battiti mancati. Una folata di vento, e Lysander era perduto.

Nomen Omen - La Chimera NascostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora