La brezza serale iniziava a farsi sentire, il vento freddo soffiava dolcemente sul viso di Rosie man a mano che a passo svelto, con le mani in tasca, si dirigeva verso il Lord LichField's bar a pochi metri di distanza.
Spinse la porta d'ingresso, seguita dal rumore del campanellino attaccato ad essa, che le diede caldamente il benvenuto. I Pearl Jam echeggiavano ad alto volume, ma fu contenta quando notò che vi era poca gente: non tollerava posti affollati, quando era di cattivo umore.
Tirò un sospiro di sollievo, e si avvicinò con sicurezza verso il bancone del bar, sedendosi su uno sgabello.
Il proprietario, dal pulire i boccali sul lavello, si voltò e sorrise ampiamente quando la vide.
«Rosie, che piacere vederti! Come stai?» Le domandò entusiasta, asciugandosi le mani con lo straccio.
Lei scrollò le spalle.
«Non mi lamento Freddie, ma ho bisogno di un buon cocktail».
Freddie era un uomo sui sessantacinque, con pochi capelli brizzolati, corporatura robusta e non troppo alto: per la sua età, vestiva molto casual ed aveva dei meravigliosi occhi color ghiaccio.
Aveva anche un carattere sempre energico e positivo, tant'è che faceva parte di una di quelle poche persone che metteva inconsapevolmente di buon umore Rosie e se ci riusciva con lei, vuol dire che era un uomo davvero speciale.
«Sicura bambina? I tuoi occhi parlano e affermano diversamente, lo sai che puoi dire tutto al tuo vecchio Freddie.»
Ecco che già le aveva strappato un primo sorriso.
«I miei pensieri a volte mi tormentano, come i ricordi, ma credo di aver imparato a gestirli, quindi...»
Si sentiva sicura nel parlare con lui, perché lo aveva sempre percepito anche come molto paterno.
«Devono essere dei pensieri molto tristi se ti tolgono il sorriso. Ma se fanno parte del passato, dammi retta lasciali lì e non dargli l'opportunità di farti rovinare il presente»
«Però sono dei pensieri legati a vicissitudini che mi hanno molto cambiata e ancora devo capire se in positivo o in negativo». Rispose, un po' rammaricata.
«Beh» disse Freddie, prendendo un bicchiere pulito per iniziare a prepararle da bere «per esperienza personale, posso dirti con sicurezza che i cambiamenti sono quasi sempre positivi. Portano comunque delle novità, scompiglio nella nostra vita, e tutto questo è un bene.»
Lei lo guardava ed ascoltava con estrema attenzione, sentendosi sempre un pochino più rilassata rispetto a quando era entrata.
«E se addirittura portassero del caos?» Gli domandò.
Lui la guardò con occhi colmi di tenerezza, per poi risponderle dolcemente: «Oh, proprio qui viene il bello. Il caos è essenziale nelle nostre vite. Pensa una volta ho letto, ora che mi ci fai pensare, un libro che raccontava di quanto gli antichi greci fossero convinti che la terra sia stata proprio generata dal caos. Quindi, piccola mia , tornando al discorso di prima, brinda, perché puoi essere cambiata solo che in positivo.»
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Non Oggi
RomanceDISPONIBILE SU AMAZON IN FORMATO SIA CARTACEO CHE KINDLE (Non Oggi, Gaia Saliola). Qualcuno ha detto che il dolore rovescia la vita, ma può determinare il preludio di una rinascita. E Rosie Wilson, ragazza londinese, lo sa bene. La sua infatti, è la...