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Erano circa le 9 di sera e sempre più persone entravano dentro quella casa, un po' mi sentivo fuori luogo conoscevo veramente solo Zack e Adam che arrivarono insieme e mi salutarono calorosamente abbracciandomi 'Hei giù le mani dalla mia ragazza' ci interruppe Andrea, arrossii a quell'affermazione, mi considerava tale? o era solo un modo di dire? Scossi la testa, non volevo pensarci, in fondo non c'era nessuna fretta, non dovevamo per forza essere fidanzati per amarci. Appena arrivarono tutti Andrea stappò delle bottiglie di vino, era talmente buono che ne bevvi 4 bicchieri, non ero molto brava e reggere l'alcol, ma almeno avevo una sbornia felice, mi girava parecchio la testa ma comunque capivo cosa stesse succedendo intorno. Ad un tratto vidi tutto nero e decisi di sedermi sul divano, vicino a me c'era un ragazzo che si presentò 'Hey stai bene?' mi chiese sorridendo 'io sono Marco, tu sei una di Shiva?' lo guardai attentamente cercando di capire ciò che volesse dire 'Alyson piacere' gli strinsi la mano educatamente 'cosa intendi per una di Shiva?' chiesi incuriosita 'beh ho sentito che ha chiamato 2 o 3 tipe che twerkano e mi chiedevo se tu fossi una di loro, sei messa bene lì dietro' ghignò portando le sue braccia intorno alle mie spalle. Dovevo metabolizzare. Non sapevo se incazzarmi sul fatto che Andrea non mi avesse detto nulla delle tipe o se essere infastidita dagli atteggiamenti di questo Alessio, nel dubbio mi alzai salutando sempre in modo educato quel ragazzo che mi stava infastidendo e non poco e mi recai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Ciò che vidi non mi piacque per niente. Andrea e altri due suoi amici si stavamo divertendo con il culo di quelle 3 che si muoveva sul loro membro. Con nonchalance mi diressi verso il frigorifero che si trovava di fianco ad Andrea, presi l'acqua e mi attaccai a bere. Lui mi guardò sorridendo spostando la tipa che si stava appoggiando letteralmente su di lui. Io lo fulminai con lo sguardo e mi recai nella sua stanza al piano di sopra, ero stanca di tutta questa situazione, credevo fosse cambiato, non avevo neanche la forza di piangere. Mi buttai sul letto dando le spalle alla porta cercando di addormentarmi, sentivo un forte mal di testa causato da tutto quel vino che avevo bevuto, come mi era venuto in mente?. Sentii la porta aprirsi, sicuramente era Andrea che voleva scusarsi per il suo comportamento da bambino, ma ora come ora non mi interessava, volevo solo che quel forte dolore alla testa sparisse. Sentii la porta chiudersi e un peso dalla parte vuota del letto. Delle mani iniziarono ad accarezzarmi la schiena per poi arrivare all'interno coscia, da lì si spostarono verso l'elastico dei pantaloni facendoli alzare in modo da infilare una mano al di sotto e raggiungere la mia intimità.'Andrea no' dissi autoritaria. Si aprì di scatto la porta e mi girai spaventata dal rumore che aveva provocato, vidi Andrea in piedi sull'entrata, subito guardai nel letto, c'era Marco, aveva provato a toccarmi. Iniziai a sentirmi male 'Andre credimi, pensavo fossi te, ero girata di spalle non avevo visto chi fosse entrato' parlai velocemente con le lacrime agli occhi, che cazzo di situazione. Andrea si avvicinò velocemente al letto e prese per un braccio Marco facendolo uscire dalla camera 'non ti azzardare mai più o non ne esci vivo' gli disse Andrea in maniera seria e cattiva, quasi mi spaventai, chiuse velocemente la porta dietro di sè e iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza. Io ancora avevo gli occhi lucidi e il mio cuore batteva forte dalla paura. 'Andre' lo chiamai sussurrando, lui si fermò e piano si avvicinò a me 'Andre ti prego abbracciami' dissi portando le braccia avanti verso di lui, mi fece stendere sul letto e si attaccò al mio corpo 'quello che hai visto prima con quella non è niente, so che ti ha dato fastidio, mi hanno obbligato i miei amici, non mi interessa di lei, probabilmente ora è di sotto a scopare con uno di loro' disse senza far trasparire alcun sentimento. 'Non mi interessa per ora, sono ancora scioccata da ciò che è successo con Marco' ammisi nella maniera più sincera possibile. 'Lo conosci?' mi chiese dubbioso 'no' risposi prontamente 'o meglio, si è presentato prima quando tu eri impegnato in cucina' sbuffai, 'ti ha toccata?' sospiro lui 'ha provato ma sei arrivato in tempo sta volta' dissi girandomi dall'altra parte del letto dandogli le spalle. 'mi dispiace piccola, ti prometto che non succederà più, dopo questa starò sempre attento' mi promise sussurrandomi all'orecchio queste parole. Mi strinse ancora di più a sè, quando si aprì nuovamente la porta di quella stanza.

Tu stai via con me stasera// SHIVA Where stories live. Discover now