Whatever satisfies the soul is truth

parte 2

                                                                                                               I simply decide to be happy again

Era passata una settimana e Louis era tornato in se, continuava a riempire Harry di attenzioni e cercava di fargli ricordare ogni singolo momento passato insieme. Louis non sapeva se lo avrebbe visto di nuovo dopo che sarebbe stato spostato nell'altra parte dell'edificio per colpa di quella stupida fase due.

Aveva letto i nomi di tutti quei ragazzi e ogni giorno guardava le loro facce e li vedeva scherzare e ridere e fare cose che tutti i ragazzi avrebbero il diritto di fare alla loro età ma sapeva che dovevano sembrare più grandi per sopravvivere in quel posto, altrimenti li avrebbero ridotti in polvere o, peggio ancora, imbottiti di medicine.
Louis non avrebbe mai definito  quei mutanti letali o pericolosi per l'umanità. Vedeva dei ragazzi che avevano già assaggiato la cattiveria umana sulla loro pelle e avrebbero dovuto continuare a sopportare tutto quel dolore e tutte quelle responsabilità, colpevoli di un crimine che non avevano scelto...nascere mutanti.

Harry e Zayn passeggiavano nel prato mentre aspettavano Niall finire il test, di solito quando il biondo era particolarmente in ansia per qualche esercitazione i due amici lo accompagnavano e lo aspettavano fin quando non fosse uscito. Facevano questa cosa dall'inizio della loro amicizia e non avevano mai smesso, aiutava Niall e aiutava anche loro.

"Mi dispiace, Harry" parlò ad un tratto Zayn mentre stavano seduti, appoggiati  ai piedi di un albero.

Harry lo guardò perplesso "per cosa?"

"Per tutto. Per tutte le volte che ti rispondo male e per tutte le volte che me la prendo con te, con voi, quando sono incazzato o semplicemente nervoso e non è giusto perché tu ci sei sempre per me e io.." Zayn non sapeva che dire, era davvero troppo impacciato con le parole.

Harry gli sorrise e gli mise una mano sulla spalla "stai tranquillo, questo posto tira fuori il peggio di noi ed è normale essere arrabbiati o scontrosi a volte ma va bene così. Prima o poi tutto questo finirà e saremo liberi" lo rassicurò mentre guardava Zayn. Aveva lo sguardo perso di chi non trova  pace, di chi è abituato a nascondere il dolore e mascherare le incertezze.

"Con Liam come va?" domandò per cambiare discorso.

Zayn gli sorrise un po' triste "va bene, penso. Cioè a volte penso che non mi ascolti o che non mi creda" ammise. Harry annuì pensieroso e "hai provato a parlarci? Hai provato a dirgli che ti da fastidio questa cosa?"

"Certo che ci ho provato, ci ho provato un sacco di cose e sai cosa ho capito?"

Harry negò con la testa "ho capito che il nostro cervello immagazzina tutto quello che facciamo, le cose che proviamo, e le trasforma in parole, parole che a volte teniamo dentro perché -gli altri non capiscono- anche se a volte vorremmo soltanto essere ascoltati"

Harry ascoltò quel piccolo sfogo del suo amico e si ritrovò in quelle parole. I primi tempi in cui era arrivato in quel posto, voleva soltanto delle spiegazioni e voleva essere ascoltato. Aveva il bisogno di parlare con qualcuno ma, semplicemente, non c'era nessuno.

"Ti capisco, Zayn" ammise alla fine "capisco cosa vuoi dire. Da quando sono qui ho il bisogno di parlare, di capire il perché e ho un sacco di domande che in due anni non hanno mai avuto risposta. Ci hanno tappato le ali, ci hanno tolto la possibilità di vivere in modo normale ma non possono toglierci la parola. E' l'unica cosa che c'è rimasta"

Zayn annuì, sorridendo al riccio e sentì uno strano calore nel petto. Forse quel posto qualcosa di buono lo aveva fatto, gli aveva permesso di trovare  i suoi compagni di vita. Quelli veri.
Quella pace però venne rovinata dall'uscita di Niall dalla stanza, in lacrime. I due si alzarono subito e gli corsero in contro.