Capitolo 11

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Sono quasi le quattro e inizio a girovagare per la città senza una meta, poi mi decido e vado dall'editore che mi ha promesso avrebbe letto il mio libro e gli lascio la copia che mi sto portando dietro da qualche giorno. Il responsabile mi promette che lo leggerà entro le prossime due settimane perché hanno molto lavoro, ma mi farà sapere al più presto. Mentre sto uscendo vedo una signora che sta trasportando cinque scatole una sull'altra, non faccio in tempo ad avvertirla che sta andando a sbattere contro l'angolo del muro, le corro incontro e le do una mano a raccogliere tutto, lei non fa che ringraziarmi e poi cerca di nuovo di riprendere tutte e cinque le scatole.

"Vuole che l'aiuti?" sono certa che cadrà un'altra volta se no, ma questo evito di dirglielo.

"O cara! Saresti così gentile? Due ragazze che lavoravano qui si sono licenziate e io devo fare tutto da sola!" dice in tono decisamente disperata.

"Certo, dividiamoci le scatole ok?" dico prendendogliene due dalla cima della pila.

Mi fa strada fino al suo ufficio e poi mi fa vedere dove posso appoggiarle.

"Per la tua gentilezza lascia che ti offra almeno un caffè, ti va?"

Rifiutare mi sembra scortese quindi accetto anche se non vado matta per il caffè.

"Scusami davvero se mi sono approfittata di te, ma quelle due mi hanno abbandonata per andare a seguire la tournée di non so quale band musicale. Ma dico io, ti sembra una buona motivazione per lasciare un lavoro sicuro?" dice cercando di preparare il caffè con la macchinetta che ha nell'ufficio, la vedo che schiaccia un paio di pulsanti senza successo "Questa dannata cosa non vuole funzionare!"

Mi avvicino e mi offro di aiutarla "Posso? Conosco questa macchinetta ne avevo una simile nel mio vecchio posto di lavoro, crea sempre qualche problema finché non impari il trucco!" Do mezzo giro alla manopola e quella inizia a fare il caffè.

"Oh! Sei un angelo caduto dal cielo! Senti un po': vecchio lavoro ho capito bene? Non è che per caso ne stai cercando uno nuovo?"

"In realtà, ho appena consegnato un libro e spero che verrà pubblicato" ammetto.

"Ma è perfetto! Vuol dire che sai come funziona l'ambiente no? So che è una follia ma io ci provo: sto cercando una nuova assistente, non solo per portare scatole e fare caffè ovviamente, ma a parte tenere in ordine la mia agenda, dovrebbe avere la voglia di aiutarmi con il lavoro vero e proprio, da questo ufficio passano tutti i libri che verranno poi pubblicati, vanno riletti controllati e ci sono diverse persone che fanno questo, ma io voglio sempre conoscere ogni libro quindi, solitamente li leggo di persona o li faccio leggere a persone di fiducia e solo dopo viene dato l'ok. Che ne dici te la sentiresti?"

"Credo di sì" dico un po' titubante.

"Che sciocca, non mi sono ancora presentata io sono Yuchino Hono, sono la manager di questa filiale, so che è una proposta un po' campata in aria, ma la paga è buona e solitamente l'ambiente di lavoro qui non è male. Facciamo così io leggerò il tuo libro e vediamo come te la cavi, ti chiamerò entro la prossima settimana e tu mi dirai se sei interessata al lavoro ok?"

"Sarebbe fantastico!"

"il tuo nome?"

"Sana Kurata, molto piacere."

Non mi lascia nemmeno finire la frase che sta già chiamando qualcuno al telefono "Hey Sam, so che oggi è venuta una certa Sana Kurata a proporti un libro vero? Benissimo, ho bisogno che me lo fai stampare e me lo porti appena possibile. Grazie, si, ok ti aspetto." Chiude il telefono poi torna a rivolgersi a me "Bene, saltiamo i passaggi intermedi, così vedrò subito di che pasta sei fatta!"

"La ringrazio molto per l'opportunità!"

"Ma figurati mi piacciono le ragazze ingamba, adesso però ho un meeting e devo scappare. Ci sentiamo tra qualche giorno ok?"

Mi stringe la mano e mi accompagna verso l'uscita, poi se ne va mentre sta già rispondendo ad un'altra telefonata dal cellulare.

Non so perché, ma sono euforica e l'unica cosa a cui riesco a pensare é che non vedo l'ora di dirlo ad Akito. So che non dovrei montarmi la testa perché non é nemmeno ancora una cosa certa, ma ci spero davvero, mi piacerebbe molto lavorare in quel settore e magari prima o poi potrei fare come la mamma e scrivere di romanzi tutti miei.

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