Capitolo 6

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Presi posto sul pavimento, appoggiando la schiena contro la parete opposta al letto.

"Allora... da dove... da dove vuoi che inizi?" domandò titubante Draco, sfilandosi il cappotto e poggiandolo vicino a se sul letto.

Questa si che è una bella domanda, pensai.

C'erano così tante cose che avrei voluto chiedere e, in fondo, avevo l'imbarazzo della scelta.

Lo guardai negli occhi e, solo con l'incrociarsi dei nostri sguardi, il mio cuore prese ad accelerare.

No!

"Cominciamo dall'inizio, suppongo. Da quando sei uno... uno di loro?... un mangiamorte intendo" domandai infine.

Ma che bella domanda, Jane. Complimenti.

"Dal giorno del mio sedicesimo compleanno, quindi più di un anno fa" rispose immediatamente; sembrava più calmo di quanto pensassi.

"Un anno... e io non mi sono accorta di niente. Che stupida" proferii sottovoce a me stessa.
Come avevo fatto ad essere così cieca?
"Perché lo hai fatto, eh? Tu sei così giovane e io ti credevo... migliore"

"Credi forse che io volessi farlo? Non volevo, Jane! Ma non ho avuto scelta."

"C'è sempre una scelta..."

"Non in questo caso!" Si alzò di colpo, con una tale velocità da farmi istintivamente strizzare gli occhi per la sorpresa. Prese un respiro profondo, infilandosi le mani nelle tasche. "Lui... lui aveva in pugno la mia famiglia. Se io non avessi accettato avrebbe fatto del male a tutti, capisci? Non potevo permetterlo. Mio padre era ad Azkaban, mia madre era completamente sola e mia zia non era di certo di aiuto. Cosa avrei dovuto fare, lasciarli morire?"

Rimasi spiazzata da quella risposta, eppure, per quanto mi sforzassi, il mio risentimento e il ribrezzo che provavo nei suoi confronti non erano diminuiti poi molto.

"È questa l'unica ragione? Vuoi dirmi che neanche la più piccola parte di te provava piacere nell'essere un mangiatore?"

"I-io... Be' può darsi che una parte di me ne fosse onorata, ma non fingere che non lo saresti stata anche tu nei mi panni, dai" fece un gesto con la mano come a voler sottolineare la poca importanza di quella domanda.

"No, cazzo. Non lo sarei stata. Uno psicopatico assassino vuole farmi unire alla sua banda di psicopatici assassini per diventare esattamente come loro per chissà quale sporco e insensato fine... scusami ma io non ci vedo niente di cui andare fieri"

"Non ti permetto di dire queste cose! Lui mi ha dato un incarico importante, perché sapeva che ne sarei stato all'altezza. Lui mi ha scelto. Anche i miei genitori sono mangiamorte e nonostante l'incapacità di mio padre lui ha avuto fiducia in me, come nessun altro" controbatté indignato; negli occhi aveva uno strano luccichio spaventoso.

"Solo perché i tuoi genitori sono mangiamorte non vuol dire che tu debba essere come loro, tantomeno che tu debba rispondere ai loro peccati. Hai la possibilità di non compiere gli stessi errori e la stai buttando via, e ancora non ne capisco il perché. Come puoi essere così stupido da credere di essere davvero il prescelto?"

Possibile che fosse serio? Che credesse un onore essere uno dei cattivi piuttosto che uno dei buoni?

"E allora perché avrebbe dovuto affidarmi un incarico così grande come uccidere quel vecchio di Silente, eh?! Io ero l'unico all'altezza di quel comp..."

"Ti ha dato quella missione solo per punire tuo padre!" avevo riflettuto per giorni su quella domanda e, alla fine, la risposta mi era apparsa chiaramente davanti agli occhi. D'altronde Draco non era uno studente brillante, né possedeva uno straordinario talento, quindi perché scegliere proprio lui quando aveva a disposizione una squadra di mangiamorte molto meglio addestrati? "Colpendo te avrebbe fatto del male a lui e a tua madre. Gli eri utile per aggiustare l'armadio svanitore, certo, ma dopo quel compito saresti anche potuto morire! Silente era... era il mago più forte di tutti i tempi! Hai davvero la stupida presunzione di credere che saresti riuscito ad ammazzarlo?!"

Light || Draco Malfoy Where stories live. Discover now