FREGARE IL SISTEMA

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Dal momento che grazie al fantastico inimitabile bastardo che era il capitano della Royal Academy ero libera dopo scuola, decisi di fare un salto alla scuola di mio cugino per osservare i loro allenamenti.

La Raimond High era tutta un'altra cosa rispetto alla mia scuola, qui non si respirava quell'ansia da prestazione costante... ma d'altra parte è anche vero che il liceo Royal Academy è organizzato per preparare un'elite di cervelloni e leader del futuro.
Ogni tanto invidiavo mio cugino, lui era al quinto anno ed era sempre sereno, aveva buoni voti, ed era già stato ammesso all'università.
'Mi chiedo se tutti i sacrifici che faccio nella mia scuola siano davvero utili al mio futuro' pensai mentre mi avvicinavo al campo della Raimond.

Mio cugino era li assieme agli altri attaccanti, stavano massacrando il portiere, che era volato in porta a causa di due tiri contemporanei.
"Mark, questo allenamento non mi sembra davvero necessario."
"Sono d'accordo siamo troppo vicini, non hai nemmeno il tempo di richiamare la tecnica speciale."
I due attaccanti avevano ragione, ma il capitano della Raimond era così. Ormai lo avevo visto giocare un pò di volte contro la mia scuola: non si arrendeva mai, il suo stile di gioco evolveva di continuo, anche durante le partite.
Mark Evans era il migliore amico di mio cugino.
Qualche volta durante l'estate è venuto ad allenarsi con noi. Mi ha aiutato davvero tanto, soprattutto con la sua grinta infinita.

Mi sedetti sull'erba a qualche metro dal campo, con l'idea di non disturbare l'allenamento.
Mentre Mark continuava a farsi prendere a pallonate nello stomaco dalle due punte della Raimond, anche il resto della squadra si stava allenando.
Erano tutti davvero bravi, era un piacere stare a guardarli.
Ad un certo punto un ragazzino palesemente nuovo e un pò imbranato colpì la palla troppo forte e male, mandandola dritta verso un gruppo di ragazze che stavano parlottando a bordo campo poco distanti da me.
Come se me lo aspettassi, mi alzai di scatto e corsi a fermare la palla: la intercettai quando era ancora molto in alto (quasi in alto quanto i tiri del maledetto Jude) e mi schiantai fortissimo contro mio cugino che era apparso a bloccare il tiro.

'Oh mio dio che male aiuto sto morendo'
"Nikki? Sei tu? Levati, culo pesante!" sbottò mio cugino da sotto di me. Gli ero caduta addosso.
"Scusa Axel non ti avevo visto, però accidenti sei un carrarmato mi avrai rotto due costole."
Mio cugino sbiancò e scattò in piedi. Si mise a girarmi intorno esaminandomi.
"Dimmi dove ti fa male, vuoi che ti porti all'ospedale? Sono qua in macchina. Dai andiamo. Ma hai battuto la testa? Ti faccio visitare da papà."
'Che rompipalle'.
"No Axel stai tranquillo, sto bene non esagerare ho solo preso una spallata. Non è la cosa peggiore che mi è capitata oggi."

Ormai il nostro schianto aereo aveva richiamato tutta la squadra.
"Nikki che piacere vederti! Come stai?" Mark era sempre super gentile.
"Come mai sei qui? Oggi non ci sono le selezioni per la squadra della Royal?"
Io mi rabbuiai all'istante.
"Si. Ci sono state infatti."
Il mio silenzio e il mio volto scuro non lasciarono spazio ad altre domande, ma Mark seppe smorzare la tensione come al solito.
"Oggi sei un'ospite d'onore. Ti allenerai con noi, vediamo se gli allenamenti con Axel hanno dato i loro frutti."
Non ero molto dell'idea di farmi umiliare di nuovo in realtà, ma l'allenamento con Mark fu totalmente diverso dal provino con Sharp di quella mattina. Mi divertii come non mai.

Alla fine dell'allenamento io, Axel e Mark andammo sotto la torre Inazuma a mangiare un gelato.
"Nikki cosa è successo? Non hai partecipato alle selezioni?" mi chiese Axel.
Io sospirai... per qualche motivo mi tornò alla mente il profumo buonissimo del capitano Sharp.. . e il suo stupido mantello... e i suoi stupidi muscoli.
"Nikki?"
Mi risvegliai.
"Ho partecipato. Ma ho fatto schifo."
"Mi sembra improbabile. Ti abbiamo vista giocare oggi. Sei molto migliorata." Rispose serio Mark.
"Non lo so, penso di avere problemi con il capitano, o meglio penso che il capitano abbia problemi con me. Ho percepito un pò di tensione per il fatto che sono una ragazza... credo abbiano sabotato il mio provino."
Axel e Mark si rabbuiarono. Me ne ero dimenticata, loro erano amici di Jude Sharp.
"Strano, non è da Jude fare queste discriminazioni. Se vuoi possiamo provare a parlargli." propose Axel.
"No no no. Non è proprio il caso, per favore. Riproverò l'anno prossimo. Ma sarà inutile perchè tanto sarò una ragazza anche l'anno prossimo." sospirai.
Mark si illuminò: "Giusto, e allora devi solo fregare il sistema! Se non ti hanno voluto perchè sei una ragazza, chiedi il permesso di formare una squadra femminile."

Quella sera dopo cena nel mio letto mi giravo e rigiravo... pensando alle parole di Mark.
'Devo solo fregare il sistema... ma se non mi hanno voluto perchè sono una ragazza, mi permetteranno mai di formare una squadra femminile? Probabilmente no.'
Però non era affatto giusto. Per pallavolo e basket esistevano le squadre femminili.
Sarebbe stato assurdo non permetterci di averne una anche per il calcio.
'E poi vorrei davvero vedere la faccia del capitano Sharp e dei suoi inutili scagnozzi quando scopriranno che la Principessa ha formato una squadra tutta sua.'
L'indomani sarei andata a parlare con il direttore sportivo e avrei chiesto il permesso di fondare un club di calcio femminile.
Poi sarei potuta entrare nello stupido spogliatoio dei ragazzi come se fosse casa mia, e non come un'intrusa indesiderata. E Sharp lo avrebbe dovuto accettare.

Non amo solo il calcioWhere stories live. Discover now