7. Per rabbia

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"Balbetti. Non ti avevo ancora sentito balbettare... puó vuol dire tante cose..." mise una mano attaccata agli armadietti.

"Ma cosa dici idota!" Lo spinsi con entrambe le mani lontano da me.
"Cazzo, ti ho detto di non toccarmi...!" Si sfregava la pancia per riscaldarsela.
"Non ti azzardare ad avvicinarti mai più a me. Dimenticati il patto e tutto il resto. Mi sono stancata di te e della tua demenza." Me ne andai di corsa prima che potesse rispondere.

La campanella suonó nell'istante in cui misi piede nell'aula.
Mi dispiace per Jimin che ora non lo lascerà in pace ma io non posso sottostare ad un idiota del genere.

Mi avvicinai al mio posto e vidi Jimin con la faccia sulle sue braccia incrociate sul banco che piangeva.

Mi sedetti e non feci una piega, anche se era straziante sentire dei piccoli singhiozzì di quel biondino.

Mi faceva pena ma infondo è stato lui a ferirmi per prima.

Le lezioni proseguirono molto lentamente e Jimin rimase fin troppo in silenzio, per un'attimo credetti che fosse morto!

Suonó la seconda campanella del giorno.
Mi alzai dalla sedia quando il biondino voltó la testa verso di me, mi si paró davanti con gentilezza e si asciugó gli occhi.
"Parliamo, per-perfavore..." singhiozzava.
Sospirai stanca di quella sua innocenza "non abbiamo nulla di cui parlare." Lo spostai forse un po' troppo forte.

Sbattè contro il muro di lato a me e meccanicamente pianse.
Lo superai dandogli la schiena e lui mi urló contro:"Allora vedi che io ero solo una scusa!" Piagnucolava.
Mi fermai all'istante.

Mi voltai e gli andai vicino furente.
"Cos'hai detto?"
"Ti ho vista sai? Fai tanto la carina con me quando il tuo unico scopo era di portarti a letto Taehyung!"
Spalancai gli occhi e gli tirai uno schiaffo.

Il biondino si paralizzó.
Probabilmente non sapeva se la guancia gli bruciava o se era congelata.

"Ho accettato di passare un intervallo con lui per far sì che tu fossi sereno! Ma quando mi hai detto quelle cose... beh, ho sentito di aver sbagliato a proteggerti." Incominciai a sentire un nodo in gola, pronta a piangere.

"Cos'è sta storia che tu e Taehyung state insieme, mh?" Abbassó la voce dato che alcuni compagni erano rimasti ad ascoltarci indisparte.
"Non stiamo insieme! È lui che deve farsi vedere figo! Ho cercato di negare ma mi ha impedito il tutto! Io lo odio e non ci penserei neanche a mettermi con lui!" Scoppiai a piangere, mi coprì la faccia con le mani.

Me ne andai con gli occhi lucidi fuori dalla classe.
Me ne andai sul tetto, vedevo molti miei compagni andare lì.
Molti ragazzi ci andavano per fumare, io andai lì per poter piangere.

Mi sedetti con le ginocchia alte, poggiai la faccia su di esse abbracciandomi le gambe.

Ad un certo punto qualcuno poggia una sua mano sulla mia testa ma la sposta subito.
Alzai gli occhi e vedevo solo un'ombra.
Era di lato al sole, poi dopo si mise proprio davanti ad esso facendosi vedere.

Era lo stesso ragazzo dai capelli corvini che era con Taehyung ieri, quando abbiamo litigato davanti a mezza scuola.
Aveva gli occhi castani, mento appuntito e una sigaretta in mano.

"Perchè piangi?" Si sedette davanti a me il ragazzo.
"Non sono affari tuoi." Mi rimisi nel posizione di poco fa.
"Beh, se c'entra Taehyung sì."

"Lasciami stare." La mia voce era ovattata dalle mie gambe.
"Ti da fastidio l'odore del fumo?"
"Si, leva quella schifezza da me." Rimasi accovacciata.

"È solo settembre, possibile che sei già così fredda? Dovresti tornare dentro..."
Alzai la testa e lo guardai malissimo:"Chi sei tu per dirmi cosa devo fare?"
"Oh, giusto... sono Namjoon... e te lo dico perchè sei fredda e ti ammalerai se stai ancora fuori, anche se il clima è mite..."

"Namjoon, vattene." Guardai verso la mia destra così da non incrociare il suo sguardo con il mio.
"Tae ti ha fatto qualcosa?"
Rimasi in silenzio.
"È successo qualcosa con qualche tua amica?"
Non risposi.
"...qualcosa con qualche compagno di classe?"
"E anche fosse? Cosa te frega a te!?"
"Ma nulla in realtà. Voglio solo capire perchè stai piangendo ora quando dovresti piangere a maggio per l'esame." Scherzó facendomi sorridere.

"Allora?" Chiese con voce dolce e io mi voltai.
"...un mio compagno mi ha detto delle parole molto dolorose..."
"Tipo?"
"Tipo che non sono normale e cose così..." decisi di non entrare nei dettagli.

"Che palle essere tutti uguali... è più divertente quando ogniuno ha delle proprie particolarità." Rise Namjoon.
"... come l'ha detto lui... mi ha ferita molto."
"Magari l'ha detto per rabbia... è successo qualcosa di brutto prima?"
"Qualcosa di brutto...?"

Pensai e non era successo nulla... o almeno così mi ricordo...

"Non preoccuparti... ho passato due anni da solo potró farlo per 20 minuti al giorno, giusto?"
"Non lo so... io lo sto facendo per te..."
"Infatti ti ringrazio." Mi abbracció.

"Jimin... ti ammali se vai avanti così!"
"No, preferisco ammalarmi!"
"Smettila!" Mi staccai da lui.

"Perchè sei così? Perchè sei fredda!? Non te lo sei mai chiesto?" sbuffó Jimin.

Spalancai gli occhi.
Si era irritato perchè non poteva abbracciarmi.
Lui è uno che ha bisogno di contatto fisico e trovandosi me è rimasto spiazzato...
Non pensava davvero quelle cose... l'ha dette per rabbia.

Non poter abbracciare per lui deve essere qualcosa di difficile, dopo il fatto che i suoi genitori, gli amici e il suo ragazzo l'hanno lasciato.

Ora so che quello che ha fatto non era contro di me ma contro se stesso!

"Oddio, devo andare. Grazie Namjoon!" Mi alzai di corsa.
"Cosa? Non ringraziarmi! Sono felice di averti aiutato!" Mi urló da lontano il corvino.

L'ha fatto per rabbia, non lo pensava davvero.
L'ha fatto per rabbia, non lo pensava davvero.
L'ha fatto per rabbia, non lo pensava davvero.
L'ha fatto PER RABBIA, non lo pensava davvero.

Mi ripetevo queste parole mentre scendevo le scale per tornare al piano della mia classe.
È uno dei ragazzi più dolci che io abbia mai conosciuto, non poteva davvero pensare quelle cose.
Negandogli il contatto fisico si è sentito mancare un pezzo e si è irritato.

Dovevo perdonare Jimin, avevo bisogno della sua risata e del suo fare molto tenero.

Corsi nella classe ma lui non era lì.
Dov'è andato?
Dove andrebbe un esserino carino come lui?
Non ne ho idea.

In che armadietto è?
Non mi ricordo... il...
"Il mio te lo faccio vedere nel secondo intervallo, dato che tra pochi minuti suona e anche perchè il mio è in un'altro corridoio, è il numero 103."

103!
Mi misi a cercare quell'armadietto.
Non era nel mio corridoio era nell'altro.
Svoltai e mi misi a guardare ogni singolo numero: 100, 101, 102 e 104(?).
Perchè il 103 non c'è?!

Vi era un armadietto senza etichetta posto tra il 102 e il 104.
Era verde come nuovo ed era socchiuso.
Lo aprì ed era vuoto.

Dov'è finito Jimin?!

C❄️LD GIRLWhere stories live. Discover now