CAPITOLO TRE

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RIKKI

Finalmente sola!

Dopo essere finalmente arrivata a casa e aver convinto quello spocchioso di Jace a disfare i bagagli, direi che è ora di accendere un po' di musica per distrarsi.

Ho avuto una giornata di merda che, per mia sfortuna, non è ancora finita.

Sono solo le 11:30 del mattino.

Prima la brutta notizia, poi la stupida battuta di Jace riguardo quelle vecchie foto che lui definisce insignificanti... Insomma ho bisogno di distrarmi, e quale miglior metodo se non un po' di musica e qualche faccenda domestica?

Prima di cominciare ho bisogno di mettermi comoda, quindi adesso dovrei salire di sopra e cambiare i miei vestiti con qualcosa di più confortevole.

Mi sfilo le scarpe che mi stanno torturando i piedi e salgo, scalza, le scale di metallo grigio che portano al piano di sopra, per poi avviarmi verso la camera da letto.

Sul letto, coperto con il piumone grigio che mi ha regalato Jade quando mi sono trasferita qui, ci sono le quattro valige dello stronzo, una delle quali è aperta e quasi vuota.

Prima di scendere di sotto per prendere un bicchiere d'acqua ho aperto l'armadio e spostato alcune cose in modo che Jace possa disfare le sue valige senza disturbarmi.

In questo momento ha la testa dentro la prima anta dell'armadio bianco, intento a sistemare chissà quale indumento, senza accorgersi della mia silenziosa comparsa.

Senza disturbarlo mi dirigo verso la parete opposta occupata dalla mia scarpiera, composta da alcune mensole bianche stracolme di scarpe che occupano tutta la parete, come una libreria. L'ultimo ripiano è occupato dalle mie borse suddivise anch'esse, come le scarpe, per colore.

Dopo aver individuato lo spazio vuoto tra le scarpe nere, poso il paio che ho indossato oggi e mi avvio verso la terza e ultima anta dell'armadio, afferro un paio di pantaloni grigi e cerco una maglia, ma sobbalzo sentendo un boom provenire dall'altra parte dell'armadio.

«Cazzo, che dolore!» Impreca la voce di Jace.

Sporgo la testa per vedere lo stronzo massaggiarsi la testa dolorante; deve aver battuto sulla mensola interna del mio armadio, che mi ha regalato parecchi bernoccoli.

Scoppio in una risata di puro divertimento, mentre questa volta è lui a sobbalzare, a causa della mia presenza.

«Fossi in te... starei più attento.» Mormoro io tra le risate, soffocate dalle dita che ho portato davnti le labbra.

Ritorno alla ricerca della maglietta, che prendo a caso, per poi lanciare un'occhiata divertita al ragazzo che ho di fronte, il quale si sta ancora massaggiando il punto indolenzito con una smorfia di dolore.

Prima di andare via afferro le mie pantofole blu e le metto ai piedi, per poi scendere di sotto.

Musica, ho bisogno di musica.

Mi avvicino alla libreria del salotto e collego il mio cellulare alle casse, che ho istallato in ogni stanza, in modo da poter sentire la musica ovunque.

La mia playlist intitolata "senza pensieri", comincia con Hair delle Little Mix.

Allora vediamo un po', dovrei annaffiare le orchidee che si trovano nei grandi vasi alti vicino le scale, la mia pianta di bambù che si trova vicino la poltroncina bianca e infine sistemare la mia libreria, è un disastro.

Vado verso la cucina, cercando la brocca di plastica verde che uso per innaffiare le piante.

Una volta trovata, apro il rubinetto e faccio scorrere l'acqua per riempirla, mentre osservo il mio appartamento...

Indovina Perché Ti SposoWhere stories live. Discover now