Capitolo 8

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*Christian's pov*

Mi sto preparando per la festa di Adam; sinceramente non ho la minima voglia di andarci, ma la mia voglia di rimanere chiuso in casa è la stessa di ricominciare la scuola.

Faccio una doccia veloce e lascio asciugare i capelli all'aria; dall'armadio prendo il solito paio di jeans neri che uso per le feste; faccio per avvicinarmi all'armadio per prendere una camicia, ed è qui che la vedo: è seduta alla finestra, sta fumando, non dovrebbe farlo: è troppo bella per uccidersi così; si è truccata, ma devo ammettere che lei è bella anche col pigiama addosso; si vede che non è sicura di se stessa, si vede che non si piace e non ne capisco il motivo; da quel poco che posso vedere, il suo vestito è troppo corto, alla festa le salteranno tutti addosso, e il primo a farlo sarà Adam; non so perchè ma al solo pensiero di tutto questo, stringo talmente tanto forte i pugni da farmi male. Si vede che non riesce a rilassarsi, e che sta pensando a qualcosa che la tormenta; si vede dai suoi occhi. A questo punto mi chiedo se questa ragazza ha mai sorriso nella sua vita.

- Non sei affatto male vestita così... - ma perchè io non riesco mai a stare zitto?

Non capisce chi le stia parlando, almeno finché non le dico di girarsi verso di me; ora i suoi occhi sono fissi su di me: mi sta squadrando, senza tralasciare alcun dettaglio, come io ho fatto prima con lei; chissà a cosa sta pensando... 

- Cosa vuoi? - sempre molto aggressiva la ragazza vero?

- Stavo solo commentando... - ed è quello che farò.

Le dico che una notte con lei l'apprezzerei volentieri, e di solito non lo dico mai io, sono le ragazze a dirmelo, ma per qualche strana ragione lei non cede; cosa devo fare per riuscire a portarmela a letto?

Si è incazzata, non pensavo fosse così permalosa, stavo solo scherzando; questa qua sembra non si sia mai divertita nella sua vita!

Esco dalla mia camera e la vedo; cazzo se le sta bene quel vestito, ma riconfermo la mia idea: la sbraneranno appena entrerà nella villa.

La fermo e cerco di dirle di stare attenta, ma perché lo sto facendo?

Lei mi dice che sa difendersi da sola, e non lo metto in dubbio, ma non ha neanche la minima idea di cosa possano fare quei coglioni.

Cerco di metterla nuovamente in guardia: le dico che non è gente da frequentare, che si drogano e che sono peggio di me, ma lei non mi crede; dice che per quel che mi conosce sono anch'io come loro, ma lei non sa neanche cosa io provi a sentirmi dire certe cose: non mi drogherò mai, non farò la fine di mio padre; e tutte le ragazze con cui sono andato, erano consenzienti, e sono sempre state loro a chiedere: io non obbligo mai nessuno.

Ma d'altronde dovevo aspettarmelo: è una troia come un'altra. Le ragazze sono tutte uguali, pensano ad una sola cosa e non ne hanno mai abbastanza.

Glielo dico, gli dico che è una puttana, ma non volevo: non so controllare la mia rabbia, anzi, adesso l'ho controllata anche più del solito; è un miracolo se non ho alzato le mani contro di lei... ma adesso che ci penso, non ne sarei mai capace.

La guardo negli occhi e vedo la sua delusione, la sua rabbia, la sua tristezza; man mano i suoi occhi diventano sempre più lucidi, ma non cade neanche una lacrima... questa ragazza ha carattere da vendere.

Vorrei dirle che mi dispiace, ma non mi da la possibilità; se ne va, guardandomi in un modo in cui nessuno mi ha mai guardato: era disgustata, incazzata nera, delusa, ma sembrava che credesse a ciò che le ho appena detto.

Perché riesco sempre a rovinare qualsiasi cosa di più o meno decente mi capiti nella vita? Cos'è? Un talento o è solo sfiga? Oppure Qualcuno là in alto ce l'ha con me?

Ritorno in camera, incazzato come non mai, tanto da ribaltare tutto: prendo qualsiasi cosa io abbia sotto mano e la lancio con forza; lo faccio spesso, è uno dei miei modi per sfogare la rabbia.

Ho appena finito di distruggere praticamente tutto, quando dall'altra parte della porta sento la voce di Justin.

- Oi, tutto ok? -

- Si... -

- Posso entrare? - non gli rispondo, so che se entra mi farà delle domande e non posso rispondere che è a causa di sua sorella se ho fatto sto casino, ma lui entra comunque; si guarda attorno, non ha nessuna espressione sul volto e questa cosa è alquanto stressante. Cosa pensa adesso di me? Che sono violento? Che non so controllare la mia rabbia?

Tengo lo sguardo fisso sul pavimento, mi vergogno quasi di quello che ho fatto... 

- Vuoi una sigaretta? - questa domanda mi lascia esterrefatto. Non una domanda sul perché, sul come, su niente; ha capito che c'è effettivamente qualcosa che non va, ma non fa domande, capisce che se ho voglia di parlare glielo dirò, senza che ci sia bisogno di chiedere.

- Grazie ma ho il mio pacchetto... -

- Oh, lo so; infatti questo è il tuo! Io le ho finite - mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra; riguardo la camera di Johanna, nella speranza che quello che è successo poco fa sia solo frutto della mia immaginazione, ma la finestra è chiusa e la luce è spenta. Ho fatto veramente una cazzata.

- Se vuoi prendine una... di sigaretta intendo - gli dico.

- L'ho già presa, ma quello a cui serve in questo momento sei tu... - mi volto verso di lui in tempo per afferrare al volo il pacchetto di sigarette; abbozzo un sorriso per ringraziarlo, pensando che questo ragazzo sia molto in gamba.

- Hai ancora voglia di andare alla festa? - mi chiede.

- Si dai... c'è sempre spazio per un po' di alcol nel mio cuore - dico mettendomi la camicia, prendendo il telefono e uscendo dalla camera. Questa sera ho voglia di rilassarmi, e divertirmi... e lo farò.


Entriamo nella villa della famiglia Lewis e, dopo neanche cinque secondi, Adam è di fronte a noi ad accoglierci; ho sempre trovato questo ragazzo irritante, immaturo e molte altre che è meglio non dire, però è ricco quindi ha un casino di ragazze ai suoi piedi; non quanto me però...  Ci fa segno di seguirlo in salotto e, appena entriamo, non riusciamo praticamente a vederlo da tanta gente c'è. Ci trascina fino ai divanetti e qui la rabbia di prima si fa sentire: Johanna è seduta in uno dei divanetti più avanti di fianco ad un ragazzo che, per i miei gusti, ci sta provando un po' troppo; adesso non so se effettivamente mi godrò la serata a pieno...


Ecco l'ottavo capitolo! 

Come promesso la versione dei fatti secondo Christian! 

In fondo anche lui è un tenerone, ha solo qualche problema a farlo vedere... 

Spero che la storia vi stia interessando! 

Non dimenticate di votare <3


Nonostante tutto / #Wattys2020Where stories live. Discover now