1. I 100

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Lo spazio era quasi più blu del solito, o almeno è quello che sembrava dal piccolo oblò della mia cella.
io sono Alyx Kane, ho 16 anni, sono la figlia del vice-cancelliere e di Abigail Griffin e, da come ovviamente ci si aspetta dalla figlia di un vice capo, sono in prigione da quasi 3 anni.
Per quale motivo? Bhe è semplice: vendetta.
Il mio adorato padre soffre di disturbo d'ansia e, quando la sera tornava a casa stanco e ubriaco, doveva pur scatenare il suo nervosismo su qualcuno e quel qualcuno il destino decise che dovevo essere io; perciò un giorno scelsi di porre fine a tutte quelle continue botte e di prendere per una volta il coltello dalla parte del manico, gli feci vivere tutto quello che mi aveva fatto provare lui per ben 4 anni e poi mi denunciò.
Qualcuno bussò alla porta della mia cella, e una voce troppo famigliare disse il nome di mio padre, come si dice? Parlano del diavolo e spuntano le corna.
Divertente il modo in cui lui cercò di rendere più accogliente possibile le mura spoglie di questa cella, ci attaccò qualche mio poster e mise le lenzuola del mio letto di casa, diciamo che è stato veramente 'essenziale' per la mia sopravvivenza. «Buongiorno principessa» mi salutò come ogni giorno con voce dolce ma gli risposi con voce acida: «ciao Marcus»
È vero che è pur sempre mio padre, ma non perdonerò mai il fatto che sia andato lui dal cancelliere e lo abbia convinto a mettermi in reclusione per 3 anni invece che in cella per 5.
«non mi chiamare Marcus, sono comunque tuo padre» rispose l'uomo con voce dura e con le braccia incrociate, non mi sono ancora girata verso di lui da quando è entrato in camera mia.
«bhe... nessuno ha una vita perfetta» dissi girandomi nella sua direzione e lanciandogli un'occhiata truce.
«d'accordo... Sappi che oggi non andrai a lezione- mi informò l'uomo guardandomi negli occhi -ma succederà una cosa che ti cambierà per sempre, tu sei stata selezionata per i 100 ragazzi che andranno sulla terra».
«scordatelo, preferisco spararmi in testa piuttosto che morire bruciata dalle radiazioni» risposi crudelmente.
Silenzio. è l'unica cosa udibile da queste 4 mura.
«Alyx, non capisci che ti sto salvando la vita? Devi solo farti mettere il braccialetto, serve a calcolare la frequenza cardiaca» insistette Kane allungando la mano verso di me, e con essa anche la guardia mi si avvicinò.
«non osare toccarmi» gli dissi sibilai con gli occhi ridotte a due fessure «mi spiace, ma è un ordine del cancelliere» disse il soldato afferrandomi il braccio.
«Lasciami andare pezzo di merda!» gli urlai in faccia mentre con uno strattone cercai di liberarmi «sto solo facendo il mio lavoro-» cercò di giustificarsi la guardia ma Marcus lo interruppe «lasciala perdere Flay, è testarda come un mulo, se ti renderà ancora il lavoro difficile, puoi usare la spranga elettrica» io guardai quell'uomo con gli occhi carichi di odio mentre la guardia mi disinfettava il braccio e mi infilava un braccialetto che mi diede un'enorme fitta in tutto il corpo.
«ah!» mi lamentai mentre mi liberavo il braccio con uno strattone.
Intanto il vice-cancelliere chiese un minuto di privacy prima di portarmi 'a preparare'.
«cosa vuoi? Ho già sentito abbastanza da te» gli sputai quelle parole in faccia acidamente «piantala Alyx, sai bene che ti vogliamo bene, io e la mamma».
Non ci vidi più dalla rabbia «quale madre?! Io non ho una madre, non dovevo neanche nascere perché lei era sposata, sono solo un errore nato da una botta e via, come fai a guardarti ancora allo specchio la mattina? Mi fai schifo» dissi urlando tutto d'un fiato mentre lui si avvicinò a me con uno scatto e mi schiacciò al muro freddo della cella.
«non urlare, vuoi farti sentire?» mi disse lui con rabbia, per poi accorgersi dei miei occhi di fuoco che gli fecero fare alcuni passi indietro per poi passarsi una mano tra i capelli per sistemare quelli che erano stati scompigliati.
La guardia entrò accompagnata da un collega e, dopo il consenso non verbale di Kane, mi presero con forza e mi schiacciarono contro al muro in modo che la schiena e le braccia fossero rivolte verso di loro, poi mi ammanettarono con violenza e mi spedirono a mettermi dei vestiti normali per la prima volta in 3 anni.

***

«pssst... Ehy Aly» mi chiamò Monty, un mio amico conosciuto all'asilo dell'arca, è un tipetto medio alto e con i capelli scuri, da subito può sembrare timido e un po' disorientato ma posso assicurare che è un genio del computer ed è super intelligente.
Eravamo già sulla navicella, in attesa solo dei tre minuti che ci avrebbero spediti sulla terra.
«cosa c'è?» risposi io, leggermente scorbutica per via dello stress.
«hai visto chi c'è lì?» mi domandò lui facendo un cenno col mento verso un punto della nave.
«no perché? Chi è seduto là?» domandai sporgendomi il più possibile, anche se quella cintura non aiutava molto.
«Clarke»
«Clarke chi?»
«Clarke, Clarke Griffin. Tua sorella da parte di madre»
«piantala Monty, sai benissimo che non la ritengo tale. Quante volte te lo dovrò dire ancora per fare in modo che ti entri in quella stupida testa una volta per tutte?».
Lui abbassò la testa e restò in silenzio, cavolo penso di essere stata un po' troppo brusca...
«scusa Monty... Non volevo trattarti così...»
«tranquilla, tanto ormai ci sono abituato».
Grande Monty, tu si che sai come non far sentire in colpa una persona.
Poco prima della partenza degna navicella, subito dopo il discorso di Jaha, udii uno spare e untravidi una figura travestita da guardia che entrava nella navicella.
Ma cosa diavolo...?
Non ebbi neanche il tempo di vedere chi fosse che il conto alla rovescia terminò, staccandosi dal suolo con un boato.
Due ragazzi stupidi si erano staccati la cintura ed iniziarono a fare gli scemi volando per la navicella senza gravità.
All'improvviso sentimmo un altro grande botto provenire dalla navicella, per poi sentire qualcosa che si apriva e una grande turbolenza, i miei sensi erano tutti in allerta.
«tranquilla Aly, sono solo i paracadute che si sono aperti, stiamo arrivando sulla terra».
Un grande tonfo, poi il silenzio, dei vetri rotti, probabilmente i due geni erano stati catapultati fuori.
Le porte si sbloccarono, ma nessuno osò aprirle; un ragazzo alto e con i capelli castani (quello vestito da guardia) si alzò ed andò ad aprire le porte ma la voce di Clarke Griffin lo fermò «aspetta, non sappiamo se l'aria è respirabile oppure no» alcune urla di approvazione si levarono con lei.
«che assurdità» dissi io slacciandomi la cintura.
«scusami?» domandò Griffin, alzandosi anche lei «hanno già inviato dei macchinari prima di noi e hanno visto che l'aria non è un problema» esclamai sicura di me.
«e tu come lo sapresti?» domandò lei, anche se sapeva benissimo chi ero ed il motivo per cui lo sapevo.
«è la figlia del vice-cancelliere!» urlò qualcuno «stronza!» gridò qualcun altro «posso dimostrarvelo, se la smettete di gridare come dei bambini!» dissi, alzando la voce alle ultime parole.
Il brusio pian piano smise di far rumore, così il ragazzo aprì il portone, donandomi la visuale di un paesaggio meraviglioso.
Camminai verso la pedana, per poi saltare giù da essa ed atterrare coi piedi sull'erba, non ci potevo credere, ero la prima persona sulla terra da 100 anni.
«'fanculo Arca, siamo sulla terra!» urlai con tutto il fiato che avevo in gola, e così tutti gli altri detenuti iniziarono a spintonarsi per scendere dalla navicella.
Finalmente eccoci a casa.
Guardavo incantata il paesaggio intorno a me, mi sentivo invincibile e... Libera.
«ragazzi, c'è un problema» esclamò Wells, il figlio del Cancelliere «non siamo a Mount Weather» disse guardandosi intorno.
«eh allora?» chiese una ragazza con i capelli lunghi e castani, sembrava molto sicura di sé.
«come eh allora? Non abbiano ne cibo, né acqua, né medicine, come faremo a sopravvivere?» disse Clarke, ma non riesce proprio a non infilarsi in mezzo?
«possiamo cavarcela anche da soli» disse un ragazzo alto e con degli strani occhiali sulla testa, era un amico di Monty.
«no che non possiamo, dobbiamo andare a cercarlo» insistette Wells.
«siete impazziti? Per Mount Weather ci vorrà troppo tempo e come farete senza provviste?» domandai «e fra poco farà buio» mi appoggiò la ragazza castana.
«per un po' possiamo cavarcela cacciando qualcosa e trovando fonti d'acqua, poi domani qualcuno partirà alla ricerca di Mount Weather» disse prendendo il comando il solito ragazzo moro, aveva davvero una grande faccia tosta.
Ma a quanto pare andava a tutti abbastanza bene, così ci rimboccammo le maniche ed iniziammo a costruire un recinto provvisorio e un posto dove dormire.

Space for me:

Ciao a tutti, come state? ❤️🍕
Questa è la primissima storia che pubblico quindi spero vivamente che vi piaccia💕 Pensavo di pubblicare un capitolo a settimana più o meno il Mercoledì (poi dipende dal mio umore!😂)
Se avete voglia commentate con cosa ne pensate di questa piccola presentazione della nostra protagonista e se il capitolo vi è piaciuto mettete una stellina!

P.S. Quasi dimenticavo, accetto qualsiasi critica costruttiva e mi scuso in anticipo per eventuali errori di battitura (o per i verbi, sorry ma sono il mio tallone d'Achille🤭).

-A_Weird_Strange

I'm not your princess // The 100Where stories live. Discover now