18. Pioggia di meteoriti

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«ehy Alyx... Sei sveglia?» mi sussurrò una voce subito dopo che fu entrando di soppiatto nella mia tenda.
«eh?» mugolai io stropicciandomi gli occhi per capire se fosse uno scherzo il mio cervello oppure no.
«sei sveglia?» mi ridomandò la voce e così, dopo aver constatato che non era un'allucinazione dovuta dall'ora mi alzai a sedere.
Ovviamente era Blake.
Ma non ha una fottuta vita sociale? Dove diavolo si era cacciata Roma?
«ora sì- ringhiai io con voce fredda mentre mi ricoprivo il busto con la coperta -che cosa c'è?» domandai bruscamente cercando di non badare troppo al fatto che fosse entrato di soppiatto nella mia tenda e nel bel mezzo della notte.
«hai visto Octavia?» mi domandò poi lui facendo tacere le mie imprecazioni mentali contro di lui.
«Octavia? No, sarà da qualche parte insieme a Jasper. Ora torna a dormire» cercai di concludere il discorso riabbassandomi e facendo intuire benissimo al ragazzo che non avevo la minima intenzione di parlare con lui, ma evidentemente non era della stessa idea.
«no, Jasper è nella sua tenda, non la vedo da ieri sera» mi fece notare lui mettendomi improvvisamente in allerta.
«neanch'io in effetti» ci ragionai io (per quanto il mio cervello ancora addormentato mi permise) alzandomi poi in piedi ed entrambi uscimmo velocemente dalla mia tenda.
Notai con disappunto che fuori c'era Clarke che mi stava già aspettando.
«allora... Io controllerò nei pressi della staccionata, Alyx, tu guarda nelle tende e Bellamy, controlla nella navicella» ci ordinò la ragazza bionda come suo solito ed io feci come mi aveva detto senza nascondere uno sbuffo irritato.
Perché proprio io dovevo andare ad infilarmi nelle situazioni più imbarazzanti?!
Controllai in tutte le tende ma a parte molta gente addormentata, in mutande o che faceva cose decisamente strane di cui preferirei non parlare non vidi nessuna traccia di Octavia.
Quando arrivai al falò, Blake e Clarke erano già lì «quindi?» mi domandò quest'ultima con un tono insistente che collegai al timore della sua scomparsa ma che mi diede comunque fastidio.
«nulla» risposi scuotendo il capo.
Allora Blake si mise ad urlare come un perfetto idiota qual era svegliando l'intero campo «venite tutti qui e prendete un'arma da terra!- gridò e le prime persone ancora un po' addormentate uscirono dalle loro tende -mia sorella è scomparsa da più di dodici ore, non torneremo qui senza di lei!».
Quindi io, Clarke e tutte le altre persone del campo compreso Jasper prendemmo qualsiasi cosa che poteva essere usata come arma.
«Jasper...- lo richiamai -è meglio che tu resti qui, ti sei appena ripreso da una bella ferita» gli dissi in modo empatico e comprensivo, sapevo bene cosa dovesse provare a sentirsi impotente e di troppo.
«io devo andarci Alyx, cosa faresti tu se Bellamy sparisse? E poi anche tu hai rischiato di morire per quel taglio alla gola» mi fece ragionare ed io portai istintivamente una mano sul taglio ancora rosso chiuso solo da qualche punto gentilmente offerto da Clarke.
«Probabilmente non farei nulla, non mi interessa di cosa succede a Blake» risposi io mentre un suo sopracciglio scuro si alzava facendo in modo che lo sguardo di Jasper assumesse un tono mezzo divertito e mezzo esasperato.
«chiunque voglia partecipare è il benvenuto!» urlò Bellamy da dietro le nostre spalle, deve intervenire sempre al momento meno opportuno.
«sentito? Me la caverò, te lo prometto. Octavia non è importante solo per te sai?» concluse poi lui, afferrando quella che aveva tutta l'aria di essere un'accetta ed allontanandosi da me.
Sospirai sconfitta ed afferrai un paio di coltelli simili ai miei, erano gli unici aggeggi che sapevo utilizzare.
«cosa stai facendo?» mi chiese una voce canzonatoria ma io mi stupii di più nel constatare che si trattasse di quella di Clarke.
«quello che fanno tutti- esclamai con tono ovvio -mi sto preparando per andare a cercare Octavia».
«no, tu non puoi andarci» esclamò categorica lei.
Quanto odiavo gli ordini.
«ah, e perché non potrei? Sentiamo» esclamai irritata, lei e Blake avevano fatto comunella o cosa?
«perché hai troppe ferite aperte e non è sicuro per te andare lì» mi rispose ma ovviamente non mi convinse.
«è pericoloso per tutti andare lì» sottolineai roteando gli occhi al cielo.
«Alyx sono seria, non voglio doverti cucire d'urgenza da qualche parte perché sei in fin di vita o addirittura doverti seppellire... non posso» mi disse, aveva gli occhi leggermente lucidi o è il riflesso della luna?
«ti prometto che non mi succederà nulla- dissi io, cercando di rassicurarla -so come badare a me stessa».
«questo lo so- rispose sorridendo -ma stai vicino a Bellamy okay? Lui ti coprirà le spalle e... Ti prego di non morire».
«va bene, ci vediamo dopo» la rassicurai mentre raggiungevamo entrambe gli altri.

***

«oh! Ragazzi guardate, una piaggia di meteoriti!» esclamò Jasper tutto estasiato grazie a quello spettacolo stupendo.
Ma non ci misi molto a capire che quello che stavamo vedendo non erano meteoriti.
«no!» esclamai mettendomi le mani davanti alla bocca mentre gli occhi mi diventavano lucidi.
«cosa succede?» mi domandò allarmata Clarke.
«I razzi non hanno funzionato» appurai continuando a pensare a Duncan.
«cosa?» continuò lei, mentre tutti si fermarono e si votarono a guardarmi.
«non hanno ricevuto il nostro messaggio» insistetti e Clarke allora capì guardando poi il cielo.
«e cosa c'entra con la pioggia di meteoriti?» chiese Bellamy, ma è davvero così stupido?
«quelli non sono meteoriti- spiegò Clarke -centinaia di corpi resi alla terra dall'Arca... È quello che si vede dall'altra parte- continuò lei, ma ancora qualcuno continuava a non capire -stiamo assistendo ad un funerale».
«è tutta colpa tua!» urlò Raven buttandosi contro di Blake.
«ehy, io ti ho aiutato a trovare la radio» cercò di difendersi lui spiangendola via.
«sì ma dopo che l'hai staccata dalla mia cabina e l'hai distrutta lanciandola nel fiume» continuò ad assalirlo arrabbiata, fino a che Finn la staccò da lui.
«sì ora lo sa- cercò di calmarla lui -e vivrà con i sensi di colpa per tutta la vita» allontanandola ed incoraggiando gli altri a camminare ancora, mentre Clarke mi aiutava a calmarmi.
Raggiunsi Bellamy sotto gli occhi di tutti e mi decisi di andare in prima fila, tutta la nostra fatica per salvare l'Arca era stata inutile e tutte quelle persone erano morte, ma non Octavia, no... Lei sarebbe restata viva.
A tutti i costi.
Mi misi al fianco di Bellamy e, anche se lo vedevo fissarmi con la coda dell'occhio, non riuscii mai a guardarlo negli occhi a mia volta «cosa c'è?» gli chiesi quando il suo sguardo divenne opprimente.
«sei venuta» mi fece notare.
«che fenomeno, come hai fatto a capirlo?» gli domandai sarcastica con un cipiglio divertito.
Lui sospirò seccato «cercavo di fare una conversazione normale» mi disse.
«non riusciresti mai a-» provai a dire ma Finn ci interruppe «ehy Alyx».
«ehy Finn» lo salutai, notando pochi secondi dopo del nuovo taglio di capelli «ma guarda un po', ti sei fatto bello per Raven?» gli domandai sorridendo e lui si imbarazzò un po'.
«mettiamola così... Come sto?» mi chiese ed io gli sorrisi «benissimo» gli risposi mentre passavo una mano tra i suoi capelli per scompigliarglieli.
«ehy, guardate lì» disse la voce di una donna che non conoscevo, indicando qualcosa più sotto.
Tutti raggiungemmo il luogo indicato «cos'è?- chiese Blake -è di Octavia?» ma io non riuscivo a vedere un bel niente «qualcuno mi dia una torcia per favore» 
Jasper me ne porse una dicendo «non fare cose stupide» ed io annuii senza però ascoltarlo sul serio.
Puntai la torcia in una specie di burrone e vidi un tipo di strana cintura, poi mi misi istintivamente a correre e scesi lì sotto cercando di non scivolare.

I'm not your princess // The 100Where stories live. Discover now