Capitolo 8

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Quella casa per Tae ormai é un ricordo di una tragedia quindi decise di andare ad abitare da Jungkook.

TAEHYUNG POV'S

Mi sveglio sentendo un profumino che viene dalla cucina, scendo le scale correndo quasi cadendo dalla velocità,  mi aspettano dei pancakes appena fatti abbraccio il Bunny come avevo promesso «allora non dimentichi le promesse» «anche tu» lo dice dandomi un buffetto sul naso «ahia fai male» «dai non é vero non faccio male non ti ho dato uno schiaffo» «invece si» gli do le spalle mettendo il broncio «dai stavo scherzando» mi prende in braccio girandomi «ehy, dai stavo scherzando lo sai come sono» mi bacia tutto il viso per farsi perdonare, metto le braccia dietro al suo collo «mi perdoni adesso?» «va bene solo per adesso non ti montare» gli do un leggero schaffetto sulla testa incomincia a ridere «perché ridi?» «sei adorabile» mette la testa nell'incavo del mio collo « parla quello che é un coniglio» mi mette giù bruscamente 'credo che adesso si é seriamente arrabbiato' si siede a tavola non dandomi uno sguardo, quando ha finito se ne va in camera sua 'perché sono cosí stupida, devo segnarmi di non chiamarlo coniglio' corro verso la sua stanza non busso nemmeno apro la porta ritrovandomi Jungkook che piange mi stringe il cuore vedendolo cosí

Mi siedo sul letto «mi dispiace che succede?» «me lo chiedi anche» 'é seriamente arrabbiato' «perfavore dimmelo» «no» «tu mi hai aiutato tantissimo, mi hai ospitato a casa tua che invece le altre persone non farebbero, ti sei quasi preso una nota per colpa mia adesso tocca a me aiutarti» «perché ti ho chiamato coniglio vero?» annuisce «fidati si me perfavore, fatti aiutare» «quando mi ha-i chia-mato con-iglio mi ha-i fat-to rico-rdare il m-io migl-iore ami-co che é mor-to » «mi dispiace come é morto?» «pugnalato» «scusa non lo sapevo non ti chiamerò mai cosí» «non ti proccupare non lo sapevi» «ehy vieni qui» apro le braccia per accoglierlo »shh calmati» mi abbraccia forte come se non vuole che me ne vado «gra-zie» «non ringraziarmi, come lo hai fatto a me io lo faccio a te» si asciuga le lacrime secche sulle guance «vuoi dormire?» «solo se vuoi anche tu» ci stendiamo sul letto lui che mi stringe io che gli accarezzo i capelli appoggiato al suo petto e ci addormentiamo cosí.

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