Capitolo 27

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Hotel

Hono si sveglia accecato dalla luce del mattino.
Strupicia gli occhi e si guarda intorno confuso, con tutti i capelli spettinati.
Nota di essere nel suo letto, mentre quello di Yami è completamente vuoto.
Sbadiglia e si alza per andare in bagno.
Si chiude dentro e si spoglia per farsi una doccia veloce.
Esce avvolto da un accapatoio e senza fare rumore si veste ed esce dalla stanza con le infradito.
Cammina lungo il corridoio, ma sente un chiacchiericcio e si nasconde.
Spia dietro il muro, notando Yami parlare con Jenos.
Hono: "Che ci fanno da soli a chiacchierare?" Sente un morso allo stomaco.
Prende un respiro e cammina verso di loro, facendo finta di nulla e gli supera.
Jenos: "Eii Hono." Si avvicina con il suo meraviglioso fascino.
Jenos: "Come stai?"
Il gemello continua a fissare davanti a sé, senza voltarsi.
Hono: "Bene grazie." Riprende a camminare.
Yami si avvicina a Jenos.
Jenos: "Che gli prende?"
Yami accenna un sorriso divertito.
Yami: "Nulla ahahaha! Bhe, allora ci vediamo dopo per la lezione."
Jenos gli da una pacca sulla spalla e torna in camera, ma vede una ragazza che attira la sua attenzione.
Tora esce in punta di piedi, scalza per non fare rumore e corre vie.
Jenos fa un mezzo sorriso e decide si seguirla.

Hono arriva in mensa e sente la sua pancia brontolare.
Vede un cameriere, un ragazzo straniero davvero affascinate.
Sente un brivido correre lungo la schiena.
X: "Hello, sei mattiniero."
Hono si avvicina con le mani infilate nelle tasche dei bermuda, i capelli leggermente spettinati e piercing nelle orecchie.
Un aria davvero attraente e allo stesso tempo svogliata.
Si avvicina al banco.
Hono: "Posso avere quattro brioches alla crema e due bicchieri di latte."
Il ragazzo lo guarda curioso.
X: "Per te?"
Hono: "Vedi qualcun'altro con me?"
Il cameriere ridacchia e gli prepara tutto su un vassoio e glielo porge.
X: "Ecco, appena sfornate."
Hono: "Thanks."  Prende tutto e si siede da solo in un tavolo a fare colazione.
Yami appare di fianco e si siede a cavalcioni su una sedia.
Yami: "C'è l'hai con me già di prima mattina?"
Hono lo ingnora e pensa solo a mangiare.
Yami lo guarda e inizia a ridere.
Hono: "Cazzo ridi."
Yami: "Nulla, penso che tu sia divertente. Ingolosito di mio cugino."
Hono lo fulmina con gli occhi.
Hono: "Non sono geloso. Perché dovrei esserlo."
Yami gli punta un dito in fronte.
Yami: "Si come no, ed io sono vergine."

Ha ragione la cosa lo ha infastidito.

Hono: "Ma lo sa che siete cugini?"
Yami: "No. Nessuno sa chi sono. Tranne la tua famiglia e mio zio.
Mio padre non vuole che quella famiglia idiota la venga a sapere."
Hono finisce due brioches.
Hono: "Nessuno sa il tuo vero nome?"
Yami si alza e gli lecca la crema sull'angolo della bocca.
Yami: "Lo sai solo tu e tuo padre, quindi se mi vedi con qualcuno, chiamami Shadow."
Sussura e lo bacia a stampo, prima di tornare composto.
Hono annuisce.
Hono: "Anche la storia che sei straniero è una stronzata."
Yami: "Ovvio... Ma... Credo di esserlo se guardi bene non sembro giapponese. Non ricordo i volti della mia vera famiglia."
Hono si rilassa e beve tutto il latte.
Hono: "Oggi abbiamo la giornata libera, ti va di allenarti con me."
Yami: "Io preferisco finire il lavoro di ieri."
Hono: "Se mi aiuti chissà." Lo stuzzica e si alza, ed esce dalla cucina e Yami lo segue ovviamente.
Orami quel ragazzo è completamente preso da lui.

Nel frattempo

Tora si sta allenando nella piccola foresta accanto.
Cerca di controllare la sua Unicità ma sembra impossibile.
Si siede a terra delusa e guarda un albero davanti a lei.
Tora: "Sono un disastro." Abbraccia le gambe al petto e appoggia la fronte sulle ginocchia.
Jenos accenna un sorriso e si fa avanti.
Jenos: "Ti sei già arresa? Non è da te tigre."
Tora si gira e vede il ragazzo di cui è innamorata priorio davanti ai suoi occhi.

Tora: "Sto sognando?"

Arrossisce e torna a fissare per terra.
Non vuole mostrare la sua debolezza a Jenos, non vuole che pensi che sia debole.
Jenos si avvicina e si china alla sua altezza.
Jenos: "Che ti prende?"
Tora non riesce a mentire.
Tora: "Non riesco a controllarmi. Mi sento come una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro."
Jenos trattiene una risata a quel paragone.
Jenos: "Sai nemmeno io riuscivo a controllare bene il mio potere."
Tora gira la testa e si perde nei suoi meravigliosi occhi; hanno un colore strano.
Si ricorda che un tempo c'è gli aveva marroni, come l'occhio sinistro di suo padre, ma quando ha avuto la sua unicità sono diventati qualcosa di spettacolare.
Tora distoglie lo sguardo.
Tora: "Non è vero. Lo sanno tutti che sei incredibile. Per questo sei il numero uno di tutti i ragazzi dell'utimo anno."
Jenos nota la tristezza nei suoi occhi.
Si siede accanto a lei.
Jenos: "La mia Unicità come sai consiste nella combustione spontanea e pirocinesi.
Il mio corpo diventa tutto fuoco, e posso manipolare le fiamme di ogni genere.
Posso anche resistere ad altissime temperature, però da bambino avevo paura."
Tora lo ascolta.
Jenos: "Quando per la prima volta il mio corpo ha preso fuoco mi sono spaventato.
Non ero più io, c'erano solo le fiamme.
La paura mi portava  e perdere il controllo e finivo per bruciare la mia stanza.
Non sapevo cosa fare e avevo deciso di non usare mai più la mia unicità, finché papà non mi ha aiutato.
Mi ha insegnato a diventare amico delle fiamme, diventare una cosa sola e renderle mie. Diventare padrone del fuoco."
Tora accenna un sorriso.
Tora: "Per questo come nome da eroe hai scelto The king of fire." Gli scappa una risata dolce.
Tora: "Ti si addice."
Jenos la guarda incantato e guarda i suoi bellissimi capelli biondi.

Muore dalla voglia di toccarli e accarezzarli.

Tora si alza con una grande carica.
Tora: "Non bisogna mai arrendersi. Sta a guardare Jenos, riuscirò anche io a padroneggiare i miei poteri e renderli completamente miei."
Jenos la guarda con ammirazione.
Jenos: "Non vedo l'ora tigre." Guarda l'ora.
Jenos: "Io devo andare, buona fortuna." Le sorride e si allontana.
Tora: "Jenos."
Il ragazzo si gira e la guarda.
Tora abbassa lo sguardo imbarazzata.
Tora: "G..grazie davvero."
Jenos si avvicina e gli bacia la guancia.
Jenos: "Io non ho fatto nulla. Buon allenamento." Gli sussurra e trattiene il suo istinto di baciarla, poi si allontana.
Tora rimane impalata e si tocca la guancia.
Diventa tutta rossa e poi si scioglie come un ghiacciolo.
Tora: "M...mi ha baciato la guancia."

Izuku sorride dietro ad un albero e si allontana.
Izuku: "Stanno crescendo. Se Kacchan la vedesse morirebbe di gelosia, la sua piccola tigre innamorata." Gli scappa un dolce sorriso e lascia sua figlia allenarsi.

Dall'altro lato della foresta.

Hono si allena nel volo mentre Yami lo guarda seduto a terra.
Ogni tanto perde l'equilibrio e rischia di cadere.
Yami si spaventa e lo prende in braccio.
Yami: "Questo uccellino ha ancora molta strada per spiccare il volo."
Hono: "Mettimi giù."
Yami lo lascia andare.
Hono irritato si siede a terra.
Hono: "È colpa mia. Ho paura dell'altezza." Dice in un sussurro.
Yami spalanca gli occhi.
Yami: "Non ci credo tu hai paura dell'altezza." Ridacchia.
Hono lo guarda male.
Hono: "Stronzo." Si alza e si allontana.
Yami: "Eddai scherzo. Sono sicuro che c'è la farai."
Hono si ferma.
Hono: "Credo di no." Stringe i pugni e va verso l'hotel frustrato.
Yami lo segue poi si ferma e guarda la cima dell'Hotel e accenna un sorriso sadico.
Yami: "Vedremo se non sai volare, se qualcuno a cui tieni rischia di  sfracellarsi contro il suolo."

To be continued...




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