Capitolo dodici

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Forte e chiaro
Capitolo dodici

Sta donna non mi cambia,
Sta faccia non si scorda,
Il male che ritorna.

Luca non scherzava.
Si presenta a casa di David intorno alle dieci e mezzo di sera, suonando il campanello, due rapidi rintocchi e poi uno lungo, un po' spazientito.
Con una pacca sulla spalla saluta il festeggiato e cordiale, gli porge una bottiglia di vino bianco per ringraziarlo dell'invito. Due rapide fossette sfacciate compaiono e scompaiono dal suo viso sbarbato. Charlie individua la sua figura prima di quanto, in teoria, dovrebbe. Osserva in lontananza ma con particolare attenzione il movimento sciolto e allo stesso tempo teso della sua andatura, la sua grande felpa nera, i suoi jeans stretti, aderenti sulle gambe magre e le classiche sneakers ai piedi.
Lei è seduta sul grande divano del salotto, premuta tra Emma e Marco, quando lui la raggiunge. Si alza di scatto e gli prende la mano tatuata, "Sei venuto". Intreccia le dita con le sue, stringendo immediatamente la presa. Lui ricambia la stretta, "Come ti avevo detto".
Tutto sembra andare per il verso giusto, o meglio, fino a quando a Marco non viene la brillante idea di dividerli. Insiste per aprire la bottiglia che Luca ha portato, quindi sparisce insieme a lui lungo il corridoio, in direzione della cucina.
Charlie riesce a percepire il battito del suo cuore accelerare di colpo, quando Luca si allontana dal divano, dal salotto e quindi da lei.
Mezz'ora più tardi, lo trova seduto sul tavolo di marmo con le gambe stese, intento a godersi una delle sue solite sigarette. E' in compagnia di due ragazzi che Charlie conosce solo di nome; Ivan e Patrick, famosi entrambi per diverse risse e per essere grandi organizzatori di feste improvvisate e ben riuscite.
Charlie entra nella stanza, sorride educata a tutti e due senza presentarsi e una volta raggiunto, appoggia d'istinto le mani sulle cosce magre di Luca. Gesto che sembra essere subito notato da Patrick, che si mette a fissarla a lungo, più del dovuto. Charlie sente il suo sguardo addosso per tutto il tempo. Si sforza di non far trasparire il suo attuale disagio.
"Non mi sento molto bene" si rivolge a Luca. Mente. Ha una brutta sensazione.
A Luca non viene concesso il tempo di rispondere. Lo precede, ancor prima di poter replicare, Patrick. "Vuoi già andare via?" le domanda, come se fosse stato interpellato da qualcuno. Ha un sorrisetto malizioso sul viso, gli occhi scuri ammiccanti luccicano, riflettendo la luce calda e artificiale del lampadario sopra le loro teste.
"Non parlava con te" è la risposta che da Luca riceve e poi, "Se non stai bene, possiamo andare anche adesso" dice subito dopo a Charlie. Spegne la sigaretta nel portacenere al suo fianco mentre lei lo guarda e annuisce. Luca scende dal tavolo in un gesto e "Ciao, ci si vede" dice a Patrick e Ivan, guardando negli occhi solo il primo.
Impossibile non cogliere il sorriso divertito nel suo saluto conciso.

"Che coglione"
"Sarà la decima volta che lo ripeti"
"Perché lo è"
Charlie ridacchia. "Sicuro che sia l'indirizzo giusto?" domanda poi, guardandosi attorno. Ha l'aria scettica. Il Mercedes nero di Luca si parcheggia a lato del marciapiede, proprio di fronte ad una delle numerose villette a schiera del quartiere. Luca annuisce sbuffando, il naso all'insù sostiene gli occhiali da vista.
Abbassa il finestrino di un dito e senza scendere dalla macchina sportiva, si accende una sigaretta. Il fumo invade l'abitacolo l'istante successivo. Charlie aggrotta le sopracciglia sottili e stira le labbra carnose, come reazione.
"Che stiamo facendo?"
"Aspettiamo"
"Che cosa?"
"Ti infastidisce passare del tempo in macchina con me adesso?" dice Luca, strappandole un rapido sorriso. Che scompare subito quando la porta della villetta si apre e dall'uscio escono due ragazzi che Charlie crede di non conoscere. "E loro?"
"Mirko e Lorenzo" risponde Luca, "Questa è casa sua" spiega, "Vorrei farti conoscere anche io parte della mia vita"
"Va bene" risponde lei, "Per loro è okay?"
Luca la guarda come se non avesse capito la domanda. Sbuffa un tiro di Marlboro, "Certo che si" risponde, con ovvietà.

Luca è appena scomparso in un corridoio che Charlie presume porti ai bagni di servizio e mentre Mirko si guarda attorno, apparentemente tranquillo, Lorenzo ordina un altro Gin Tonic alla cameriera. Ammicca alla ragazza bionda dietro al bancone mentre Charlie lo osserva allibita, chiedendosi come faccia a trattenere litri su litri di alcool, senza darlo minimamente a vedere. Qualcuno le prende contro alla spalla, Charlie si sposta leggermente cercando di non perdere l'equilibrio e Mirko, prima che lei possa fare o dire niente, sbotta "Attento!" al ragazzo che distratto l'ha colpita. La afferra delicatamente per le spalle, con fare fraterno e si avvicina al suo orecchio per sussurrarle: "Sei troppo delicata per questi posti" ridacchia, "Bisogna tenerti stretta". Charlie abbozza un sorriso.
L'interno del locale è più spazioso di quanto da fuori aveva immaginato, ciò nonostante è affollato e rumoroso, il fumo di sigaretta la stordisce. Il tube è una sorta di punto di ritrovo per diversi ragazzi, tra cui la compagnia di Luca. Non troppo lontano dal centro di Salerno e dal lungomare, si trova in una via stretta ed estremamente ripida. Lei, prima di adesso, non c'era mai stata.
"Com'è andata la festa?" chiede quindi Mirko, per spezzare il silenzio. Charlie corruga impercettibilmente la fronte, indecisa su cosa veramente dirgli; non aveva pensato alla possibilità che lui potesse chiederle com'era stata la loro serata o sul perché si fosse interrotta così presto. "Carina" rimane sul vago, "David è un amico, nonostante tutto". Mirko annuisce senza rispondere, aspirando del fumo di sigaretta. Charlie nota un'estrema somiglianza con suo fratello che quasi la spaventa. Si chiede dove sia Luca.
"Tuo fratello?"
"Ha detto che andava in bagno" si guarda in giro, "In effetti, ci sta mettendo un po'". Mirko sembra riflettere sul da farsi, "Forse meglio andare a cercarlo"
"Vengo con te".

Seguono la stessa strada da cui Charlie aveva visto poco tempo prima Luca sparire. Si aggirano per il corridoio ed è proprio lì che lo vedono. Luca, appoggiato con un fianco al muro, sta parlando con una ragazza. Sono vicini, più di quanto dovrebbero, lei ha una mano sul suo braccio e sta ridendo per qualcosa. A Charlie basta quello per capire. Sbatte una, due, tre e più volte le palpebre tra loro perché non riesce a crederci. Percepisce i muscoli di Mirko, a pochi millimetri da lei, contrarsi. Poi, quando anche Luca si accorge di loro, le sue gambe si sono già mosse, anticipando tutti.

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