4. Pᴜғғᴏ

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- Sonno... Ho sonno... -

Nakamura si girò verso il Agazzi dai capelli blu.
- Scusa, non dovevo farti stare sveglio fino all'una... -

La ragazza si scusò, ma più che sembrare una scusa sembravano parole dette così a caso.

- Nakamura-kun... Non sembrano proprio delle scuse... -

- Come?! Sono sincera! -

La bionda fa una faccia strana gonfiando le guance.
Sembra una bambina piccola.

Il blu le sorride sconfitto.
Sono le sette di mattina, i due sono già pronti anche se la scuola dovrebbe iniziare alle sette e mezza.
- Io avrei dormito ancora un po'... -

La bionda si lamenta al fianco del blu mentre si avviavano verso l'entrata.
- Nagisa-kun io vado al bar, ci vediamo dopo le lezioni! -

I due si salutano e la ragazza si dirige di corsa verso il bar.
Il blu riesce a intravedere una figura dai capelli viola.
È la stessa ragazza dell'altra volta.

Erano passati circa due giorni e la ragazza veniva ogni giorno a chiamare la bionda per andare in giro.

Ogni tanto si salutavano ma a volte rimanevano indifferenti.

Al blu scappò uno sbadiglio.
Si fermò di fronte alle porte a vetri e si specchiò per la prima volta in quella mattina.

I capelli raccolti in due codini laterali alti erano spettinati, ma non molto.
Gli occhi azzurri erano leggermente lucidi e due occhiaie si facevano vedere sotto gli occhi.

Sospirò.
Nakamura non se la sarebbe cavata con solo una sgridata.

Si diresse verso la sua classe con un foglio su cui c'era scritto la materia.

Lui era nella classe 3E.
La sua prima materia era matematica, che materia tremenda con cui iniziare una giornata.

Sospirò per l'ennesima volta per poi raggiungere la classe.

Appena varcata la soglia si accorse di alcuni suoi compagni.
Tra questi riconobbe una persona.
Era il ragazzo che gli aveva dato una mano.

Capelli arancioni, occhi marroni... Si, era proprio lui.
- Hey ciao! -

Il blu non si era accorto che si era avvicinato.
- C-Ciao... -

Il ragazzo gli sorrise.
- Mi chiamo Maehara, tu? -

- Nagisa Shiota, ma chiamatemi Nagisa. -

Anche i ragazzi con cui Maehara stava parlando intanto si erano avvicinati.
- Io sono Sugino, piacere. -

Un ragazzo dai capelli neri si avvicinò a Nagisa porgendogli la mano che strinse subito.
- Piacere. -

- Loro sono Tanaka, Chiba, Fuwa e Itona, gli altri arriveranno dopo. -

Nagisa era appena entrato e già aveva fatto nuovi amici.
Certo, ci sperava.

Qualche minuto dopo arrivarono anche altri compagni tra cui Nakamura e la ragazza dai capelli viola, Okuda.

Ad un certo punto arrivò anche il professore e tutti si metterono ai propri posti e Nagisa si accorse di un banco vuoto.

[ ... ]

- Per questo si fa chiamare Korosensei. -

Nagisa si mise a ridere a tale spiegazione.
Un professore che non poteva morire.
E perché?
Perché non si è mai ammalato senza fare un giorno di assenza.

Stava per suonare la terza ora quando la porta si spalancò lasciando intravedere una figura maschile.

Di colpo tutti i ragazzi si sottofondo ed abbassarono lo sguardo.

Nagisa guardò più attentamente il ragazzo... Oh no.
- Karma-kun ti dispiacerebbe metterti a sedere?! E perché sei arrivato così tardi?! -

Il professore iniziò a sgridare Karma che sembrava fregarsene delle grida.
Si guardò attorno per poi incrociare lo sguardo di Nagisa.

Il tempo è come se si fosse fermato nello stesso istante in cui gli occhi del rosso incontrarono quelli del blu.

Si fissarono per istanti che sembrarono interminabili.

Quando finalmente i due distolsero lo sguardo Karma si andò a sedere sul banco dell'ultima fila rimasto vuoto.

La classe era sprofondata nel silenzio.
Si sentivano solo i respiri degli alunni e la voce del professore che continuava a spiegare.

[ ... ]

- Bene ragazzi, per oggi abbiamo finito, posso parlare un attimo con Karma-kun e Nagisa-kun? -

Nagisa appena sentì il suo nome pronunciato dal professore si girò di scatto per poi raggiungerlo.

La classe ormai era praticamente vuota.
I ragazzi erano andati a mangiare.

- Cosa le serve? Dovrei andare a mangiare. -

Il rosso sì posizionò al fianco del blu.
Nagisa si pietrificò e iniziò a sentire un leggero rossore sulle guance.

Ma perché?!

- Nagisa-kun, anche se ti conosco da poco posso dire che non te la cavi bene in matematica, vero? -

Nagisa sussultò a quella domanda.
- V-Vero... -

Non poté fare altro che annuire.
Non era mai stato bravo in matematica ma nel resto delle materie se la cavava.
- Karma-kun, invece tu sei il più bravo del primo anno in questa materia. -

- Arrivi al punto. -

Il rosso sbuffò al fianco di Nagisa.
- Certo, vorrei che facessi da tutor per Nagisa. Solo per matematica. -

I due ragazzi sgranarono gli occhi a quella frase.
Il blu si girò finalmente verso il rosso.

La sua espressione era impassibile.
Si girò anche lui a guardare il blu.
Sorrise prima di aprire bocca.
- Ok, tanto in questi giorni non ho molto da fare, ora scusi ma devo andare, mia cugina mi aspetta.
Ci vediamo, Puffo. -

Detto questo il rosso lasciò la stanza lasciando un Nagisa lievemente rosso in volto.

Cosa gli stava succedendo?

Il ragazzo rimase un po'a fissare la porta da cui era uscito l'altro ragazzo quando esso si sporse per fare vedere la testa.
- Ah dimenticavo, domani alle tre vengo a prenderti davanti al tuo dormitorio. -

Finalmente il rosso se ne andrò e Nagisa poté tornare a respirare normalmente.
- Nagisa-kun puoi andare, ci vediamo domani. -

Il ragazzo annuì, salutò il professore ed uscì dalla classe dirigendosi verso i dormitori.

Che giornata strana...

Continua...

☾ Aɴɢᴏʟᴏ ᴍᴇ ☽

Ciaoooo!
Spero di non avervi annoiati con questo capitolo.

Ah beh.
Io ho sonno.
Ciao!

- Shiro -

Not That BadDonde viven las historias. Descúbrelo ahora