Epilogo

388 31 22
                                    

Quel giorno il tempo aveva dato un po' di tregua a Bologna, regalandole un cielo limpido e privo di nuvole.
Era i gli ultimi giorni di primavera, ma già si sentivano i primi sentori estivi con l'aumento delle temperature e l'allungamento delle giornate.

Su, tra l'erba incolta dei colli bolognesi, tirava una piacevole brezza che scompigliava i capelli corvini di Nicolas.
Il ragazzo era steso in mezzo a quell'erba verde, intento in una delle sue più grandi passioni: la fotografia.
Il suo sguardo era intento a non perdere di vista, attraverso il mirino della sua inseparabile analogica, una farfallina bianca che indisturbata se ne stava su un filo d'erba.

Era talmente concentrato che quando Francesco gli arrivò alle spalle chiamandolo con un sonoro - "Signor Bic!" - sussultò, facendo scappare la farfalla.
"Ma porca..." - iniziò a dire il moro girandosi verso il suo amico,ma quando vide una chioma di capelli ricci e scuri che nascondevano il viso furbo della piccola Camilla, non poté fare a meno di sorridere.
"Zio Nic!" - urlò la piccola lanciandosi letteralmente tra le braccia di quest'ultimo facendolo ridere prima di stringerla fra le sue braccia - "Ciao Cami, che ci fai qua?"
"Ester mi ha chiesto di tenerla per il pomeriggio mentre lei aiutata Chiara con la casa nuova" - gli spiegò Tonno - "All'insaputa di Cesare"
A quella affermazione i due amici scoppiarono a ridere : Cesare,da quando Camilla era nata, era sempre stato molto geloso nei suoi confronti.
Nic dedicò completamente la sua attenzione alla sua nipotina acquisita e quando quegli occhietti vispi della piccola incontrarono i suoi,si stupì nuovamente dell'estrema somiglianza a Cesare.
Riccardo,che ormai aveva 6 anni, assomigliava di gran lunga a Ester e man mano che cresceva anche gli altri lo stavano notando.

Tonno nel frattempo si era seduto vicino a loro - "Oggi pomeriggio siamo andati a prendere un bel gelato e poi mi ha chiesto se potevamo venire a trovarti" - gli spiegò - "Per fortuna c'era tua sorella a casa e mi ha detto che eri qua tra i colli"
"Sì, stavo tentando di fare una foto fino a quando non sei arrivato tu" - gli rispose il più basso calcando sulle ultime parole,cosa che fece ridere Francesco - "Mi scusi Signor Bic" - risero entrambi a quel soprannome buffo che gli avevano affibbiato.
"Sarà meglio tornare verso casa di Chiara,prima che Cesare lo scopra e per evitare di arrivare in ritardo" - disse poi schernendo l'amico,famoso per i suoi molteplici ritardi.

Risero nuovamente a quella affermazione e poi Nicolas si affrettò a prendere la sua macchina fotografica,prima di avviarsi vero l'auto di Francesco.
"Vieni Cami?" - la richiamò quest'ultimo vedendo che non era in parte a loro,ma concentrata a guardare qualcosa che si muoveva tra i fili d'erba.
"Zio Nic guarda" - mormorò indicando quello che stava guardando: la piccola era rimasta attratta da una farfallina con le ali colorate che si spostava di fiore in fiore.
Il moro si abbassò alla sua altezza,cercando di fare il meno rumore possibile,appoggiando la macchina fotografica sul prato e invitando Camilla a provare a scattare una foto.

Si sdraiò completamente e le insegnò a mettere a fuoco il soggetto e a regolare l'obiettivo.
Poi si sentì il tipico rumore di una fotografia appena scattata,un rumore flebile che andò a perdersi tra il vento leggero che c'era in quel momento ma anche abbastanza forte da spaventare il soggetto di quella foto.
"Ce l'ho fatta!" - affermò Camilla alzandosi e iniziando a saltellare,gesto che fece ridere i due ragazzi prima - "Che dici lo facciamo un regalo alla mamma?" - le chiese Nic mentre si alzava - "Stampiamo la foto e gliela portiamo?"
La piccola battè le mani entusiasta - "Anche per la Zia Chiara" - aggiunse poi,guardando prima Francesco e poi Nicolas che subito annuì con un sorriso.

Anche Camilla,come Riccardo, era molto legata a Chiara anche se stavolta Ester le aveva impedito di viziarla.
Aveva visto tutti e due i suoi nipoti crescere,insieme a Dario e insieme ai suoi più cari amici.
Alla sua seconda famiglia.
E con questi pensieri nelle loro menti,tutti e 3 si avviarono verso la macchina di Francesco parlando della serata imminente .

Tutto quello che siamo || Dario Matassa Where stories live. Discover now