46. Epilogo.

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Vi ricordo che sul mio profilo potete trovare una nuova Dramione: The truth about monsters!

«Draco non puoi guardare quella lettera per l'intera serata, tra poco arriveranno Ginny ed Harry e tu-»

«Ti rendi conto che tua figlia uscirà con il figlio di Potter?» mi interruppe alzando gli occhi dalla lettera, quasi come se avesse letto di essere dichiarato a morte.

«Quando fanno qualcosa che non ti va sono solo figli miei, quando invece sono stati smistati in Serpeverde erano solo tuoi.» commentò Hermione alzando gli occhi al cielo, mentre guardava gli elfi preparare la cena e la tavola. Aveva insistito per tanto tempo a voler fare tutto lei, a dire che gli elfi non dovevano essere utilizzati per i loro interessi, ma dopo pochi mesi di esaurimento si era resa conto che era impossibile. I bambini le avevano prosciugato due anni della sua vita, poi c'era il lavoro con le varie promozioni, e poi erano già quindici anni di matrimonio con Draco Malfoy, quello richiedeva parecchio tempo.

«Scorpius non esce con una Potter!» commentò Draco rileggendo quella lettera incriminata, la sua povera bambina nelle grinfie del mini Potter...

«Solo perché Harry non ha una figlia femmina.» concluse Hermione strappando la lettera di sua figlia dalle mani di Draco. «Mia figlia sa con che compagnie trascorrere il tempo!»

«Se non fossimo sposati avresti detto a tua figlia di non frequentare mio figlio!»

«Ma sbaglio o sono entrambi tuoi?» chiese Hermione stringendo i pugni lungo i fianchi, mentre si avvicinava minacciosa a suo marito. «Draco?»

«Beh questa domanda devo farla io a te, Signora Malfoy.» rispose il biondo allungando le mani verso i fianchi della mora, per attirarla prontamente a se. «Scorpius deve tenere d'occhio Lyra, non voglio che frequenti quella gente.»

«Se Lyra ragionasse così non potrebbe mai incontrare l'amore, proprio stavo per fare io. Invece, per fortuna, io sono molto più intelligente di te e i nostri figli hanno preso da me.» disse Hermione incrociando le braccia dietro al collo del suo meraviglioso uomo, anche se dovette alzarsi leggermente sulle punte per raggiungerlo meglio.

«Se Scorpius non fosse esattamente la mia fotocopia e Lyra non avesse i miei occhi-»

«Cosa, Draco?!»

«Non avrei comunque dubbi, luce dei miei occhi!» commentò ironico Draco portando le labbra contro quella di Hermione, sentendo ancora le stesse emozioni delle prime volte. Hermione sorrise e si avvicinò maggiormente a lui, mentre capiva di aver assimilato varie caratteristiche del carattere del marito. «E poi Lyra è troppo piccola per un appuntamento.» aggiunse dopo essersi allontanato di poco, facendo sbuffare di nuovo Hermione.

«Scorpius William Malfoy e Lyra Elizabeth Malfoy sanno benissimo cosa fare, caro marito mio!» sbottò la mora facendo annuire il biondo, che però tornò con il muso quando Hermione si allontanò. Draco la raggiunse di nuovo e le afferrò i fianchi, poggiando il mento sulla sua spalla. «Draco, stanno per arrivare Harry e Ginny.»

«Arriveranno tra due ore, sei in ansia proprio come me perché nostra figlia sta avendo la prima cotta per il mini Potter.» disse il biondo spostandole i capelli, per lasciare dei piccoli baci sul collo. La ragazza rimase ferma per qualche secondo, sapeva che quello era il suo metodo per farle staccare la spina e ci riusciva fin troppo bene. Sporse la testa all'indietro e sorrise lasciandosi andare, sentendo i soliti brividi raggiungerle la schiena mentre le mani di Draco si infilavano esperte sotto la sua maglia.

«Non voglio dare spettacolo qui.» disse semplicemente prima di trascinarlo su per le scale, per raggiungere il piano superiore dove si trovava la loro enorme stanza da letto. Ricordava ancora la prima volta che aveva visto quella casa, erano arrivati lì subito dopo aver messo piede fuori il cancello di Hogwarts. Ancora non poteva crederci che veramente stava per spostare Draco Malfoy, lei stava per sposare quel ragazzo che l'aveva odiata per i primi sei anni di scuola, un mangiamorte, poteva elencare tutti i difetti di quel ragazzo ma niente riusciva a vincere su una sola voce: lei lo amava. Non importava il resto, perché si amavano. Così come lei gli aveva donato il suo cuore, Draco Malfoy non era da meno. Quella casa in cui l'aveva portata aveva giusto i mobili essenziali, aveva sicuramente tutte le caratteristiche della casa di un viziato, ma in meno di due settimane era completamente cambiata. Era strano di come quei due, anche se diversi, si completavano come due pezzi di puzzle. In meno di un mese si erano sposati, rito babbano ma in stile Malfoy. Poi dopo un anno la prima gravidanza: Scorpius William Malfoy, proprio come chiedeva la tradizione della famiglia il primo erede era maschio, primo nome di una costellazione ma il secondo nome era uno babbano, normale. Poi dopo due anni era arrivata Lyra Elizabeth Malfoy, ancora una volta il primo nome una costellazione e il secondo nome scelto da Hermione. Ed ora erano lì, dopo quindici anni ad amarsi ancora come due ragazzini, Draco aveva ancora i capelli platino, con lo stesso taglio di capelli che portava durante la scuola, anche se più curato ed elegante. Hermione invece aveva cambiato acconciatura, la chioma riccia l'aveva ben presto abbandonata per essere sostituita da capelli più lunghi e lisci.

«E comunque mia figlia è troppo intelligente per stare con-»

«Draco, ma perché non prendi quella camomilla che prende la tua assistente? Quella donna è così calma, ti farebbe bene.» commentò Hermione poggiando il viso sul petto del ragazzo, godendosi quegli ultimi minuti di pace.

«Cosa? La mia assistente? Andrea è maschio, Hermione. Forse la camomilla a te fa male.» disse ridendo Draco mentre le accarezzava i capelli, beandosi ancora dei sentimenti appena provati, quando faceva l'amore con lei sembrava essere sempre un ragazzino di diciotto anni.

«Draco, amore, la tua assistente Andrea è femmina.» disse di nuovo la mora e dovette alzare il viso per guardarlo quando trascorsero fin troppi minuti in silenzio. «Draco?»

«Tu dici che forse è questo io motivo per cui mi porta sempre il cibo freddo?»

«Hai davvero pensato che Andrea dal nome fosse maschio?»

«Sei tu quella intelligente della coppia, giusto?» domando ironico, lasciandosi sprofondare sul letto. Hermione scosse la testa e si stese di nuovo sul corpo del suo ragazzo chiedendosi come avesse fatto ad innamorarsi di lui. Ma in fin dei conti andava bene così, era tutto perfetto così.

Amantes amentes; Dramione. Where stories live. Discover now