Lilith's pov
"nasconditi in bagno" sussurro a Wendy, lei scappa via senza farsi vedere.
"oh così sei la tanto nominata Lilith" mi dice mentre affianco Ares.
"già, sono io" sorrido in modo falso.
"cosa hai combinato, Ares" incrocia le braccia al petto guardando il figlio "Afrodite vi ha visto sta notte" ci indica "bel comportamento verso la tua futura sposa"
"non dire cazzate" urla Ares "io le sono sempre stato fedele" punta un dito contro la madre, gli occhi sono due fiamme vive.
"Era, da quanto tempo" Rilan bacia la mano di Era la quale gli sorride.
"cosa vuoi qui? Arriva al dunque" Ares si sta innervosendo.
"Tu vieni con me a chiedere scusa ad Afrodite"
"cosa non capisci?" urla lui, le mani emanano fiamme "Zeus mi ha cacciato! Non posso tornare, non ci sarà nessun matrimonio, non possiamo vivere separati, io qui e lei sull'Olimpo"
"Di nuovo i capricci da ragazzino?" questa volta ad urlare è Poseidone, innalza un'onda dietro di lui, Ares mi nasconde velocemente dietro di lui mentre Rilan e Dante corrono da Wendy.
"cos'è ora la proteggi?" urla lui.
"è il mio compito, devo proteggere la mia metà d'anima" ringhia Ares.
"cosa?" l'urlo acuto di Era mi fa sussultare "è la tua metà d'anima, non posso crederci!" sparisce poco dopo. Ares rimane sull'attenti con ancora la presenza di Poseidone davanti a noi.
"dovete andarvene" si avvicina "sono dalla vostra parte, lei ed Afrodite mi hanno minacciato"
"cosa ti passa per la testa?" urlo uscendo dal nascondiglio dietro ad Ares.
"andate via ragazzi, sul serio. Anche una settimana, se riuscite di più, ma basta una settimana. Spiegherò tutto a Zeus"
"ci troverà comunque"
"no, cercherò di..." Rilan lo interrompe "ci penso io, non ci vedrai per un po', ma ti farò avere nostre notizie"
"bene"
"già da adesso?" domando io.
"parlerò io con Talisia, la preside, non preoccuparti, muovetevi" ci saluta e torna nel mare.
"andate a casa e cercate di prendere più cose possibili, Dante anche tu e Wendy..." Rilan da' direttive.
"vengo con voi" interrompe Rilan con la mano "muoviamoci ora"
Torniamo sulla terra ferma. Non sono pronta a sfuggire da qui, qui c'è tutta la mia vita.
"andremo via solo per l'estate" il braccio di Dante circonda le mie spalle.
"Lilith, muoviti" mi urla Ares mentre sale in macchina, corro nella macchina.
"io non sono sicura di volerlo fare"
"sarà solo una vacanza del diploma anticipata" mi dice lui "non pensarci"...
"stiamo scherzano?!" esclama Dante "è stupenda"
"ho bisogno di concentrarmi" Rilan si allontana andando verso la spiaggia.
Siamo davanti una villa bianca che da' sul mare, Wendy ci ha portato dai suoi cugini, loro non hanno problemi ad ospitarci qui. Io invece odio sua cugina e la cosa è reciproca.
"andiamo" Wendy mi trascina a bussare alla porta seguite dai due ragazzi.
"Alex!" esclama quando la porta viene aperta e lanciandosi tra le braccia del ragazzo davanti a noi.
Alex ha due anni in più a noi, ha lasciato il college dopo la morte dei suoi genitori.
"Lilith" mi stringe tra le sue braccia. E' alto, forse poco in meno rispetto ad Ares, i capelli biondi, gli occhi azzurri e la pelle abbronzata, lavora come bagnino.
"che piacere rivedervi, venite" ci fa entrare, Ares lo guarda male mentre la mano del ragazzo è sulla mia schiena. Quando siamo dentro ed Alex si preoccupa di offrirci da bare mi avvicino ad Ares.
"qui non puoi fare cazzate, trattieni le fiamme" sussurro vicino al suo orecchio mentre gli sistemo la maglietta nera sulle spalle.
"cosa ne dici di quella?" con la testa indica una figura dietro di me.
Appunto Wendy ha cinque cugini, Alex è il più grande, lo segue Olivia che ha la nostra età: i capelli castano chiaro toccano le spalle in un caschetto fastidioso il quale io ricordo sia sempre stato lì. Gli occhi sono chiari come il cielo. E' l'unica leggermente diversa dagli altri cugini. Specialmente caratterialmente, cambia ragazzi come le mutande, ama attirare l'attenzione, ama vestirsi in modo provocatorio ed il suo viso ha sempre quintali di trucco.
"Wendy, vita mia!" esclama con quella voce da oca strozzata.
"oh ciao Lily" mi squadra.
"Lilith" la correggo.
"ciao anche a te tesoro" va verso Ares che è alle mie spalle, appoggia una mano sul suo petto e gli bacia la guancia lasciandogli del rossetto.
Che schifo.
Saluta cordialmente anche Dante, poi sale le scale della casa.
"Non eravate in cinque?" domanda Alex.
"uno è di fuori a prendere aria" gli risponde Wendy.
"Wendy!" una voce adorabile seguita da passi di due persone.
"Lilith!"
Ashley ha 5 anni, è come i fratelli. Elvis è adottato ed ha la stessa età di Ashley.
Ci abbracciano, poi lo fa velocemente anche Lia, l'ultima della famiglia. Ha 12 anni, è chiusa e riservata, non ama parlare.
"Vi faccio vedere le stanze" Alex si alza.
"siamo molti lo so, ma da domani Lia va via per un campus" ci spiega mentre lo seguiamo.
"ho due camere doppie, ma Olivia ha detto che ci teneva ad averti a dormire con lei" dice a Wendy.
"Lilith tu..."
"non preoccuparti" inizio, ma Ares mi precede "lei dorme con me"
"bene" Alex mi guarda quasi come dispiaciuto.
"c'è la camera di Lia se vuoi" ma si ferma dopo l'occhiataccia di Ares.
"io e Rilan ne dividiamo una"
Alex ci indica le stanze così ci lascia sistemarci.
"io credo che farò una passeggiata" mi avverte Ares, annuisco mentre per la seconda volta in pochi giorni sistemo i miei vestiti nell'armadio.
Io mi lancio sul letto pronta a dormire, ma qualcuno bussa alla mia porta così mi apro per aprire.
"vieni a giocare con noi?" mi domanda Wendy. La seguo fino ad una sala hobby ed iniziamo così la partita alla wii.
"Dio che schifo" urla Lia dal corridoio.
"che succede?" domanda Elvis.
"Il tu ragazzo fa schifo" urla Lia entrando nella stanza.
"il mio cosa?" domando."quello alto che prima era con voi, sta facendo cose con mia sorella" fa una boccaccia.
"cosa?" domanda Ashley "cose in che senso?" domanda ancora.
"giocano" interviene Wendy, "stanno giocando" le sorride.
"E a cosa? posso giocare con loro? o possono giocare qui con noi!"
Lia scoppia a ridere non trattenendosi mentre io rischio di scoppiare mentre le mie guance vanno a fuoco.
"non è il mio ragazzo" dico uscendo dalla stanza, torno nella mia. Ares è seduto sul letto, sorride guardando il telefono.
"fai veramente schifo" gli dico, poi lo colpisco con una palla di fuoco in pieno petto.
"non tirarmi quelle stupide palle di fuoco" mi punta il dito contro.
"altrimenti? cosa mi fai?" incrocio le braccia al petto, ma poco dopo sono immobilizzata a causa sua contro il muro. Le mani accanto alla mia testa, mi sta schiacciando.
"te la sei fatta anche tu così è felice ora" esclamo. Lui annusa l'aria poi afferma " c'è odore di gelosia qui"
"ma stai zitto coglione" urlo "quale gelosia è solo disprezzo per quella cogliona e dispiacere per te e per essere caduto così in basso" urlo.
"ma smettila" ridacchia lui "puoi anche ammetterlo."
"mai, oltre al fatto che non è vero" incrocio le braccia al petto.
"sì certo" esce dalla stanza ridacchiando.
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ARES - quando un Dio cade dall'Olimpo
ChickLitAres nella mitologia Greca era il Dio della guerra, della distruzzione e dell'odio. Era affascinante, ma odiato da tutti, l'unica persona che gli era a cuore era Afrodite, Dea della bellezza. Ares viene considerato l'artefice dello sterminio delle...