7. Sguardo fiero

6.5K 386 158
                                    

Haley

Il foglio di carta giace davanti a me e con uno sguardo che ha del cupo, gli do fuoco, osservandolo diventare cenere e sporcare il tavolo di legno che non viene intaccato dalle mie fiamme.

Non è stata colpa loro se è successo quello che è successo. Eppure non posso fare a meno di provare fastidio nel constatare che alla fine è stata in parte colpa loro.

In fondo tra le loro fila c'era un traditore e anche se Sahar faceva finta di avere tutto sotto controllo, non è mai stato davvero così. Si è fatta sfuggire un uomo con le conoscenze necessarie a distruggere la stessa associazione e che ha collaborato con Il Sanguinario per piazzare le bombe sotto Dilos.

Branco di idioti. Così l'ha chiamata Sohrt quando ci ha trovati.

E da un lato non posso fare altro che concordare con lui. Hanno commesso degli errori stupidi, accecati dalla loro stessa ingenuità. Ma come dar loro torto? Neanche loro sapevano chi fossero i veri nemici, le vere spie.

Tutti abbiamo pensato che fosse finita con David Hunt, Il Generale, ma la realtà è che lui era solo l'inizio.

Eppure l'A.D.E.R. è l'unica possibilità, la mia unica possibilità per vendicarmi di quello che mi è stato fatto, di ciò che mi è stato tolto.

Il rumore della bottiglia che viene sbattuta sul tavolo mi riporta alla realtà, e alzando gli occhi, vedo Ardin osservarmi in silenzio, come se stesse pensando a un discordo da rivolgermi, ma alla fine desiste, sedendosi accanto a me.

"Dove si nascondono, quindi?" Chiede, rigirandosi tra le mani la bottiglia di vodka, i capelli rossi che gli oscurano gli occhi, impedendomi di leggere la sua espressione.

Ardin sa tutto. Ho dovuto dirglielo, per spiegare come eravamo finiti insieme e chi avesse forzato il legame tra di noi. Gli ho raccontato di Sohrt, di David, dell'A.D.E.R. e ho rivelato segreti che forse dovevano rimanere tali. Ma in quel momento non mi importava se stessi andando contro le regole o se l'associazione avrebbe mandato uno dei suoi per uccidermi.

Anzi, se lo avessero fatto sarei stata contenta: almeno me la sarei presa con qualcuno, invece di tenermi tutto dentro e combattere con la Furia che mi assaliva ogni due per tre costringendomi a rimanere chiusa nel mio Alloggio come una prigioniera.

Gli ho raccontato tutto quello che doveva sapere e lui seppur un po' incerto mi ha creduto. Come non poteva, quando la prova eclatante risiedeva tra noi due? Un Legame malato, a metà, impuro.

Un Legame innaturale e che nessun altro Compagno di Guerra ha. E come se non bastasse, che non accennava a sbiadire nonostante all'inizio lo odiassi. È come se Sohrt mi avesse marchiato per l'eternità, impedendomi di staccarmi da Ardin.

E ovviamente non potevo neanche farmi togliere il microchip per cambiare Compagno, perché come avrei spiegato la mia decisione? Le autorità conducono controlli minuziosi prima di iniziare la procedura, e avrebbero visto che la natura del Legame era diversa, nata per uno scherzo orribile di una magia malata.

Avrebbero visto i segni rossi simili a fulmini che si diramano dal microchip lungo il mio collo e avrebbero fatto domande a cui io non posso rispondere.

"Haley?" mi richiama alla realtà con uno schiocco di dita ed io sono costretta a distogliere lo sguardo dalla sua figura per guardare corrucciata le ceneri sulla tavola.

"In realtà sono qui a Shele, anche se non mi hanno detto il posto vero e proprio. Solamente di presentarmi con il buio al parco Primo."

Le sopracciglia di Ardin schizzano verso l'alto "Suona come l'inizio di un rapimento." commenta e davanti ai miei occhi passano le immagini di come è andato il primo incontro conl'A.D.E.R.

Compagni Di Guerra - CicatriciWhere stories live. Discover now