whatever you say, parker

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Andi, Ned e Peter erano nella sua stanza. Andi era stesa sul letto mentre Ned era seduto per terra giocando con uno dei molti giocattoli che offriva il costume di Peter. Peter era accanto ad Andi nel letto, guardando Ned mentre ammirava ogni singolo dettaglio dell’aggeggio tra le sue mani.

“È figissimo.”

“Lo so, visto?”

Ned premette con dito sulla figura olografica, rivelando dove si trovasse l’uomo che Peter aveva cercato di localizzare.

“Sono a Brooklyn,” Andi avvisò gli altri due.

Andi non era propio felice. Sapeva che per le prossime ore l’unica cosa in cui tutti e tre sarebbero stati occupati sarebbe stata localizzare quegli uomini, e non voleva passara così il suo tempo libero. Voleva gironzolare per la città facendo qualcosa di produttivo insieme a loro, invece di starsene seduta nella stanza del suo migliore amico aspettanto un glorioso annuncamento sulla localizzazione dei tizi.

Visto che ciò che voleva non lo poteva avere, Andi aveva deciso che la cosa migliore sarebbe stata recuperare le ore di sonno che aveva perso a causa di Tony e la sua ridicola chiamata nel bel mezzo della notte.

Andi si accoccolò nel piumone di Peter e si sistemò meglio sul letto. Chiuse gli occhi, e pochi minuti dopo stava già dormendo, l’unica cosa a cui riusciva a pensare era la sua irrazionale paura di perdere Peter.

Non era qualcosa che poteva controllare. Il suo inconscio aveva la tendenza a tormentarla quando si permetteva di affezzionarsi a qualcuno, il che volveva dire solo Tony e Pepper durante gli ultimi anni della sua vita.

Andi si ritrovò intrappolata nella sua testa. Correva nell’oscurità, cercando una vida d’uscita, ma fu fermata dall’orribile scenario difronte a lei. Le si fermò il respiro in gola quando notò i familiare capelli color cioccolato e il costume rosso e blu. Era Peter, questo lo sapeva, ma non aveva idea di come era finito in quel modo.

“È colpa tua,” una voce familiare suonò da dietro la bionda.

Andi si girò con le lacrime che le bruciavano gli occhi scuri. Tony era difronte a lei con un’espressione addolorato sul volto, e alla sua vita Andi si sentì peggio.

“C-cosa intendi?” Andì parlò frenetica.

Tony si avvicinò a lei. “Ti avevo detto di tenerlo d’occhio e non l’hai fatto. Adesso non c’è più, ed è solo colpa tua.”

“No.” Andi fece un respiro profondo e si girò per vedere Peter steso per terra. “Non l’ho fatto – questo non sarebbe dovuto succedere.”

“Ma è successo.”

Andi ignorò Tony e corse verso Peter, cadendo sulle ginocchia al suo fianco, stringendo il corpo tra le braccia. Le lacrime scendevano sul suo volto mentre lo stringeva forte. Tutto ciò che aveva fatto per lui non era stato abbastanza. La sua missione era quella di proteggerlo, ma il suo desiderio di essere una normale adolescente l’aveva accecata. Andi aveva deluso Peter, ed era qualcosa che aveva promesso sia a se stessa che a Tony che non avrebbe fatto.

“Mi dispiace averti deluso,” pianse Andi.

Poteva sentire i passi di Tony dietro di lei, ma non gli prestò attenzione. Era concentrata su Peter e su tutto ciò che avrebbe potuto fare e che non fece per evitare che ciò accadesse.

“Tu sarai la prossima,” le disse Tony.

“Cosa vuoi dire?” Andi tirò sul con il naso e strinse Peter ancora di più tra le sue braccia.

“Se non puoi proteggerlo, come credi di poter proteggere te stessa?”

Andi guardò Tony in tempo per vedere come alzava una mano coperta dall’armatura. La luce crescente dei suoi repulsori la stava accecando. Sapeva che cosa stava per succedere, e non le importava per niente. Andi avrebbe accettato il suo destino, visto che lei era stata la causa di quello di Peter. Era giusto che recevette ciò che aveva dato.

“E così sembra che non ci sia nessuno a salvarti,” disse Tony. “Così come non c’era nessuno a salvarlo.”

E con quelle parole tutto finì.

“Andi?”

Una voce familiare stava cercando di allontanare Andi dall’oscurità.

“Andi?”

I suoi occhi si aprirono lentamente e guardò sopra di lei trovando Ned e Peter ad osservarla, entrambi con un’espressione preoccupata sul viso. Andi si sedette e si strofinò gli occhi prima di portare la sua attenzione sui ragazzi. Ned aveva la mascara di Peter sul volto, e ciò la spaventò leggermente, mentre Peter la osservava con un cigpiglio e gli occhi scuri brillanti.

Andi sospirò e si passò una mano tra i capelli. Era scuro fuori, significava che aveva dormito abbastanza. Le fece chiedersi se avevano ricavato qualche pista sui due uomini che gironzolavano per la scuola quel giorno.

“Quindi, avete qualche pista?” chiese Andi ai ragazzi. “Sapete dove sono?”

Peter inarcò un sopracciglio e si sedette accanto a lei. “Si, ma ne parleremo dopo,” le disse.

Andii annuì, ma l’ultima cosa che voleva era parlare dell’incubo. Il solo pensiero di perdere Peter la spaventava da morire, e non voleva che lui si preoccupasse a causa dell’incubo.

“Che hai sognato?” le chiese Peter.

“Niente,” rispose Andi, il suo tono faceva intendere che voleva lasciare perdere quell’argomento. “Dove sono questi tizi?”

“Maryland.”

“Perché, il Maryland esiste davvero?” chiese Andi.

Peter fece spallucce. “Così dicono.”

“Non ne avevo dubbi,” Andi non poté evitare di ridere insieme a lui. “Come ci andrai, comunque?”

“Il Decathlon,” rispose Ned per Peter.

Andi alzò un sopracciglio. “Sul serio?”

“Si, non è molto lontano da Washington,” le rispose Peter.

“Ti metterai nei guai sei continui a fare queste merdate, Peter,” lo rimproverò Andi con una risatina.

Peter fece spallucce e si stese di nuovo sul letto. “Farò di tutto pur di far capire al signor Stark che sono capace di farlo.”

“Come dici tu, Parker.”

Recluse → Peter Parker [Italian traslation]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora