Cap. VII

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Continuarono a camminare anche quando la notte scese su di loro, accompagnata da una potente e fastidiosa pioggia; incerti su dove mettevano i piedi, rischiavano di cadere dal precipizio su cui si trovavano ad ogni minimo movimento.

«Fermi, aspettate!» urlò Thorin agli altri, cercando di andare un po' avanti.

Miriel si trovava vicino a Kili, all'ordine si fermò e sollevò il volto coprendoselo con l'avambraccio per guardare cosa stesse succedendo; si accorse appena in tempo che Bilbo stava cadendo, urlò e per fortuna Dwalin afferrò lo Hobbit per una spalla, riportandolo sul sentiero.

«Attenzione!» urlò Dwalin quando vide un grosso masso volare contro la montagna, proprio sopra le loro teste.

Tutti si ripararono, ancorandosi come poterono alla roccia, proteggendosi dai pezzi sgretolati di pietra che cadevano distruggendo il percorso.

«Questo non è un temporale, è una battaglia tra tuoni» urlò Balin «Guardate!» disse indicando una specie di gigante fatto di roccia in mezzo ai fulmini

«Che mi venga un colpo! Allora le leggende sono vere, giganti! Giganti di pietra!» urlò Bofur.

Poi la terra sotto i loro piedi tremò e la montagna divise la compagnia

«No Kili, dammi la mano!» provò ad urlare Fili tendendo la mano all'altro, da cui era stato bruscamente separato, ma ormai erano troppo lontani; Kili guardò il fratello atterrito ma uno strattone di Miriel lo riportò contro la roccia per proteggersi.

Volarono sulla roccia, cercando di aggrapparsi ad essa, scivolando a causa della pioggia e del vento.

Il gruppo più avanti dove c'erano Thorin, Kili, Bombur, Dwalin, Nori e Miriel venne violentemente fatto scontrare contro la montagna ferma, ne approfittarono per scendere, per poi guardare i loro compagni colmi di preoccupazione.

L'altro gruppo fu meno fortunato, infatti il gigante continuava a muoversi, poi venne colpito in faccia da una grossa roccia che gli stacco la testa di pietra di netto mentre i tuoni rombavano, aplificando ulteriormente il fragore.

Cadde all'indietro e il pezzo di lui dove si trovava metà della compagnia andò a scontrarsi frontalmente con la parete della montagna dove c'era il sentiero.

«No Fili!» urlò Thorin iniziando a correre, per quanto fosse possibile, temendo il peggio; fortunatamente, girato l'angolo, vide che era vivi e stavano tutti bene.

Tirò un grosso respiro di sollievo.

«Dov'è Bilbo? Dov'è lo Hobbit?» urlò Bofur, accortosi della mancanza di Bilbo

«Eccolo!» lo Hobbit era con le braccia appese alla parate rocciosa e stava scivolando.

Provarono a prendergli una mano, ma scivolò ancora più in basso

« No Bilbo» urlarono tutti atterriti; allora Miriel si calò alla sua altezza tenendosi con una mano, poi allungò Bilbo agli altri più sopra che lo afferrarono, però quando stava per risalire scivolò perdendo la presa.

Il cuore le salì fino in gola quando si rese conto di stare precipitando.

Poi una mano forte afferrò la sua, fermando la caduta

«Ti tengo, ti tengo!» disse Thorin iniziando a tirarla su.

Quando le sue ginocchia toccarono di nuovo la solida roccia, tornò a respirare, anche se per poco, perché Thorin accanto a lei la prese stretta al suo petto

«Non azzardarti a lasciarmi, ricordati che abbiamo una promessa io e te» le disse aiutandola a rimettersi in piedi

« Lo sai che non me la dimentico mai» gli disse sforzandosi di sorridere.

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