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Uff. Odiavo i miei capelli: non c'era nulla che potessi fare, per migliorare la situazione. Come al solito le mie care ciocche castane rimanevano lisce nonostante avessi impiegato più di un ora per arricciarli. Forse il termine esatto per descrivere i miei capelli sarebbe Gonfio, forse descriveva tutto di me. Mi ero svegliata presto giusto per migliorare la mia immagine, ma non aveva funzionato. I miei maledettissimi capelli rimanevano lisci! Lanciai un'ochiataccia allo specchio, Dio come mi odiavo! -Sei pronta?- La stupenda Gracie Domes si affacciò dalla porta del mio bagno. -Cosa è successo qui?- Mi chiese indirizzando lo sguardo verso il lavandino, dove avevo scaraventato forcine, lacca e quell'affare per fare i boccoli. Okay, ero anche un po' disordinata.

-Nulla la giornata è iniziata di merda, il solito direi.- Grace ridacchiò, avvicinandosi di qualche passo ed entrando nel riflesso dello specchio. -Oh, andiamo sei stupenda! Non so perchè ti ostini a voler arricciare i tuoi capelli! Sai quante ragazze ucciderebbero per averli?- Con una smorfia annuì. Io e Grace eravamo due antipodi: mentre lei era un graziosa ragazza bionda con occhioni verdi, alta e slanciata, con curve mozzafiato; io ero molto più piena con i capelli castani  e gli occhi scuri. E cosa ancora più importante lei era una sanguepuro , figlia di genitori entrambi Volk

-Forza, andiamo. Altrimenti faremo tardi! La scuola è iniziata da meno di un mese e già sento la mancanza del "non fare nulla" e del "stare al sole"-

-Lo so...- afferrai lo zaino, accanto al mio letto sfatto e scendemmo giù in cucina.

-Mamma!- gridai dal corridoio. La mia cara mamma uscì dalla cucina con espressione corrucciata.-Che cosa hai fatto hai capelli?-

Sbuffai, abbassando le spalle. Si lo sapevo sembravo un idiota. -Grazie tante!- Lei ridacchiò, voltando la testa verso il bancone della cucina.

-Papà ha chiamato? Beh se chiama, gentilmente, potresti riferirgli che la sua cara figlia adottiva vorrebbe avere un po' della sua attenzione.-

-Leah!- mia madre mi rimproverò con lo sguardo. -Gli dirò che gli manchi e gli dirò di tornare presto.-
Le lanciai un occhiata di finta offesa e mi avvicinai per prendere sotto braccio Grace.

-Bene...noi andiamo...-












Questo è il prologo di una shortstory che volevo condividere con voi. La storia è di circa 5 capitoli (per questo molto corta). Ma è un piccolo sogno che mi è venuto questa notte. Spero che vi piaccia...

Fatemi sapere nei commenti.

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