→Tιɱҽ←

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N/A: no, non ero morta, vi spiego tutto nell'angolo autrice c:

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N/A: no, non ero morta, vi spiego tutto nell'angolo autrice c:

Jungkook

«Quando ho detto che venivo qui a fare colazione, intendevo con te e basta»

«Non rompere il cazzo o ti sbatto fuori»

Guardai il mio fidanzato, totalmente sconvolto e offeso, cercando di non farmi abbindolare dal bacio che mi lasciò subito dopo sulla guancia, con un sorriso.

La mia idea era poter stare con Tae, da soli, come ai vecchi tempi, senza nessun interruzione ma, a quanto pare, la vita mi odiava.
Sapevo di essere stato stronzo ma che cazzo!

«Ti prometto che non darò fastidio»

Ignorai con uno sbuffo la frase di quel terzo incomodo, sedendomi al tavolo della cucina, ancora tutto imbronciato.

«Puoi per favore fare il bravo? Bogum domani partirà e voglio regalargli dei bei ricordi» sospirò il castano, accomodandosi accanto a me, distribuendo ad ognuno di noi una tazza per fare colazione.
Stavo giusto per ribattere quando, con un piccolo sorriso, mi mise davanti la ciotola di Spongebob.

E non potei fare altro che sciogliermi.
Anche perché, finalmente, quel tizio se ne andava.

«Tae lo apprezzo da morire ma non voglio rovinarvi una giornata insieme»

Scimmiottai nella mia testa la sua voce, con tanto di smorfia disgustata, prima che una lampadina mi si accendesse, nel realizzare ciò che aveva detto.

«Aspetta, cosa?! Passerà la giornata con noi?!» mi alzai di scatto, guardando il castano con un'occhiata omicida a cui rispose con altrettanta ostilità.
Iniziavamo bene.

«Sí perché, come ti ho detto, domani partirà. Ora siediti su quella fottuta sedia e comportati educatamente, prima che mi arrabbi sul serio»

Rimanemmo a fissarci qualche secondo, sfidandoci con lo sguardo ma, purtroppo per il mio orgoglio, quel ragazzo riusciva sempre a farmi piegare al suo volere. Non ero proprio in grado di negargli niente.

Sospirai, tornando a sedermi, evitando accuratamente di guardare l'intruso.
Guarda un po' se dovevo già litigare con lui a causa di questo tizio.

In cucina cadde il silenzio; gli unici rumori che si potevano udire erano quelli del cucchiaio del cretino che sbatteva contro la ciotola.
Che perdente, preferiva i cereali ai biscotti.

Proprio mentre lo stavo insultando nella mia testa in tutti i modi possibili, sentii una mano di Tae posarsi sulla mia gamba, portandomi ad alzare lo sguardo verso di lui.

Con un piccolo sorriso, mi mimó un "grazie" con le labbra, che fece svanire tutto il mio cattivo umore.
Il potere che aveva su di me quel ragazzo era enorme.

Back to you // KooktaeWhere stories live. Discover now