Capitolo 0.4 - "Lo spero..."

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<Zen'itsu, analizza te stesso: quanto tempo è passato da quando hai imparato la prima forma?>, gli chiese Jigoro.

<Sei mesi...>, rispose mortificato.

<E quante altre forme hai imparato da quel periodo?>

<Nessuna.> Zen'itsu si sentiva un fallito un'altra volta, si sentiva intrappolato in quel posto, e i costanti tentativi nel scappare venivano costantemente contrastati da Jigoro.

<Perché non posso andarmene? Perché insisti così tanto nel volermi fare diventare un tuo successore?>, gli chiese mentre iniziò a lacrimare.

Jigoro ritornò nello stesso sguardo pensieroso che ebbe quella volta che gli fece la stessa domanda. Questa volta, però, Zen'itsu ricevette finalmente una risposta.

<Tu e Kaigaku, siete entrambi due ragazzi al quale darei la mia vita. Non ho mai avuto una moglie e dei figli. So che sembra molto ovvio quello che sto per dirti ma... semplicemente mi ricordate il mio giovane me: codardo e che pensava soltanto a sé stesso. Tutto qua.>

<Ma io e lui siamo praticamente bianco e nero, come possiamo noi due, che abbiamo un carattere totalmente diverso, indurti a ricordare il tuo passato?>, gli chiese Zen'itsu, ormai le sue lacrime si erano asciugate dato che era più interessato ad ascoltare il suo maestro che i propri pensieri autocommiserativi.

<Diciamo che voi due mi ricordate come ero quando avevo circa la vostra età. Avevo paura di tutto, e sfruttavo gli altri per cercare protezione. Poi un giorno... mentre io ed il mio compagno eravamo impegnati in rischiosi allenamenti notturni, ci ritrovammo davanti ad un demone.>

<Non può una storia finire bene se inizia così.> disse Zen'itsu.

<Ed hai ragione. Era la nostra prima volta davanti ad un demone, in una foresta lontana da qua. Come tu sai già, sono molto più forti degli umani...>





<Ichiro, ricordati le forme! Non farti prendere dal panico e mantieni una respirazione stabile!>, gridò Jigoro.

<Lasciami concentrare! Già non mi piace il modo col quale questo coso si sta avvicinando a noi, non metterti in mezzo!>

Il demone era lento nei movimenti iniziali, si muoveva con le braccia e le gambe per terra, quasi strisciava nel muoversi verso di loro.

<Mi fa impazzire come si muove! Uccidiamolo subito e finiamola!>, gridò Ichiro preoccupato mentre sudava freddo.

<Evita! Non sappiamo che attacchi può infliggere! Attacca solo se lo ritieni assolutamente necessario! Gli ammazzademoni arriveranno presto!>, cercò di rassicurare Jigoro, ma anche lui temeva per la sua vita in quel momento.

<Noi siamo ammazzademoni! Se non riusciamo ad uccidere questo, non ne uccideremo nessun altro in futuro!>, disse Ichiro facendo un passo avanti.

<Non puoi sapere quanto è effettivamente forte! Potrebbe essere una luna da quanto ne sappiamo!>, Jigoro cercò di convincere il suo compagno a starsene indietro.

Il demone si avvicinava sempre di più ai due ragazzi, Ichiro, terrificato dal suo aspetto, indietreggiò al pari del suo compagno. Entrambe le katane erano puntate verso la creatura, ma questa non sembrava minimamente minacciata dalle lame.

Un leggero frascheggio provenne dalla chioma di un albero dietro di loro.

<Sono arrivati i rinforzi! Adesso calmati, Ichiro! Non siamo più soli!>, gridò Jigoro al suo compagno cercando di calmarlo.

Prima di Demon Slayer: Il preludio di Zenitsu [Kimetsu no yaiba Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora