Capitolo 11

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Alastor's POV.
Sotto le direttive di Veggie ho sistemato l'hotel in modo che fosse il più ordinato possibile prima di entrare nel mio ufficio al piano terra per distrarmi un po' leggendo qualcosa.

Verso le due di notte sento un certo trambusto fuori dal mio ufficio, esco per trovarmi di fronte Angel Dust con in mano una bottiglia di qualcuno degli alcolici preso sicuramente dal bar di Husk.
"Angel, caro, tutto bene?" Mi mette le sue braccia superiori intorno al collo appoggiando la testa sul mio petto causandomi un certo disagio.
"S-sentimi bene." Dice, é chiaramente ubriaco.
"Cosa è successo? Perché sei qui Angel?"
"Quel baaaastardo del mio capo mi ha-ha minacciato.. lui non sa c-c-contro chi si mette Alastor.... iiiio gliela farò pagare." Mi rimane aggrappato al collo.
"Angel che ne pensi di riposarti un po'? Dopo penseremo al tuo capo." Faccio per sollevarlo ma mi guarda con un sorriso e gli occhi come due fessure.
"Dooove metti le mani eh~" Da ubriaco è peggio che da sobrio, dovevo aspettarmelo.
"Devo portarti in camera, fatti sollevare."
"Pft- ce-certo..." Finalmente si lascia sollevare e lo porto in camera sua, durante il tragitto Angel si addormenta tra le mie braccia (solo a me triggera sta frase?)
La stanza del demone-ragno ha le pareti rosa, come il suo vestito, qualche mobile ed un letto con le coperte bianche, ce lo appoggio sopra mentre è ancora addormento e lo guardo qualche istante prima di uscire silenziosamente dalla camera.

Angel's POV.
Mi sveglio verso le dieci con un fortissimo mal di testa, che diamine ho combinato? Mi ricordo solo che sono andato al piano di sotto per bere un po'... Devo aver esagerato. Come ci sono arrivato fino in camera mia però? Non che importi ma è un po' strano, vabbè. Devo prepararmi e "aiutare" con l'hotel, almeno oggi che ci sarà il padre di Charlie. Mi vesto come al solito e poco prima di aprire la porta sento bussare.
"Chi è?"
"Sono Charlie, volevo sapere se fossi sveglio." Apro la porta trovandomi davanti la ragazza bionda con alle spalle un uomo poco più alto di lei, per quanto possa essere ignorante in fatto di politica lo riconosco subito, é Lucifer, il re dell'inferno, che poi mi chiedo a cosa serva un re dell'inferno ma vabbè.
"Ehy Angel, questo é mio padre." Dice Charlie visibilmente nervosa mentre indica suo padre.
"Piacere." Dico squadrando l'individuo da testa a piedi ha i capelli biondi e pettinati all'indietro, la pelle chiara con il trucco sugli occhi e un sorriso che gli occupa praticamente l'intero viso, molto simile a quello di Alastor, indossa una giacca dal collo alto di colore bianco e rosso con sotto una maglia(?) A righe rosa e bianche
(Per chiarirci:)

" Dico squadrando l'individuo da testa a piedi ha i capelli biondi e pettinati all'indietro, la pelle chiara con il trucco sugli occhi e un sorriso che gli occupa praticamente l'intero viso, molto simile a quello di Alastor, indossa una giacca dal...

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"Piacere mio, tu saresti il primo paziente di questo... Hotel?" Annuisco mentre l'altro mi guarda
"A quanto ne so sei un porno attore non è così?" Charlie mi guarda quasi implorante perciò cerco di mantenere un tono serio mentre rispondo:
"per ora sì, ma mi licenzierò molto presto."
"Lo sappiamo entrambi che nessuno pianta in asso Valentino." Con quelle ultime parole se ne va facendomi venire i brividi, ha ragione, nessuno pianta Valentino, mai. Di colpo mi torna in mente la chiamata di ieri notte, quella che mi ha fatto ubriacare.

"Angel, voglio che tu la smetta di frequentare quell'hotel é un danno alla tua immagine oltre che a quella dello studio."

Sono state le sue parole, non ho risposto e lui ha subito buttato giù la chiamata, ora ricordo. E poi... Alastor? Sono quasi sicuro che sia stato lui a portarmi in camera... Devo chiederglielo e nel caso dirgli almeno un grazie.
•••
Scendo al piano terra e mi catapulto nell'ufficio di Alastor, non busso nemmeno tanto sono sicuro sia lì, a quest'ora è sempre impegnato a leggere.
"Angel, cosa posso fare per te caro?" Mi chiede senza alzare lo sguardo.
"Puoi farti me~" Solleva di scatto la testa dal libro e mi guarda mentre trattengo una risata.
"Scusa?" Mi richiede, chiudo la porta e mi avvicino alla sua scrivania.
"Puoi. Farti. Me." Ripeto.
"Mi dispiace ma non sono interessato a questo genere di attività." Non trattengo più la mia risata. Adoro le reazioni di Alastor.
"Vuoi per caso dirmi altro?" Mi chiede il demone della radio.
"Si, ieri sera mi hai portato tu in camera mia?" Annuisce tornando a leggere il suo libro.
"Ho detto qualcosa di strano?"
"Mio caro Angel, c'è qualcosa che dici che non risulti strano?" Il suo tono mi sembra diverso dal solito, più dolce? Sarebbe strano visto che lui è il demone della radio.
"Dimmi una cosa Alastor, ti sei mai davvero innamorato?" Si tira il libro completamente davanti al viso e non mi risponde.
"Quando, sul tetto, ti ho chiesto se capissi cosa intendessi mentre dicevo che ero innamorato di una certa persona tu hai risposto di sì."
"Non so di cosa tu stia parlando." Gli prendo il libro dalle mani scoprendo il suo viso completamente rosso.
"Stai mentendo, anche tu ti sei innamorato vero? Ah, il demone della radio innamorato." Rimane in silenzio, semplicemente si alza e prova a riprendersi il libro che ovviamente tengo ben saldo.
"E dimmi chi era? Un uomo, una donna, un bambino? Sei forse un pedofilo?" Mi guarda serio lanciandomi un'occhiataccia ma mantenendo il suo sorriso.
"Non sono cose che ti riguardano, se non ti dispiace stavo leggendo."
"Facciamo uno scambio, il libro in cambio di una chiacchierata tra noi due." Cerco di provocarlo avvicinando il mio viso al suo ma il demone si allontana repentinamente facendomi quasi cadere sulla sua scrivania.
"Va bene, facciamo questa chiacchierata se proprio ci tieni." Mi dice Alastor sedendosi dietro alla sua scrivania.
"Dovrai rispondere sinceramente." Rotea gli occhi e annuisce. Sarà molto divertente.

OH YAS, UN'ORA PER QUESTO CAPITOLO! SÍ (se non arriva ad almeno 4 stelle mi lancio dal ponte Morandi)

L'inferno che amo// [RADIODUST]// Angel Dust X Alastor// FANFICTIONWhere stories live. Discover now